barahonaLa Repubblica Dominicana possiede una lungo tratto costiero poco noto e per questo per buona parte incontaminato e selvaggio: si tratta della costa sud, a ovest della capitale Santo Domingo. Le province che costituiscono quest’area si caratterizzano per un territorio dove clima, flora e fauna costituiscono delle autentiche eccezioni rispetto a quanto ci si aspetta di trovare nel Paese.

Il tesoro nascosto della Repubblica Dominicana è la regione ad ovest di Santo Domingo: un territorio poco noto ai turisti ma che punta a diventare uno dei nuovi poli turistici della destinazione. Si tratta della regione più diversificata dal punto di vista ecologico: due laghi di acqua salata (uno di essi è il più ampio dei caraibi) sono l’habitat ideale per una vasta popolazione di uccelli e rettili. Una terra dal fascino inconsueto che alterna montagne, boschi di pino e aridi deserti. La zona tra Barahona e Pedernales, sarà oggetto quest’anno di un progetto di sviluppo turistico che prevede, a Canoa, la realizzazione di un circuito termale (Terma de la Salamandra) grazie alle acque curative che sono state scoperte nella regione. Si tratta di un progetto che avrà un grande impatto sullo sviluppo socioeconomico della zona a sud est del Paese, oltre a creare una nuova nicchia di mercato legata al turismo per la salute e il benessere. Nell’area del centro termale sorgeranno, infatti, strutture ricettive 5 stelle e sarà necessario dare l’avvio alla costruzione anche di un nuovo aeroporto. Tutto ciò permetterà al turista di trovare qui, nella provincia di Barahona, il contatto con la natura, il relax e i benefici terapeutici grazie all’acqua termale.

 

Barahona

Situata a 4 ore di viaggio dalla capitale Santo Domingo, si trova la cittadina di Barahona, fondata nel 1802. La zona si è via via fatta conoscere per la pesca e per l’agricoltura, grazie alle sue grandi piantagioni di “platanos“, di caffè e di canna da zucchero.

 

La penisola di Bahoruco

Partendo da Barahona e seguendo la strada verso sud si trovano alcune delle spiagge più belle dell’isola. A San Rafael, è possibile fare il “bagno doppio”: prima nel mare e poi nell’acqua dolce del fiume. Dopo aver passato la spiaggia chiara di Paraíso, la laguna di acqua dolce di Los Patos e le caratteristiche case di pietra di Enriquillo, si giunge a Oviedo, punto di partenza per le escursioni nel Parco di Jaragua. Si tratta dell’area protetta più grande dell’isola: 1.400 chilometri quadrati di natura selvaggia, formazioni geologiche con più di 50 milioni di anni, la Laguna di Oviedo con la colonia di fenicotteri più grande dell’isola, la Bahía de las Aguilas, le isole di Beata e Alto Velo, le cui spiagge isolate sono l’habitat naturale di numerose tartarughe marine e dove Playa Larga è un “asilo” per poter deporre le uova. In particolare, l’ambiente roccioso dell’isola di Beata è sede di numerose grotte un tempo abitate dai Taínos. Alto Velo invece è stata descritta come una barca gigante  di pietra che emerge dall’acqua. L’ambiente roccioso di questa piccola isola è l’habitat naturale di piccoli rettili come la lucertola nana che misura meno di due centimetri di lunghezza. Proseguendo lungo la strada che porta alla costa, si trova la spiaggia solitaria di Cabo Rojo, più avanti il villaggio di pescatori di Pedernales.

 

Pedernales

Questo piccolo villaggio di pescatori è una sorta di porta verso differenti avventure. I due più grandi parchi nazionali dominicani (il Parco Nazionale Jaragua a sudest e il Parco Nazionale Sierra de Bahoruco) a nord sono i suoi confini, che fanno di Pedernales l’avamposto ideale per chi vuole visitare queste zone.

 

Il Parco e il lago Enriquillo

Proseguendo verso l’interno si giunge al Parco Enriquillo, un autentico paradiso per il trekking. Qui si trova il Lago Enriquillo, il più grande dei Caraibi: 250 chilometri quadrati di acque salate in una depressione a 40 m sotto il livello del mare. Al centro del lago si trova la Isla Cabritos, Parco Nazionale e residenza di circa 300 coccodrilli. L’orario migliore per vederli è al tramonto, quando le nuvole del cielo riflettono una gamma di blu e rossi di straordinaria bellezza. La strada che costeggia le rive del lago sul lato della montagna è particolarmente ricca di dipinti rupestri, opere dei Taínos. Dopo la grotta dei Taínos, si trovano le sorgenti solforose: laghetti di acqua cristallina, gelida e con proprietà tonificanti.

 

Il polo magnetico di Cabral

Prendendo la strada che da Barahona va verso Azua, si incontrerà, dopo pochi chilometri, una deviazione a sinistra che porta al villaggio di Cabral. Qui si verifica un fenomeno particolare: chi vi transita in auto in senso discendente, viene “risucchiato” a ritroso nuovamente verso la sommità. Le teorie sulle cause dell’incredibile “spostamento” sono molteplici. Quelle di carattere scientifico imputano il fenomeno a una naturale forza magnetica; quelle “magiche”, invece, parlano di una strana energia proveniente dalla montagna.

 

San Cristobal

La città più importante ad ovest di Santo Domingo, San Cristobal è considerata da molti come una versione in miniatura della capitale. Con i suoi 170.000 abitanti, vive grazie alle piantagioni di canna da zucchero e i campi di foraggio. A sud di san Cristobal si trova il villaggio di Nigua, dove si possono visitare vecchi zuccherifici risalenti ai secoli XVI e XVII.