Scusate se ho preso in prestito una strofa di una vecchia canzone di Giorgio Gaber, ma mi sembrava adatta all’argomento che affronto in questo mio editoriale. Un discorso che vorrei fare con voi riguardo le ‘castronerie’ che vengono scritte sui giornali e quanta gente si spaccia o viene spacciata per quella che non è. Detesto gli ‘sputa sentenze’ quando non sono in grado di poterlo fare e mi piacerebbe che si smettesse di trattare le agenzie turistiche e i tour operator come luoghi dove regna l’incapacità di stare al passo con i tempi, posti da disertare favorendo solo l’uso del web. Bene, a giudicare da quanto sto per scrivere, c’è sempre più la convinzione che il settore del tour operating in Italia è composto da persone che non capiscono nulla di turismo e che non si aggiornano sulle nuove tendenze del mercato.

E meno male che c’è il web a sopperire a questa macroscopica mancanza perché i nostri operatori , pur stando nel campo da tanti anni, non hanno ancora capito cosa richiedono i turisti dei nostri giorni. Per fortuna abbiamo i cosiddetti “esperti”, i tuttologi di tutto e di niente.

Uno di questi, in una intervista della giornalista Valeria Bobbi, pubblicata sul giornale Metro di venerdì 15 aprile a pag. 14, ha spiegato a noi ‘profani’ e ignoranti in materia, quali siano le tendenze odierne dei  viaggiatori.

La rubrica si chiamava “Parla l’esperto”, il titolo era “Si viaggia senza limiti” e il conoscitore in questione era un tal Marco Gerosa, autore del  manuale  “Nuovi Turismi”. Ma per chi non avesse letto questa intervista, la riporto integralmente così come era pubblicata su Metro.

“Si Viaggia senza limiti”

Sul nuovo modo di viaggiare sa tutto. Marco Gerosa è infatti l’autore del manuale “Nuovi turismi”, in cui ha raccolto le forme più stravaganti, originali e curiose del viaggio.

D) Com’è cambiato il turismo negli ultimi anni?

R) una volta le categorie turistiche erano poche e ben definite: c’era la vacanza al mare con la famiglia, la vacanza avventurosa, e il turismo classico. Dal 2000 in poi, invece, le categorie si sono moltiplicate. E’ nato un turismo geneticamente modificato.

D) Le tendenze più particolari degli ultimi anni?

R) Solo 3 o 4 anni fa andava molto di moda il turismo virtuale, ad esempio su Second Life, un universo sintetico immenso e sicuro. Si tratta di luoghi dove si sviluppano comunque culture autoctone e dove si può vedere qualcosa che non si trova nel mondo reale. Oggi invece vanno molto i “reality show tourism”, e il “reality tour”. Nel primo caso si tratta di viaggi verso i luoghi in cui sono ambientati i reality show televisivi, nel secondo le gite emozionali nei luoghi delle disgrazie.

D) Quali sono i viaggi che l’hanno colpita di più?

R) Sono tanti, ad esempio il lancio nello spazio, ma anche la rinascita dei viaggi delle pentole. Quei viaggi in pullman a prezzi stracciati e molto in voga negli anni ’80 durante i quali si assiste a dimostrazioni e presentazioni di pentole, enciclopedie ed elettrodomestici.

D) Le agenzie turistiche sono pronte per queste novità?

R) Assolutamente no. Ma per fortuna esiste il web.

Ecco, questo è quanto hanno potuto leggere i lettori della rivista gratuita che si trova in ogni metropolitana italiana. Ho fatto una piccola ricerca attraverso Google per sapere qualcosa di più di questo “esperto” e non ho trovato niente altro che l’invito alla presentazione del manuale, pubblicato su Facebook, e il nome della persona che l’ha scritto assieme a Marco Gerosa: Sara Magro.

La giornalista, a parte il fatto di averlo definito esperto e affermato che sul nuovo modo di viaggiare sa tutto (quanta presunzione! Nessuno sa mai tutto su un qualsiasi argomento!), ha dimostrato una certa superficialità (ma ormai per molti giornalisti la superficialità è un ‘must’) anche nel rivolgere quelle 4 domande.

L’”esperto”, invece, non riesco a capire a quale fonte abbia attinto per dare quelle risposte che, a chi vive nel turismo, suonano come un’offesa anche perché non rispondono affatto alla realtà di oggi. Innanzitutto non è vero che non c’è più la vacanza al mare con la famiglia (ma allora tutti gli operatori che propongono i soggiorni balneari a chi li vendono, ai single?). La famiglia, semmai, in estate predilige proprio questo genere di vacanza per rilassarsi ma anche per divertirsi nei vari villaggi/club o alberghi vari. Meglio ancora se i bambini hanno un’assistenza giornaliera, così possono godere meglio il soggiorno al mare.

Secondo: la vacanza avventura va ancora bene e ci sono molte categorie di professionisti che si affidano ad organizzazioni – T.O. vedi Avventure nel Mondo – specializzati proprio in questo tipo di viaggi.

Il turismo classico, come sempre, è stato, ed è tuttora, amato dalle persone curiose, desiderose di scoprire nuovi paesi, diverse culture e differenti modi di vivere.

In quanto ai turismi che Gerosa definisce nuovi e molto di moda , quali “i reality show tourism”, sono in realtà veramente vecchi ed andavano molto di moda negli anni ’80 quando incominciarono ad essere trasmesse in televisione le prime e più famose soap opera che si ricordino, quali Dallas e Dinasty. E i Tour erano ben organizzati dagli operatori locali che li vendevano agli italiani attraverso i nostri T.O.

Sono rimasta, invece, piuttosto basita quando Gerosa ha menzionato i “reality tour” e li ha abbinati alle ‘gite emozionali nei luoghi delle disgrazie’. Ma come si fa a pensare ad un turismo in voga quando ci sono poche persone, che evidentemente non hanno niente di meglio da fare, e si recano  nei piccoli centri dove sono avvenuti degli omicidi per farsi scattare fotografie davanti alle villette, ai cancelli etc…dove sono avvenute le tragedie?

Ma questi non sono turisti, sono soltanto delle persone con la testa non tanto a posto e senza sensibilità alcuna! Per fortuna sono poche, ma mi meraviglio che un “esperto” possa inserire una cosa così macabra e poco in voga (per fortuna) tra i tipi di turismo molto di moda (ripeto, ma quale fonte glielo ha riferito?).

In quanto ai lanci nello spazio, se si riferisce al Global Flyer della Virgin Atlantic che dovrebbe circumnavigare la terra, l’autore esperto dovrebbe sapere che costano una cifra enorme e che sono pochissimi gli eletti a potersi permettere un viaggio del genere! Come fa ad essere un tipo di turismo tanto in voga anche questo?

E poi giungiamo alla scoperta dell’acqua calda: i viaggi dei cosiddetti ‘pentolari’ – è questa l’espressione usata dai romani per definire questo genere di gite o viaggi anche di 2 o 3 giorni.

E’ dai primi anni ’60 che si pratica questo genere di turismo ‘povero’ rivolto soprattutto a quelle persone che abitano nelle periferie delle città e che non possono permettersi di pagare escursioni o week end a prezzo normale. In questo genere di gite/viaggi gli sponsor sono le ditte che devono presentare e, soprattutto, vendere i loro prodotti: pentole, elettrodomestici, enciclopedie.

Spesso ci riescono perché i partecipanti, quasi sempre persone anziane e non molto acculturate, si fanno ‘infinocchiare’ dalla parlantina dei venditori e così, la gita che costava pochi euro, alla fine diventa niente affatto economica per i partecipanti, ma molto redditizia per le società sponsor che si riprendono i soldi – anche con gli interessi.

Tutte queste gite/week-end, comunque, sono sempre state organizzate da piccoli tour operator e non dalle aziende, non era il loro mestiere! Ora, però, a differenza di ciò che afferma il Signor Gerosa, questo genere di turismo è in decadenza rispetto agli anni d’oro.

Le persone sono diventate più diffidenti – anche grazie alle ‘sgridate’ dei figli quando ritornavano dalle gite con l’acquisto (neanche tanto economico) da pagare a rate, e le aziende hanno scoperto nelle televisioni private un mezzo più potente di vendita.

 Ci sono canali televisivi che trasmettono in continuazione vendite di oggetti di qualsiasi genere: dagli elettrodomestici agli attrezzi per la ginnastica, da quelli per il giardinaggio alle pentole, dal corredo all’antiquariato e alla gioielleria.

Anche qui, mi piacerebbe sapere quali e dove sono state effettuate le indagini per riferire quello che era scritto nell’intervista.

Infine, ciliegina sulla torta, l’affermazione che le agenzie turistiche non sono assolutamente pronte per queste novità. Ora, se il Gerosa fosse veramente l’esperto, così come viene definito dalla giornalista, avrebbe dovuto sapere che tutte queste novità in realtà sono tutto fuorché tali, anzi, alcune sono vecchie quanto il ‘cucco’, e inoltre che tutte erano sempre state organizzate dalle ‘agenzie turistiche’ e non per opera di chissà chi.

In quanto al ‘Ma per fortuna ci assiste il web’, sono contenta di sapere che la vecchietta possa trovare le sue gite dei ‘pentolari’ su Internet; che i malati di sadismo possano trovarsi la pensione vicino alle case di quelle disgraziate famiglie che hanno perso le figlie in maniera tragica; che i ricchi che vogliono fare un giretto intorno alla terra possono prenotarselo sul PC e che tutti i seguaci dei vari reality possano sbarcare sull’isoletta – della quale non si conosce mai neppure il nome – e fare un giretto fra i resti di ciò che hanno mangiato e la montagna l’immondizia che di solito lasciano quando se ne vanno via assieme a tutta la troupe, come solitamente avviene.

Signor esperto, le do un consiglio. Quando le dicono di volerla intervistare sul turismo – anche se ha scritto il manuale ‘Nuovi turismi’ – si consulti con chi nel turismo ci vive da tanti anni, ci lavora, ci mangia, ci si arrabbia, ci si appassiona nonostante le avversità. Con chi lo conosce sul serio, insomma!

Si rivolga anche alle varie associazioni di categoria, all’interno c’è gente che ne sa molto più di quanto pensa di saperne lei e di ‘sputare sentenze’ o, come si dice a Roma ‘apri bocca e je dai fiato’ senza neppure averne indovinata una!

Liliana Comandè