La Repubblica Dominicana prenderà parte alla prossima edizione di JOSP, dal 14 al 17 gennaio 2010. L’obiettivo è quello di far conoscere al grande pubblico punti di interesse e itinerari meno noti del Paese, quale ad esempio il santuario mariano più importante dei Caraibi, dedicato a Nuestra Señora de la Altagracia, protettrice del popolo dominicano.
JOSP Fest, il Festival Internazionale degli Itinerari dello Spirito, si terrà a Roma dal 14 al 17 gennaio 2010. Nato lo scorso anno con l’obiettivo di promuovere l’esperienza dei viaggi di fede, valorizzando l’incontro tra i popoli, i territorio e le tradizioni religioso-culturali in un contesto scenografico ed emozionale che fonde storia, religione, cultura e tecnologia.
L’Ente del Turismo dominicano in Italia ha scelto di prendervi parte con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico gli aspetti meno noti del Paese, tra cui la presenza, nella cittadina di Higüey, del santuario mariano più importante dei Caraibi, e dedicato alla Vergine de La Altagracia.
La Basilica, intitolata a Nuestra Señora de la Altagracia è meta di pellegrinaggi specialmente il 21 gennaio, quando i dominicani vi si recano per onorare la Madonna. L’attuale basilica è una imponente costruzione moderna ad opera di due architetti francesi (A. Dunover de Segoinzac e Pierre Dupre) ultimata nel 1971 e collocata di fronte all’antico santuario, fatto costruire nel 1572. Ad essa si accede percorrendo un lungo viale che ne aumenta la sensazione di grandiosità. La struttura è dominata da un gigantesco arco, di ben 75 metri d’altezza e dal suo punto più alto si può ammirare tutta l’area urbana e rurale della cittadina di Higüey. Qui all’esterno, un progetto di illuminazione completato nel 2002 illumina il cemento grigio di colori brillanti, dal tramonto a mezzanotte.
Alla Basilica si accede dal portale realizzato in bronzo e bagnato d’oro e all’interno variopinte vetrate creano un’atmosfera particolare, dominata da toni caldi. Ma lo sguardo è subito attratto dal quadro che raffigura la Vergine, invocata come protettrice del popolo dominicano. Il dipinto originario della Spagna risale all’inizio del XVI secolo e raffigura una natività. La cornice è verosimilmente l’espressione più raffinata dell’oreficeria dominicana: un’autentica meraviglia di oro, pietre preziose e smalti. Come quella di Lourdes in Francia, quella di Montserrat e del Pilar in Spagna, quella di Pompei in Italia, quella di Guadalupe in Messico, la Madonna dell’Altagracia è estremamente popolare e al santuario di Higüey accorrono ogni anno numerosi pellegrini che vengono a offrire voti e promesse fatti durante i periodi di difficoltà e sofferenza.
La tradizione popolare racconta come tale culto ebbe origine: la figlia di un ricco mercante di Higüey che stava per intraprendere un viaggio a Santo Domingo, chiese al padre come regalo di ritorno un’immagine di Nostra Signora dell’Altagracia. Il padre lo cercò inutilmente in tutta la capitale: né religiosi né negozianti avevano mai sentito parlare di questa particolare invocazione mariana. Già di ritorno verso Higüey, decise di trascorrere la notte a casa di amici. Durante la cena raccontò ai commensali la sua tristezza per la ricerca infruttuosa e, mentre parlava, un uomo anziano con una lunga barba, anch’egli di passaggio, estrasse dalla sua sacca una piccola tela arrotolata e la porse al mercante dicendogli: “Questo è quello che cerca”. Si trattava della Vergine dell’Altagracia. L’indomani mattina, il vecchio era scomparso, avvolto nel mistero.
La tela ritrae una natività: la Vergine è al centro della scena e il suo sguardo pieno di dolcezza si volge al Bambino, che giace sulla paglia della mangiatoia. Maria è vestita con un abito rosso, un manto blu trapunto di stelle e uno scapolare bianco: in questo alcuni hanno voluto vedere i colori della bandiera dominicana, anticipando così l’identità nazionale. La testa sostiene una corona ed è circondata da dodici stelle. Più in disparte, San Giuseppe osserva la scena e dall’altro lato appare la cometa.
L’immagine di Nuestra Señora de la Altagracia ha il privilegio di essere stata incoronata due volte: la prima il 15 agosto del 1922 durante il pontificato di Pio XI e la seconda da Papa Giovanni Paolo II, che durante la sua visita in Repubblica Dominicana, il 25 gennaio 1979 incoronò personalmente l’immagine con un diadema d’argento ricoperto d’oro, suo dono personale alla Vergine, prima evangelizzatrice delle Americhe.
A Higüey verrà istituito anche un museo d’arte religiosa dedicato alla storia della devozione della Vergine de La Altagracia. All’interno delle sale del museo verranno raccolti oggetti di arte sacra e argenteria, lasciati da devoti in onore della Vergine a partire dal XVI secolo. Qui troveranno spazio anche dipinti e oggetti d’arte del XVIII secolo. La nuova Basilica e la chiesa d’epoca coloniale sono luoghi di pellegrinaggio ai quali giungono, durante tutto l’anno, migliaia di persone provenienti da tutto il Paese e da varie parti dell’America Latina, in particolare il 21 gennaio di ogni anno, giorno in cui si celebra la festa de La Altagracia: questa data è stata scelta per commemorare la battaglia detta della Limonade che si è tenuta nel 1690 a 40 km da Higüey in cui la Vergine aiutò il popolo dominicano che così inflisse una pesante sconfitta alla truppa francese di occupazione. Da quel momento la Vergine de La Altagracia è la protettrice del popolo dominicano.
“Partecipare all’edizione 2010 di JOSP credo sia un’interessante opportunità per far conoscere la destinazione a nuove nicchie di mercato” ha commentato Neyda Garcia, direttrice dell’Ente del Turismo dominicano in Italia “Soprattutto grazie al fatto che la Repubblica Dominicana ha dalla sua una varietà di risorse e una versatilità unica tra i Paesi del Caribe: se è vero che siamo conosciuti in particolare per le tradizionali vacanze sole e mare, è pur vero che siamo in grado di proporre –a solo titolo di esempio- anche soggiorni culturali, itinerari religiosi, naturalistici, eco-sostenibili ed equo-solidali. Si tratta di proposte di viaggio che permettono di conoscere il lato più autentico del Paese, regalando un’esperienza sicuramente coinvolgente e lontana dai soliti stereotipi vacanzieri”.