Una compagnia aerea con i bilanci in rosso non fa certo notizia, ma nel caso del gruppo Air France-Klm stranamente si è dato un gran risalto alla perdita dichiarata nell’ultimo financial year chiusosi al 31 marzo scorso. La holding già lo scorso anno aveva chiuso in rosso e nell’anno finanziario anteriore (2007-2008) il profitto ottenuto di 748 milioni di euro era calato del 16 per cento rispetto a quanto fatto registrare nell’anno precedente. Quindi siamo in presenza di una discesa  costante, anche se dal 2003 – anno di nascita della holding- fino al 2006/2007, la compagnia aveva sempre abituato i suoi investitori con la distribuzione di dividendi.

Euro, profitti (perdite)

2007-2008:       748.000.000

2008-2009:     (811.000.000)

2009-2010:     (1.559.000.000)

Un miliardo e mezzo di euro di perdite, il revenue che è passato da 24.6 miliardi di euro a 21.0 con un calo del 15 per cento, il tutto pur avendo tagliato il personale dalle 113.530 unità del 30 settembre 2008 a 105.610 (al 31 marzo 2010). I passeggeri sono anch’essi calati del 3,2 per cento con un coefficiente di occupazione che si è attestato all’80,7 per cento.

Alla fine del 2009 le finanze della società registravano segni di miglioramento i quali però sono stati vanificati dalla nube vulcanica che ha fatto perdere qualcosa come 160 milioni di euro per i giorni di fermo.

L’annuncio dei risultati è venuto a coincidere con l’apparizione sul mercato di un libro scritto da un giornalista francese  Fabrice Amedeo, dal titolo “Il volto nascosto di Air France” nel quale si sostiene che, rispetto alle sue consorelle europee, il vettore francese sarebbe meno sicuro.

La concomitanza dei due fatti non poteva sfuggire alla stampa che, come è noto, allorché pubblica una notizia funesta, ama corredarla con il condimento di altre notizie tragiche.

Allo stato dei fatti la safety di Air France è la seguente. Rimanendo nell’ultimo decennio, dal 2000 ad oggi, la compagnia ha registrato due incidenti con vittime (Concorde, 25 luglio 2000, 109 vittime, aeroporto Charles De Gaulle ; A330, 1 giugno 2009, 228 vittime, Sud Atlantico)

In aggiunta vi è stato l’incidente, senza alcuna vittima, occorso all’aeroporto di Toronto, quando un A330 atterrato sotto un temporale non si è fermato a fine pista incendiandosi.

Tanto per rimanere in casa al gruppo, nello stesso periodo la compagnia partner KLM non ha registrato alcun incidente mortale. 

Quindi, come si vede, gli incidenti sono occorsi, e quanto da noi detto a proposito di Klm lo si potrebbe allargare anche ad altri vettori: nessuno fra i maggiori ha registrato nello stesso periodo incidenti mortali. Chi volesse approfondire l’argomento può trovare dettagliate statistiche sul nostro sito www.air-accidents.com , andando alla sezione statistiche “by operator.”  La verità è che su Air France pesa ancora il punto interrogativo sulle cause della sciagura del volo Rio-Parigi e su tutte le voci che sono circolate in merito alla storia dei tubi Pitot da cambiare, illazioni non ancora concluse a causa del mancato ritrovamento dei registratori di bordo.

Certamente quindi sulla safety di Air France si può aprire un dibattito, anche se nutriamo dubbi sull’opportunità di agganciare tale aspetto, all’argomento sui conti in rosso registrati nell’ultimo bilancio.

Antonio Bordoni