Aereo easyJeteasyJet, compagnia low cost leader in Europa, diventa da oggi la prima compagnia aerea a chiedere con forza degli standard di emissione obbligatori e stringenti che potrebbero portare a una riduzione del 40% nelle emissioni di CO2 a partire dalla prossima generazione di aerei.

 

Durante una conferenza stampa, tenutasi oggi a Londra, Andy Harrison, CEO easyJet, ha dichiarato:

 

“L’aviazione civile ha bisogno di una soluzione globale. Il primo istinto dei governi è la tassazione, ma questo non condurrà a un’aviazione sostenibile perché la crescita industriale è concentrata in Cina e India. La tecnologia per intraprendere un passo verso il cambiamento è attualmente in cantiere e abbiamo bisogno di una legislazione dura sugli standard di emissione affinché tale processo venga accelerato.

 

Le guerre hanno portato al più grande balzo in avanti nella tecnologia aeronautica. I governi devono assicurare che la battaglia per il cambiamento climatico apporti il prossimo grande balzo tecnologico in avanti.

 

Noi domandiamo l’introduzione di una legislazione per la produzione di aerei più puliti e per fermare l’industria dei vecchi aeromobili inefficienti. Se riusciamo ad avere aerei più puliti e lasciare a terra i vecchi mezzi inquinanti possiamo ridurre le emissioni totali del settore e combattere con più efficacia i cambiamenti climatici.

 

Siccome la maggior parte degli aeromobili sono prodotti in Europa e America, introdurre degli standard stringenti alla fonte, ovvero già nel processo produttivo, produrrebbe dei forti benefici per l’ambiente poiché questi stessi aeromobili vengono esportati nei mercati in forte crescita come Cina e India.

 

Esistono già degli standard minimi per il rumore degli aeromobili, per i motori diesel, e molti altri prodotti. L’ICAO (L’organizzazione internazione per l’aviazione civile) e i leader europei devono estendere questi standard minimi alle emissioni degli aeroplani”.

 

 

 

 

 

Questi standard dovrebbero essere introdotti in tre diversi step, ad iniziare dai voli a corto raggio dove viene utilizzata una famiglia di aeroplani, gli Airbus 320 e i Boeing 737 che hanno già più di 20 anni. easyJet propone che:

 

–        Entro il 2015 ogni nuovo tipo di aeroplano debba soddisfare gli standard ambientali.

–        Entro il 2024 le compagnie non possano aggiungere nessun genere di aeromobile alla propria flotta che non soddisfi gli standard ambientali.

–        Entro il 2030 le compagnia aeree non possano in alcuno modo utilizzare aerei che non soddisfino gli standard ambientali.

 

Secondo la proposta di easyJet, l’ICAO dovrebbe guidare il processo per assicurare il raggiungimento e il consenso intorno a questi standard e per stabilire altri standard e tempistiche per altri generi di aeromobili. Gli standard ambientali dovrebbero essere applicati a tutti i paesi sviluppati. I governi dovrebbero giocare un ruolo attivo per il finanziamento della ricerca e dello sviluppo.

 

easyJet è sempre stata leader nel campo delle policy ambientali e questo richiamo all’azione giunge alla vigilia del report sull’aviazione e l’ambiente della Commissione sui Cambiamenti Climatici del Regno Unito e del summit di Copenhagen dove è in agenda anche l’inclusione del settore dell’aviazione in un accordo globale dopo-Kyoto.