E’ di pochissimi giorni la notizia ufficiale del fallimento di uno dei più noti e seguiti tour operator italiani: I Viaggi del Ventaglio. Preso d’esempio da molti altri T.O. italiani di livello medio – se paragonati al numero di villaggi offerti e al fatturato annuale – purtroppo anche un “re” è crollato. Con il fallimento, il primo pensiero è  per il gran numero di impiegati che si sono ritrovati senza un lavoro in un anno pessimo e con poche possibilità di ritrovarlo nello stesso campo; il secondo, invece, è rivolto ai clienti (immagino che siano pochi, però, dopo le chiacchiere dell’ultimo anno sulla solidità finanziaria del T.O.) ma che hanno comunque  dato fiducia al Ventaglio ed hanno voluto riprovare l’esperienza di una vacanza in uno dei suoi noti villaggi. Ora, alla luce di quanto accaduto, la situazione è la seguente: se l’agenzia dettagliante ha già saldato il conto al Ventaglio, il problema diventa sicuramente suo nei confronti dei clienti “gabbati”, anche se non c’entra niente. Se, invece, i clienti sono all’estero e devono ritornare, il problema diventa in primis di questi ultimi che devono ripagarsi il soggiorno (se l’hotel non è stato saldato dal T.O. fallito) e il volo, se vogliono rientrare nelle proprie città. Anche in questo caso, però, c’è sempre un però di mezzo, alla fine, chi ci andrà di mezzo sarà sempre il dettagliante che ha fatto da tramite fra il cliente e il T.O.  E tutto questo nonostante le affermazioni di chi rassicura tutti sul fatto che esiste un fondo di garanzia al quale devono accedere gli sfortunati  clienti  che sono incappati in queste spiacevoli e dannose disavventure.

LA REALTA’ E’ BEN DIVERSA…

 Chi è del settore sa che le cose dovrebbero funzionare in questo modo, ma, nella realtà, questa prassi  non viene quasi mai seguita.

I clienti, proprio per principio o per puntiglio, tendono sempre a responsabilizzare l’agenzia alla quale si sono rivolti per prenotare un viaggio e, quando accadono avvenimenti come questi  – per fortuna ancora abbastanza rari –  scelgono la via più facile per recuperare i loro soldi: si rivolgono ad un legale, il quale non negherà mai l’assistenza a che gli chiede un aiuto.

Hai voglia a riferire al cliente che si deve rivolgere al Fondo di Garanzia per recuperare i suoi soldi, così come  è tempo sprecato rispondere all’ avvocato che il dettagliante è solo un tramite e, soprattutto, che non ha più in cassa i soldi del cliente in quanto ha saldato tutto al T.O. prima che dichiarasse fallimento! Inevitabilmente si finisce sempre in tribunale con una bella causa sulle spalle e, inevitabilmente, nel 99% dei casi il giudice (quasi sempre quello cosiddetto di pace), impone all’agenzia  di risarcire i danni ai clienti – con i dovuti interessi visto che le cause in Italia durano almeno qualche anno – più una bella parcella (anche questa stabilita dal giudice) all’avvocato che ha difeso e perorato la causa dei suoi clienti.

NON E’ GIUSTO, MA IN ITALIA FUNZIONA COSI’

Così, alla fine, il dettagliante si ritrova ad aver  perso i soldi versati all’inizio al T.O., più quelli restituiti con i debiti interessi ai clienti, più il bell’importo che ha intascato il fortunato avvocato, più i clienti.

I casi sono tanti, ma mi piacerebbe proprio sapere quante agenzie sono state punite per aver scelto un T.O. piuttosto che un altro e di aver avuto la sfortuna di vederlo fallire, ma solo dopo aver incassato i soldi per viaggi mai organizzati oppure per aver lasciato all’estero centinaia di persone senza aver dato loro la possibilità di rientrare in Italia!

QUANTI FALLIMENTI SILENZIOSI…

Da Merzouga a Maxitraveland, spariti da un momento all’altro, ad Eurotravel , a Todomondo, a Teorema ecc…abbiamo saputo delle loro disavventure finanziarie grazie al fatto che fossero noti e che avessero lasciato nei guai parecchi clienti. Ma quanti altri hanno chiuso i battenti in silenzio, senza che se ne siano avute più notizie? Se ci riflettiamo bene, quest’estate, nelle agenzie di viaggio sono mancati gli invii con le proposte di molti piccoli-medi T.O.., che di solito inondavano quotidianamente le ADV con i loro last minute!

Pensiamoci  bene, e forse ci verranno in mente tanti nomi. Probabilmente, ci renderemo conto di quanti T.O. siano usciti di scena senza lasciare più alcuna traccia di sé. Spariti nel nulla! 

Mi dispiace, ma non credo minimamente a chi vuol far pensare che tutto vada bene, sia esso un T.O. o un politico.

 Si, d’accordo, si può continuare a partecipare alle varie Fiere del turismo mostrando un ottimismo ormai poco sincero e poco credibile.  Nel nostro settore va più che male e cosa ci riserverà il futuro lo sa forse solo Frate Indovino! Ammesso che riesca a capire se ci sarà ancora un futuro o, se ci sarà, per quanti ancora?

Liliana Comandè