“I dati sul turismo maturati finora sono di assoluta gravità, aggravati da un quadro internazionale che definire allarmante è ormai improprio”. È quanto sostiene Bernabò Bocca, Presidente di Confturismo-Confcommercio presentando alcuni dati di scenario del settore turismo. “L’allarme, adesso più che mai, si chiama occupazione -sottolinea il Presidente di Federalberghi- in quanto il 4,5% di occupati persi negli alberghi nel solo mese di gennaio potrebbe essere il preludio ad un crollo ulteriore.
“Per fronteggiare quindi una situazione così complessa -conclude Bocca- crediamo che solo una misura straordinaria possa aiutare il settore, con l’adozione di un bonus commisurato al reddito familiare per i connazionali che faranno vacanze in Italia, al fine di spingere la domanda e salvaguardare l’offerta“.
DATI DI SCENARIO 2009 – Nel solo mese di gennaio il calo dei lavoratori occupati nel comparto alberghiero è stato del 4,5% (di cui a tempo parziale -9,6% ed a tempo indeterminato -3%).
Nel comparto dell’intermediazione turistica il calo è stato del 3,2% destinato a diventare -6% se entro maggio le vendite di pacchetti turistici non aumenteranno, per attestarsi al -10% con l’arrivo dell’estate.
In numeri unitari il turismo, che dà lavoro diretto a circa 1,5 milioni di persone, perderebbe nel solo 2009 almeno 100.000 lavoratori.
Ad essi (modello econometrico CISET-Università di Venezia) si aggiungerebbero 50.000 persone che perderebbero il lavoro nell’indotto, per il calo dei consumi turistici, con principali ricadute sull’agro-alimentare e sul Made in Italy (moda e commercio).
Al numero dei dipendenti a rischio va aggiunto il numero di imprese turistiche medio-piccole (essenzialmente alberghi, pubblici esercizi ed intermediari), perlopiù a conduzione familiare, a rischio fallimento nell’ordine tra il 3% ed il 5% del totale, con una oscillazione da 8mila a 13mila unità.
Infine si stima che per ogni capo-famiglia che dovesse perdere il lavoro o vedere drasticamente ridotto il proprio reddito (per messa in cassa integrazione o misure similari), la perdita media di pernottamenti (alberghieri o extralberghieri) sarebbe di 15 presenze (conteggiata su: 2,5 numero medio componenti il nucleo delle famiglie italiane per 6 pernottamenti medi pro-capite).
La rà. La rà. La rà. Volimmo ( o volite) pazzià?
Bene, anzi molto male, ma stanno impazzendo?
In data 20 febbraio 2009 sul sito di Federalberghi compare l’ennesima brillante dichiarazione del Bernabò Bocca; logico essendone il Presidente, ma illogica per contenuti, almeno per me, la soluzione adottata.
Non è la prima volta e dubito fortemente sia l’ultima!
Nella pagina sono riportati gli ultimi dati in merito all’occupazione nel compartimento turistico che a causa della grave flessione produrranno nel 2009 una perdita di circa 100.000 impiegati a cui vanno aggiunti 50.000 occupanti dell’indotto; portando il totale a circa 150.000 lavoratori.
Questi dati derivano dalla preventiva chiusura ( da 8.000 a 13.000 unità) di piccole-medio imprese del settore in odore di fallimento, in maggioranza a conduzione familiare, cui vanno sommate eventuali ricadute sull’agro-alimentare e sul Made in Italy (moda e commercio). Come dire; proprio un bel canovaccio.
La soluzione del Presidente Confturismo-Confcommercio-Federalberghi eccetera, eccetera , in collaborazione con la Sottosegretario Brambilla, è quella di incentivare l’offerta con i 5 mln di euro con l’adozione di un bonus commisurato al reddito familiare per i connazionali che faranno vacanze in Italia (circa 20.000), al fine di spingere la domanda e salvaguardare l’offerta. (?)(?)(?)
Come già accennato in una mia precedente questi bonus sono malamente copiati dalla Francia dove però, per contribuire all’innalzamento dei turisti locali nella nazione, sono stati stanziati ben 908 mln di euro che hanno prodotto il 5% in più delle presenze. Ora, calcolando che l’impegno monetario italiano erogato è circa una duecentesima parte di quello francese e che le presenze turistiche in quel territorio sono pressoché doppie delle nostre, si avrà un incremento delle presenze pari a 0,0125.
Ma veramente volite pazzià o probabilmente pensate che siamo totalmente scemi?
Anche perché ci sarebbero molteplici altre possibilità da adottare che non producono danno all’erario e di conseguenza alle imprese. Ma questa è un’altra storia.
Provare per credere… http://www.federalberghi.it/notizia1.asp?id=5667
Fonte : http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.com/