“Da tempo, nel nostro Paese si va ripetendo, ed apparentemente con larghissimo consenso, che il turismo è davvero la grande risorsa dell’Italia. Un turismo che, se adeguatamente supportato da buone politiche, potrebbe, nell’arco di pochi anni, raddoppiare il suo contributo alla formazione del Pil del Paese, attestandolo così intorno al 20% del totale. Insomma, il turismo come grande patrimonio italiano da far fruttare per generare più crescita, più occupazione, più sviluppo. E di più crescita, di più sviluppo e di più occupazione, l’Italia ha oggi ed avrà nei prossimi anni più che mai necessità”: questo il commento del Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, circa l’ipotesi di una tassa di soggiorno attivabile da parte di tutti i Comuni fino ad un massimo di 5 euro al giorno.

“Consideriamo, dunque, davvero un errore da “matita blu” l’idea che il federalismo municipale nasca all’insegna del ritorno alla tassa di soggiorno perché i Comuni potranno così pur realizzare nuove entrate ma, di certo, la tassa di soggiorno colpirà fortemente la competitività del turismo italiano, che avrebbe invece la necessità di essere sostenuta con scelte di tutt’altro segno, a partire dalla riduzione dell’IVA e dell’IRAP.

Facciamo appello, allora – conclude il Presidente di Confcommercio – alla responsabilità di tutti: del Governo e del Parlamento, della maggioranza e dell’opposizione, dei Comuni e delle istituzioni tutte, affinché l’idea della tassa di soggiorno venga accantonata. Perché, rispetto agli interessi generali del Paese, significa farsi del male da soli.”