Di Virgilio Zanolla.
Genova – Classe 1959, nato a Neuchâtel, la ridente cittadina svizzera affacciata sulla sponda settentrionale dell’omonimo lago e patria del celebre psicopedagogista Jean Piaget, Daniel Ponzo è amministratore delegato di Kuoni Italia, il tour operator della Travel Holding elvetica presente sul mercato italiano dal 1951: un marchio nato nel 2008, che si è subito distinto per il suo dinamismo operativo. La prossima novità su Kuoni Italia è il trasferimento di sede da Genova a Milano.
– Signor Ponzo, questo trasferimento precisamente quando avverrà?
– Senz’altro entro l’estate. Il problema era quello di razionalizzare le sedi e dare maggiore valorizzazione al nostro marchio, e Milano consente una presenza più incisiva per dare centralità ai nostri sforzi e lavorare con una migliore sinergia. Comunque non si tratta di un trasferimento di tutte le aree aziendali.
– A Genova, cosa rimarrà di Kuoni? È una piazza dove il mercato turistico sta registrando alcune situazioni di crisi.
– Abbiamo aperto un elegante punto vendita in largo XII Ottobre, in un ex agenzia Happy Tour, e del nostro organico attuale resteranno una trentina di persone. Parte delle altre verranno a Milano e si affiancheranno col personale di lì e con quello Best Tours: la nuova sede riunirà oltre centocinquanta persone. L’amministrazione, la gestione dati e alcune infrastrutture resteranno a Genova, mentre altri servizi, come il marketing e il call center, passeranno a Milano.
– La nuova sede Kuoni a Milano promette una reale incidenza sul piano professionale?
– Senza dubbio. Avere la sede nel capoluogo lombardo, e concentrare in essa il nostro marchio e quello Best Tours (con un’integrazione, dunque, anche di tipo fisico) porterà ad una notevole semplificazione: i vantaggi sono evidenti, sia riguardo all’immagine che per quanto concerne ogni aspetto pratico.
– Il mantenimento del marchio Best Tours acquisito in dicembre segna una svolta operativa nell’àmbito delle vostre strategie?
– Il nostro intento è stato precisamente quello. Sul marchio Best il gruppo investirà, e creerà una rete distributiva molto selettiva; Best, d’altronde, è complementare a Kuoni, e il fatto di puntare su marchi che siano autonomi ed abbiano entrambi un’identità precisa sul mercato non potrà che premiare. Poi, ci saranno magari anche sinergie di back office: questo ci può stare, perché – per capirci – di fatto noi creiamo una cucina per due ristoranti.
– Intendete riproporre la formula applicata per Best Tours con qualche nuova acquisizione? E ne avete qualcuna in progetto?
– La formula è interessante e molto promettente, ma andiamoci piano: perché se è stato possibile attuarla occorre anche dare merito alla professionalità di Vercesi e compagnia, e al fatto che, come ho già detto, tra noi e loro c’è complementarietà; ora, queste caratteristiche non sono poi tanto consuete. In ogni modo no, per adesso non abbiamo nel cassetto alcuna sorpresa. Più avanti, vedremo.
– In relazione ai clienti, anche per il tramite di agenzie, quali riscontri ha Kuoni circa l’apporto del sito Internet e dei contatti online?
– È da anni che lo diciamo: il futuro è nella multicanalità, e noi dobbiamo mostrarci pronti ad affrontare ogni novità, per abituare bene chi viaggia con noi. Col cliente, le agenzie di viaggio devono essere sempre più consulenti: ma se fosse ‘pigro’ noi siamo in grado di soddisfare la sua curiosità anche a casa sua, allo stesso modo in cui questi può soddisfarla recandosi in un’agenzia. Il nostro sito è una vetrina, le presenze e i clic aumentano considerevolmente: Internet sta creando una nuova modalità di prenotazione e vendita.
– Da cosa nasce l’idea honeymoon – senza dubbio vincente – del pagamento del costo del viaggio tipo lista nozze? Forse da una flessione riscontrata nel mercato anche dai viaggi di nozze?
– Per noi honeymoon è un importante strumento di comunicazione, dato che oltre il 40% delle nostre vendite è sul segmento nozze e sui viaggi di medio-lungo raggio. Riguardo al mercato, non parlerei tanto di flessione, quanto piuttosto del fatto che il prezzo medio di questi viaggi oggi si è abbassato considerevolmente: rispetto al passato, infatti, si spende anche il 15% di meno. Devo però spiegare: l’idea del pagamento del viaggio tipo lista nozze, che stiamo applicando da quest’anno e con ottimi risultati, non nasce da noi ma da una richiesta dello stesso consumatore, e prima che l’adottassimo era già stata applicata con successo da alcune agenzie di viaggio.
– Nella globalità della vostra programmazione turistica, quanto spazio in percentuale hanno i viaggi taylor made?
– Posto che sul taylor made bisogna intendersi, perché i viaggi su misura noi li costruiamo sempre sulla base dei nostri contenuti di programmazione, pezzo per pezzo in ogni parte dell’itinerario, oltre il 70% dei nostri programmi consiste nel taylor made. Le destinazioni più richieste sono Australia e Stati Uniti, ma vanno fortissime anche la Polinesia e diversi paesi asiatici, come la Thailandia e – fino all’11 marzo – il Giappone.
– Dal punto di vista dell’acquisizione clienti, secondo lei che percentuale di crescita ha il mercato turistico?
– Se intende globalmente, considerando la crisi, direi un buon 5%. Per quanto riguarda Kuoni, è più difficile esprimersi; i pronostici sono tutti a medio-lungo termine e senz’altro positivi: infatti, dopo una fase di sostanziale stabilità stiamo registrando una leggera ripresa.
– Come giudica le manifestazioni fieristiche italiane? Secondo lei, non sarebbe il caso di farne di meno e curarle meglio?
– Abbiamo provveduto da tempo ad attuare una selezione delle fiere: quindi, niente più BIT e grande attenzione agli appuntamenti per noi più importanti, ovvero TTG a Rimini e la BMT a Napoli. La prima, è la più importante fiera italiana del trade; la seconda, ci consente molti e proficui contatti coi nostri interlocutori del meridione. Poi, certo, all’estero seguiamo manifestazioni come la ITB di Berlino, la WTM di Londra, eccetera, incluse alcune manifestazioni in altri continenti come l’Africa e l’Australia: ci servono per tenerci costantemente aggiornati, necessità per noi indispensabile.
Virgilio Zanolla