“Mala tempora currunt”, corrono cattivi tempi. Mai come quest’anno, una delle più famose frasi di Cicerone, si adatta alla perfezione al settore turistico. Veramente sono 3 anni buoni che i tempi sono durissimi e pessimi e non si intravede alcuna luce dal fondo del tunnel nel quale è bloccato il turismo. Sono anni che ci sentiamo ripetere che la crisi sta terminando ma, obiettivamente, sembra che la crisi – perlomeno in questo campo – sembra peggiorare di giorno in giorno.

 Il futuro non è affatto rassicurante né per gli  operatori, né per le agenzie di viaggio e neppure per gli alberghi. La gente non viaggia, non c’è niente da fare, e se viaggia cerca le offertissime dell’ultimo minuto o si organizza da solo le vacanze attraverso i portali più noti.

Portali, mano santa per “i fai da te “ e bestia nera per le ADV, che devono fare i conti con i prezzi applicati da questa realtà che sta “scardinando” pian piano il settore agenziale.

 

Gli albergatori, però, hanno una grande responsabilità in questa competizione in quanto si sono affidati troppo ai portali, contando su questi in maniera esagerata per l’occupazione delle stanze. Ognuno fa i conti con le proprie tasche, questo è sicuro e sacrosanto, però, vedendo i prezzi pubblicati sui portali e conoscendone il mark up , non so quanto gli albergatori riescano (se riescono) a guadagnare anche quando hanno l’hotel pieno. Il gioco vale veramente la candela?

A sentire alcuni albergatori la risposta è negativa ma, a quanto pare, molti non riescono ad andare avanti contando solo sulle proprie gambe e continuano ad affidarsi ai portali che, comunque, garantiscono loro la presenza di clienti.

 

Gli operatori, a quanto pare, visti i tempi magri e la riduzione di prenotazioni da parte degli ADV, stanno incominciando a fare i cosiddetti “conti della serva”. L’effetto di una politica più ponderata e meno da “kamikaze”, si avverte in quanto le ADV non sono più sommerse da fax o ed e-mail (come accadeva fino allo scorso anno) con offerte last minute. Qualche offerta c’è, ma non  più di tanto e il significato è piuttosto semplice: i T.O. hanno limitato i loro impegni economici nell’acquisto di posti sui voli charter. Brutto segno, per un verso, ma buono da un altro perché almeno incominciano a capire che non si può mettere sul mercato più disponibilità di quanta ne viene richiesta.

 

Ma il problema, in questo momento, è il capire quanto siano solidi gli operatori ai quali vengono affidati i clienti delle ADV! Dopo il terremoto dei vari T.O. falliti nel 2009, e le chiacchiere su molti altri, chi può assicurare alle ADV che la scelta effettuata per conto dei propri clienti sia quella giusta? In questo momento chi può essere sicuro che una prenotazione effettuata ad un T.O. non riserverà alcuna brutta sorpresa? I dubbi sugli operatori ci sono, è inutile nasconderlo, e c’è un po’ di paura da parte dei dettaglianti, soprattutto quando c’è da effettuare una prenotazione in “advanced booking” e bisogna pagare il T.O. immediatamente. Ormai non si è più sicuri di nessuno. Chi mai avrebbe potuto immaginare, infatti, quanto stava accadendo in casa Rallo, considerato da tutti un T.O. storico e solido? Oggi è più facile che mai scendere a “ruzzoloni” le scale. Troppe spese e scarse entrate non consentono la sopravvivenza di nessun esercizio commerciale, e se le cose non miglioreranno al più presto dovremo aspettarci ancora – con nostro grande dispiacere – qualche altro “caduto sul campo.

 

Liliana Comandè