“Amalia coração independente” è un ritratto inedito della Regina del Fado. In occasione del decimo anniversario della scomparsa di Amalia Rodrigues, uno dei simboli della cultura portoghese del XX secolo – il Museo Colecção Berardo, in collaborazione con la Fondazione EDP – Museo da Electricidade, presenta un’esposizione dal titolo “Amalia, coração independente”, mostra che si ispira a una frase estratta da un fado della stessa artista intitolato “estranha forma de vida”.
Questa mostra vuole ricordare l’artista attraverso documenti, filmati, oggetti, abiti e gioielli, per fornire al visitatore attraverso di essi un ritratto completo dell’artista, del suo universo in una prospettiva viva e contemporanea. Una retrospettiva della “Regina del Fado”, del suo essere diva in tutti i repertori che ha rappresentato, dal Fado alla musica leggera, ma anche in quanto star di livello mondiale, celebre in Francia, presente anche sulla televisione italiana o giapponese: partendo da un piccolo paese e da un tipo di musica molto particolare, Amalia Rodrigues, è riuscita ad acquisire il paradossale ruolo di punto di riferimento della ‘World Music’, a partire dalla fine dell’ultimo decennio del 1950.
Gli abiti, disegnati da Amalia, il suo guardaroba, i gioielli e le riviste che fanno parte della Fondazione Amália a Lisbona, sono elementi essenziali di questa retrospettiva, non solo nell’ambito della cronologia introduttiva alla mostra nel Museo Colecção Berardo, ma anche nel nucleo dedicato al tema e presentato nel Museo da Electricidade.
Questa mostra esplora anche la “costruzione dell’immagine di Amalia” nel cui contesto fotografia e cinema hanno un posto di rilievo. Un altro approccio tematico della mostra è quello di ricreare alcuni aspetti della personalità della diva da parte di artisti contemporanei come Joana Vasconcelos, Leonel Moura, Adriana Molder, Francesco Vezzoli e Ana Rito.
“Amalia, coração independente” sarà aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2010, nel Museo Colecção Berardo e nella Fondazione EDP – Museo da Electricidade.