La Mostra del tesoro di San Gennaro
Presentata nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani del Senato della Repubblica, la Mostra “Le Meraviglie del Tesoro di San Gennaro, i gioielli”, avrà luogo a Napoli, in sei differenti strutture museali nel centro storico della città, dal 9 aprile al 12 giugno.
Per la prima volta nella storia, infatti, le opere più prestigiose del leggendario Tesoro di San Gennaro verranno esposte al pubblico contemporaneamente nella splendida cornice di sei differenti siti museali di Napoli.
Nel corso della presentazione sono stati resi noti anche i risultati di una minuziosa indagine compiuta da un’équipe di gemmologi e storici sui gioielli più preziosi fra tutti quelli donati al Patrono di Napoli nell’arco di sette secoli: il Tesoro di San Gennaro, è stata la clamorosa certificazione dei sette ricercatori che hanno indagato per quasi tre anni sulle opere e le singole pietre (oltre duemila fra diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri, perle), è tra i più importanti al mondo per valore artistico ed economico, superiore al Tesoro della Corona d’Inghilterra e a quello dello Zar di Russia.
La Mostra, organizzata dal Museo del Tesoro di San Gennaro con la collaborazione della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli e con l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e della Presidenza del Senato, vuol essere anche un’occasione di riscatto per la città di Napoli, promuovendo e valorizzando il più importante patrimonio artistico e culturale del mondo e allo stesso tempo “facendo sistema” sul territorio.
La Mostra si svilupperà infatti – caso unico nelle esposizioni urbane – in sei siti museali diversi compresi nell’area del centro storico cittadino. Con un biglietto unico integrato, quindi, il visitatore potrà ammirare non solo le oltre 150 opere delle 21.610 appartenenti al Tesoro (tra cui i dieci favolosi gioielli, esposti nelle sale del Museo del Tesoro di San Gennaro) o le preziose tele di Luca Giordano (Museo Diocesano) e luoghi dall’immenso valore artistico che riapriranno per l’occasione, come il Complesso Monumentale dei Girolamini o l’antica Porta del Duomo.
Per lo spostamento delle opere verranno adottate straordinarie misure di sicurezza: mezzi blindati, guardie armate, sistemi d’allarme sofisticati. Il Centro di Napoli sarà protetto da elicotteri dei Carabinieri.
Il Museo del Tesoro di San Gennaro
25.000.000 di devoti nel mondo (stima Vaticano anno 2007)
21.720 capolavori in argento, legno, oro, madreperla tessuti preziosi e quadri
La collana del seicento più ricca e preziosa del mondo: 13 maglie in oro massiccio, 700 diamanti, 276 rubini, 92 smeraldi.
L’oggetto più prezioso 3964 pietre preziose (diamanti, rubini e smeraldi)
54 statue d’argento massiccio
La più importante e intatta collezione d’argento al mondo dal 1305 ad oggi
Un milione di visitatori dall’apertura del museo del tesoro di San Gennaro.
Questo è il tesoro di San Gennaro.Il tesoro più importante al mondo, e di gran lunga superiore per valore e per numero di capolavori a quello della Corona e a quello dello Zar, è da oltre 7 secoli, a Napoli.
San Gennaro
San Gennaro: venticinquemilioni di devoti sparsi in tutto il mondo, una lunghissima storia punteggiata di avvenimenti e vicende spesso in bilico tra devozione e pregiudizio, fede e incredulità, passione e scetticismo.
In ogni momento, però, legata a filo doppio alla storia di Napoli fino a una fortissima identificazione tra il Santo protettore e le pulsioni psicologiche di un popolo periodicamente minacciato da catastrofi naturali ed eventi storici. Oggi, come si evince da una ricerca del 2006, San Gennaro è il santo della Chiesa cattolica più famoso e conosciuto nel mondo e non solo per il miracolo della liquefazione del sangue, ma anche e soprattutto perché milioni e milioni di persone dalla fine dell’800 sino agli anni ’60, si sono imbarcate nel porto di Napoli per “terre assaie luntane” in cerca di fortuna nella tragedia della grande emigrazione italiana.
E l’ultima immagine, che questa povera gente aveva negli occhi prima di affrontare il mare aperto, era la statua di San Gennaro alla punta del molo che con la mano si rivolge al Vesuvio per fermare la lava e che invece sembrava benedicesse quella moltitudine di disperati.
La stragrande maggioranza di loro non è mai più tornata in patria, tanti hanno sognato da lontano la propria terra, ma ovunque questa gente si sia stabilita nel mondo ha invocato la protezione di quella benedizione, consolidando il culto del Santo protettore di Napoli e trasferendo quella devozione anche ai propri figli, di generazione in generazione. Ancora oggi come allora a New York, Toronto, Rosario, Melbourne, San Paolo, e in altre città del mondo dove si sia stabilita e consolidata una comunità di origine italiana meridionale, ogni anno il 19 settembre, giorno di San Gennaro, si celebra e si festeggia il miracolo che avviene nel Duomo di Napoli con l’antica processione e le strade illuminate a festa.
Resta ancora oggi una tenace scia di religiosità popolare a tener vivo il discorso sull’antico patrono, tra fede e religione. Quella scia che lungo un cammino sotterraneo e impalpabile nel lento giro d’un millennio e mezzo ha collocato San Gennaro al centro di un grandioso fenomeno di religiosità popolare e di un radicatissimo culto, tali da non avere uguali al mondo.
Il Tesoro di San Gennaro
Sette secoli di donazioni di papi, imperatori, re, sovrani, uomini illustri e persone comuni, ecco uno dei più importanti e ricchi tesori universali dell’arte: il leggendario tesoro di San Gennaro.
Per merito dell’antichissima istituzione della Deputazione della Real Cappella di San Gennaro, nata per un voto della città nel 1527, il tesoro è intatto non avendo mai subito spoliazioni, né finanziato guerre, né subito furti e quindi le collezioni sono uniche al mondo.
Lo stesso Napoleone, che ovunque sia andato ha depredato, quando approdò a Napoli non solo non prelevò nulla, ma dovette regalare a San Gennaro un ostensorio in oro, argento e pietre preziose di superba bellezza e raffinatezza.
Tutte le opere donate, per avere il privilegio di essere considerate meritevoli di far parte del Tesoro di San Gennaro dovevano, però, corrispondere a elevatissime qualità di valore artistico e culturale e dunque essere realizzate dai grandi artigiani del tempo.
Il risultato è stato che si è così costituito un tesoro composto da straordinari e autentici capolavori firmati dai più noti e importanti artisti della storia universale dell’arte, superiore per vastità e importanza a quello della corona d’Inghilterra.