Di Stefano Modena

La Giordania è un esempio luminoso di come la religione possa unire invece che dividere. Culla del cristianesimo e ponte tra culture, la Giordania è molto più di una meta turistica: è un’esperienza spirituale che unisce memoria, dialogo e accoglienza. Un legame che Papa Francesco ha saputo valorizzare come pochi, trasformando il suo rapporto con il Regno Hashemita in un simbolo di fede condivisa e rispetto interreligioso.

 

 UN PELLEGRINAGGIO NEL CUORE DELLA STORIA

Il 24 maggio 2014, Papa Francesco scelse proprio la Giordania come prima tappa del suo storico pellegrinaggio in Terra Santa. Un viaggio sulle orme dei suoi predecessori – Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – che toccò momenti profondamente simbolici. Tra questi, la celebrazione della Messa allo Stadio di Amman davanti a oltre trentamila fedeli e la visita ad Al-Maghtas, il sito del Battesimo di Gesù, oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO e tra i luoghi biblici più visitati del mondo cristiano.

Il calore e la devozione con cui i giordani accolsero il Santo Padre non furono un’eccezione: sono il riflesso di una cultura dell’accoglienza radicata nella storia e nella visione di convivenza promossa dalla monarchia hashemita.

 

 UN’AMICIZIA DIPLOMATICA E SPIRITUALE

Il ponte tra il Vaticano e la Giordania si è consolidato negli anni, anche grazie al rapporto personale tra Papa Francesco e Re Abdallah II. Un legame suggellato da diversi incontri ufficiali, l’ultimo dei quali si è svolto il 2 maggio 2024 in Vaticano. Il Pontefice ha ribadito la sua gratitudine per il ruolo attivo della Giordania nella protezione dei luoghi santi e nell’accoglienza ai rifugiati della regione.

Anche la Regina Rania ha rappresentato con sensibilità e visione questo spirito di collaborazione. Nel febbraio 2025, ha partecipato al Giubileo sui Diritti dei Bambini in Vaticano, per poi visitare la mostra “Giordania: l’alba del cristianesimo”, celebrativa dei trent’anni di relazioni diplomatiche tra i due Stati.

 UNA TERRA SACRA DA SCOPRIRE

Per il viaggiatore alla ricerca di spiritualità e bellezza, la Giordania offre un mosaico di luoghi biblici di eccezionale valore. Oltre ad Al-Maghtas, spiccano:

  • Monte Nebo, da dove Mosè contemplò la Terra Promessa;
  • Tel Mar Elias, luogo natale del profeta Elia;
  • Nostra Signora della Montagna, santuario dedicato alla Vergine Maria;
  • Macheronte, l’antica fortezza dove fu decapitato Giovanni Battista.

Tutti riconosciuti dal Vaticano come mete ufficiali di pellegrinaggio.

 

 OSPITALITÀ E INNOVAZIONE

A rendere il viaggio ancora più accessibile, è nato il portale www.holylandjordan.com, una piattaforma pensata per accompagnare il pellegrino moderno. Qui si trovano informazioni dettagliate sui luoghi santi, testimonianze, orari delle funzioni religiose e la possibilità di prenotare celebrazioni liturgiche in tutto il Paese.

Inoltre, con la nomina di un nunzio apostolico residente ad Amman nel 2023, la Santa Sede ha voluto sottolineare la crescente centralità della Giordania nel panorama religioso globale.

 

 UN VIAGGIO TRA FEDE E FRATELLANZA

Visitare la Giordania oggi significa camminare sulle tracce dei profeti e sulle orme di Papa Francesco. Significa scoprire una terra in cui cristiani e musulmani convivono da secoli in un equilibrio fatto di rispetto, dialogo e cooperazione. Un viaggio in Giordania non è solo un’esperienza turistica: è un ritorno alle radici, un invito alla pace.