Neyda Garcia e Josè Demetrio

La Repubblica Dominicana è un Paese particolarmente ricco di sapori: questa varietà è dovuta alle sue origini. La cucina dominicana, come la sua gente, affonda le sue radici in un mix sorprendente di differenti culture. Si può scegliere di assaporarla nel modo più tradizionale possibile oppure lasciarsi sorprendere da reinterpretazioni di alta cucina. La varietà di sapori della cucina dominicana è ricca come la sua storia e, come la sua gente, è il risultato della combinazione di differenti culture e influenze. In particolare, i piatti tipici dominicani sono un mix della cucina indigena dei Tainos, della tradizione gastronomica spagnola e africana. Più recentemente, si sono anche aggiunte influenze della cucina haitiana, “cocola” (il termine dominicano indica genericamente la popolazione di origine afro-antillana), araba e cinese. Da questo meltin’ pot di culture, tradizioni, ingredienti e sapori discende una gastronomia varia e appetitosa, tutta da gustare.

Diretto discendente del suo omonimo spagnolo, il sancocho è forse il piatto più noto della cucina latinoamericana: a metà tra una zuppa e uno stufato, si prepara nelle grandi occasioni utilizzando carne bovina, a cui vengono aggiunti yucca, patata, platano (la banana verde impiegata in molti modi in questa cucina), coriandolo e altri aromi che lo rendono così particolare e davvero squisito.

La bandera è il piatto che non può mai mancare sulla tavola dominicana: si compone di riso bianco, fagioli (generalmente neri o rossi) e carne, il tutto servito nello stesso piatto. Si tratta di un piatto semplice ma gustoso, vera espressione della cucina dominicana.

Il moro è invece un insieme di fagioli, riso e carne stufata. La sua variante, moro de guandules con coco è tipica delle regioni a nord del Paese, e combina il sapore inconfondibile della noce di cocco alla presenza dei guandules, una specie di piccole fave verdi dal sapore inconfondibile.

Il locrio è un classico della cucina creola dominicana e somiglia molto alla celeberrima paella spagnola, di cui è sostanzialmente il cugino caraibico: a questo delizioso riso vengono in genere accompagnati gamberoni, gamberi, aringhe, sardine e merluzzo.

L’asopao è una zuppa la cui versione base viene preparata con riso, pollo, pomodoro e un pizzico di coriandolo. Ne esistono molte varietà, più o meno pregiate e ricercate, a seconda degli ingredienti scelti, ma in ogni caso i dominicani lo consigliano come il migliore ricostituente dopo una lunga notte di ballo e di festa.

Altro piatto per veri golosi è il pica pollo. Questa espressione indica semplicemente pezzi di pollo fritto che però risultano davvero irresistibili. Il segreto della loro bontà e del loro particolare sapore si basa sulla preparazione: un’ottima farina per l’impanatura, una frittura al punto giusto per renderlo croccante e tutto l’aroma dell’origano dominicano.

I tostones sono complemento e contorno fondamentale nella cucina dominicana. Si tratta di fette di platano verde fritte, condite con un pizzico di sale e in qualche caso aceto e aglio. Il risultato finale, è piuttosto simile per sapore e consistenza, alle nostre patate fritte.

Gli yaniqueques sono lo stuzzichino più tipico del Paese: un impasto di farina di grano, bicarbonato, acqua e sale. Il nome deriva dalla storpiatura dell’anglosassone “Johnny Cakes”, biscotti di origine statunitense il cui nome arrivò nella zona di Samaná insieme agli schiavi neri degli Stati Uniti e delle Antille e da qui si diffuse, nella sua variante salata, in tutto il Paese.

I bollitos de yuca sono un altro delizioso stuzzichino: palline di yucca fritte in padella. Normalmente sono ripiene di formaggio, ma sulle spiagge si trovano anche ripiene di polpa di granchio.

Le empanaditas di yucca simili a bollitos, hanno però la forma di una piccola empanada (una mezzaluna parente dei nostri panzerotti) e ripiena di carne. Vengono insaporite, a piacere, con origano, cumino o menta.

Il filetto di merluzzo al cocco, un piatto leggero ma saporito, per ama il gusto del pescato fresco. La particolarità di questo piatto è senz’altro il latte di cocco che regala un sapore dolciastro a contrasto con le spezie e gli aromi.

Il pastelon de platano maduro con formaggio, il platano è cotto al forno e insaporito con parmigiano reggiano. Una ricetta semplice per un piatto che incontra la tradizione dominicana e gli ingredienti della cucina italiana.

Insalate: quella dominicana tradizionale è composta di lattuga e pomodoro ma si realizzano praticamente con tutte le verdure che si desiderano.

Dolci: la cucina dominicana possiede una grande varietà di dolci e dessert. I più noti sono il dulce de leche, comune a tutta l’area caraibica e all’america latina nelle sue varianti anche aromatizzate, il dulce de coco (una crema di latte e cocco, tipica della zona sud della Repubblica Dominicana) e il majarete, un dessert leggero, simile a un budino,  fatto con farina di mais, latte di cocco, zucchero, cannella e vaniglia in polvere.

Se invece l’idea è quella di lasciarsi tentare da sapori tipici della Repubblica Dominicana rielaborati in chiave contemporanea e con un tocco di stile davvero internazionale, l’ideale è tuffarsi nella quiete di Casa de Campo e assaggiare i piatti proposti da Alfio Longo. Italiano D.O.C., Alfio è un giovane chef di talento. Le sue ricette, autentici capolavori di equilibrio, gusto ed eleganza, possono essere assaporate al The Beach Club by Le Cirque, il ristorante affacciato sulla spiaggia del Casa de Campo e realizzato in collaborazione con il celeberrimo Le Cirque di New York. Al The Beach Club, Alfio è il responsabile dell’ideazione dei menu e controlla che tutto venga seguito al meglio, nel rispetto della filosofia del patron Silvio Maccioni, impronta caratteristica del ristorante gourmet Le Cirque, che lo ha reso famoso in tutto il mondo.