s_giovanni_boscoOggi, giovedì 16 aprile alle 12,30 il Vicario dell’Ispettore dei Salesiani per il Piemonte e la Valle d’Aosta e Rettore del Santuario di Maria Ausiliatrice, don Sergio Pellini, sarà ospite del Presidente Saitta a Palazzo Cisterna (sede della Provincia di Torino, in via Maria Vittoria 12). Saitta mostrerà a don Pellini alcuni dei documenti più preziosi della Biblioteca Storica della Provincia di Torino: 21 lettere autografe di San Giovanni Bosco ed un biglietto (datato gennaio 1888), che coprono  un lungo arco di tempo, dal 1856 al 1888, gli anni in cui si rafforzò l’amicizia del santo sociale piemontese con il barone Feliciano Ricci des Ferres, durata fino alla morte di don Bosco, il 31 gennaio 1888.

 

Dal carteggio, acquistato dalla Provincia di Torino e custodito, appunto, nella Biblioteca Storica, emerge con evidenza il leit-motiv della continua richiesta di aiuti economici al nobile piemontese: dal denaro ai più svariati oggetti che potessero essere di  utilità per gli oratori, le case salesiane, gli stabilimenti di lavoro e le altre opere di don Bosco. In un lessico sempre sobrio, immediato e naturale, le richieste del Santo sono accompagnate da sincere espressioni di riconoscenza verso il barone Ricci des Ferres, al quale il sacerdote sa trasmettere, anche sulle questioni in apparenza più banali, la sua profonda spiritualità e trepidazione per quel che più conta: la salvezza eterna. Il biglietto del gennaio 1888 è vergato con mano tremante dal Santo, ormai al termine di una vita spesa per aiutare i più deboli. “O Signor Barone, – scrive don Bosco – voi dovete assolutamente salvarvi l’anima, ma voi dovete dare ai poveri tutto il vostro superfluo quanto vi ha dato il Signore. Prego Dio che vi conceda questa grazia straordinaria. Spero che ci vedremo nella beata eternità. Pregate per la salvezza dell’anima mia”. Tra le lettere di maggior interesse va segnalata quella dell’11 ottobre 1883, relativa alle Missioni in Patagonia, in cui si legge che “il Santo Padre ha diviso la Patagonia e le isole adiacenti in tre vicariati apostolici. Ne affidò tutta la cura ai Salesiani ma non un soldo”. Vengono quindi richiesti al Ricci i mezzi per inviare trenta tra preti e catechisti, onde venire “in aiuto della nostra spedizione, che è pure venire in aiuto del Santo Padre e della propaganda fide che, a motivo dei tempi che traversiamo, non sono in grado di venirmi minimamente in  soccorso”. Accanto alle lettere firmate da Don Bosco, sono conservate nella Biblioteca Storica della Provincia di Torino altre missive inviate al barone Ricci da sacerdoti stretti collaboratori del Santo e prosecutori della sua missione: tra di essi don Federico Oreglia, il Beato Filippo Rinaldi, don Paolo Albera e don Carlo Cays.