La mostra “La Persia Qajar 1848-1864. Fotografi italiani nell’Iran dell’Ottocento” inaugura il 27 novembre 2010 al Fotomuseo Giuseppe Panini di Modena, che ne ha curato la realizzazione insieme all’Istituto Nazionale per la Grafica , in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena . La selezione di 70 opere fra quelle precedentemente esposte a Roma, presso l’Istituto Nazionale per la Grafica – Calcografia dal 28 gennaio al 5 aprile scorso, vuole ripercorrere attraverso opere significative dei fotografi Luigi Montabone (1827 ca.- 1877) e Luigi Pesce (1827-1864) la singolare vicenda dell’attività dei fotografi italiani nella Persia Qajar. Le immagini esposte provengono dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e dal Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze.
 

 

L”iniziativa nasce dall’interesse rivestito dall’attività di un singolare gruppo di fotografi italiani che operarono nella Persia Qajar. La loro opera è oggi ancora largamente trascurata. L’identificazione, il recupero e lo studio del loro lavoro, ha consentito di aggiungere alla conoscenza della storia della rappresentazione fotografica un episodio singolare e di particolare significato, sia per la cultura fotografica italiana, sia per la vicenda fotografica iraniana. La presenza italiana in Persia ha giocato infatti un ruolo centrale fin dal periodo delle origini della fotografia, tracciando alcune delle prime e piuttosto rare testimonianze fotografiche di questo Paese. La produzione dei fotografi italiani in Persia nel periodo compreso tra il 1848 e il 1864, oltre a costituire la più precoce documentazione a noi nota, che rappresenta aspetti rilevanti del mondo cagiaro, si caratterizza anche per offrire l’esemplificazione di un caso, significativo per la storiografia fotografica, delle relazioni che hanno caratterizzato, in particolari ambiti produttivi, la formazione di modelli rappresentativi nati dalla negoziazione tra culture differenti.Le particolari circostanze che hanno consentito lo sviluppo di questa singolare esperienza sono da ricercarsi nelle vicissitudini politiche che hanno caratterizzato gli stati italiani preunitari, a cui sono da associare le vicende diplomatiche poste in essere tra il Regno di Sardegna prima e il Regno d’Italia poi, con la Persia. Il periodo considerato corrisponde agli anni in cui Luigi Pesce, uno dei pionieri della fotografia, fu attivo in Persia, dal suo arrivo sino alla data di morte. Questo periodo, eccezionalmente vivo per quanto riguarda le vicende fotografiche, fu particolarmente ricco di iniziative che investirono la Persia, sia in relazione agli avvenimenti interni, sia in particolare per quanto riguarda le iniziative diplomatiche italiane ed europee. Il ventennio considerato, durante il quale in Italia si svolsero le vicende comprese tra la Seconda e la Terza Guerra di Indipendenza, inclusa la Missione italiana in Persia del 1862, vede, sul versante iraniano, la formazione dell’Università di Tehran e l’attività fotografica dello stesso Shah Nasr al-Din, il cui interesse per la fotografia ha avuto un ruolo centrale negli eventi considerati e negli sviluppi successivi della fotografia in Persia.