di Cecilia Emiliozzi.

C’è un viaggio lungo secoli, che ha toccato tutti i luoghi, anche quelli della memoria e dell’anima. E’ un viaggio nella storia, ed è la storia di un’amicizia: il cavallo e l’uomo, un binomio indissolubile. Ancora oggi, visto il numero enorme di appassionati che si impegna nelle attività equestri più disparate. 

Nell’ambito delle numerosissime manifestazioni legate alla celebrazione dell’Unità d’Italia ce n’è una davvero originale che sceglie come simbolo di “unità” proprio quella dell’uomo e del cavallo, raccontando vicende diverse che li hanno visti protagonisti insieme. Ci sono Ribot e Tornese, con il loro storici fantini, c’è Albino, eroe di guerra, ci sono i cavalli di Napoleone, di Garibaldi, dei fratelli d’Inzeo: ci sono insomma i ritratti di tanti “compagni di viaggio” più o meno illustri che hanno condiviso la stessa lunga strada che ha condotto all’unità nazionale.

La manifestazione itinerante, che ha la forma di una rassegna di spettacoli, letture e musica, ha preso il via lo scorso 22 maggio a Roma, al Gianicolo, di fronte al Mausoleo dei Caduti della Repubblica Romana del 1849 ed è proseguita, come secondo appuntamento, il 4 giugno al Game Fair di Tarquinia, grande festa “campestre”  legata anche al mondo del cavallo. 

Ma il viaggio è decisamente più lungo di così, e continuerà con altre tappe previste nel prossimo futuro: uomini e cavalli porteranno le loro storie in tante città italiane che hanno avuto un ruolo significativo nel processo unitario. Una staffetta insomma, una staffetta tricolore che correrà lungo l’Italia. Al galoppo, naturalmente.

Cecilia Emiliozzi