Nel 2010, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale del turismo,  il 5 % delle vacanze effettuate in Italia è stato motivato da interessi legati all’enogastronomia e questo movimento ha sviluppato circa 18 milioni di presenze. 
 
Sono flussi turistici  provenienti in prevalenza dall’estero (64,4 per cento del totale, il 52,5 per cento europei, l’11,9 per cento extraeuropei) ma anche dall’Italia (35,6 per cento) che ha conosciuto l’anno scorso un vero e proprio boom per questo prodotto turistico.
 
Le vacanze degli italiani alla ricerca del gusto sono più che raddoppiate, dall’1,8 al 3,8 per cento del totale: in valore assoluto 3,2 milioni di vacanze. In media, tra italiani e stranieri, il turista del gusto spende 174 euro pro capite per il viaggio, 47 euro al giorno per l’alloggio e 82 euro per l’acquisto di beni e servizi.

“Queste cifre importanti ed incoraggianti dimostrano come il turismo enogastronomico abbia grandi potenzialità”, spiega il ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, a margine della firma del protocollo d’intesa con il ministro delle Politiche agricole, on. Saverio Romano, in occasione del VinItaly di Verona. “Il sistema turistico nazionale e il sistema agroalimentare e rurale rappresentano riconosciuti punti di forza del Paese, due carte vincenti che contraddistinguono la nostra offerta a livello mondiale, due formidabili assets che rappresentano la vera ricchezza dell’Italia. Azionare queste leve vuol dire favorire la crescita economica (sviluppo dei nostri territori, maggiore ricchezza, migliori prospettive occupazionali) e nello stesso tempo tutelare l’ambiente, il nostro stile di vita, il tessuto sociale e le tradizioni alle quali siamo più legati.”

“Anche per questa ragione – continua il ministro – nel codice del turismo, che sta terminando ora il suo iter parlamentare, ho voluto istituire il “circuito d’eccellenza del turismo enogastronomico” e, nei giorni scorsi, ho firmato un decreto che mette a disposizione 8,1 milioni di euro destinati a potenziare e qualificare l’offerta turistica delle Regioni concentrando le risorse disponibili su un prodotto turistico chiamato “Le vie del gusto”, con l’obiettivo di realizzare un itinerario dell’enogastronomia, che valorizzi le tipicità del maggior numero possibile di Regioni e sostenga l’offerta di agriturismi e ristoranti.”