Fino al 4 settembre a Palazzo Medici Riccardi il fascino delle popolazioni indigene in una mostra fotografica.

Non una mostra antropologica, ma un lavoro di ricerca artistica, la rappresentazione di una realtà, quella dell’Amazzonia e delle tribù indigene che la popolano. Sono ospitate a Palazzo Medici Riccardi fino al 4 settembre 2011 nelle sale dell’ex Istituto Storico della Resistenza le

 

immagini della mostra “La luce della selva amazzonica”. Un’esposizione di scatti di Rodrigo Petrella e della videoarte di Bahni-Re Kahyapò, organizzata dalla Provincia di Firenze in collaborazione con il Museo MUVIM della Provincia di Valencia, con la quale l’amministrazione fiorentina è gemellata da molti anni.

Nei locali della Limonaia, inoltre, una parte della mostra dedicata ai disegni sul corpo, una tradizione legata a simbologie, miti ma anche semplicemente a usanze e abbellimenti estetici. Striature dipinte a mano libera con estrema precisione dalle donne dei villaggi.

Le foto esposte nella sede provinciale rappresentano il risultato di dieci anni di ricerca dell’artista Rodrigo Petrella, un decennio nel quale il fotografo, portoghese di origini italiane, ha vissuto in Amazzonia a contatto diretto con le popolazioni indigene, scoprendo le loro abitudini, la loro vita, il loro mondo.

“Mi sono innamorato delle diverse realtà che appartengono a questo luogo, alla bellezza ‘democratica’ che ancora esiste in questi luoghi – ha commentato Petrella – . Credo che l’Amazzonia sia una chiave con la quale capire meglio se stessi la nostra natura e come relazionarsi alla natura stessa. Ci aiuta a ritrovare l’uomo che abbiamo lasciato alle nostre spalle, nel passato, prima di trasferirci nelle città”.

Le immagini della mostra rappresentano anche un grido di libertà. Uno degli obiettivi della mostra è infatti quello di dare visibilità a queste popolazioni e alla loro millenaria cultura. Per questo il titolo è dedicato alla luce, perchè queste immagini illuminino con la conoscenza una parte del mondo che rischia di essere oscurata e dimenticata.

“Questa mostra, oltre alla bellezza delle immagini, tocca temi e problemi ora messi un po’ da parte ma di cui non dovremmo mai dimenticarci” commenta il Presidente della Provincia Andrea Barducci “La collezione di ritratti della popolazione indigena che vive in Amazzonia, ci ricorda la forza ma al tempo stesso la debolezza di quello che viene definito il polmone del mondo, che è sempre a rischio a causa degli interessi economici che ne hanno già danneggiato gravemente la flora e alla fauna, e leso senza alcuno scrupolo i diritti delle popolazioni indigene e alle loro tradizioni millenarie”.

“Il tema dell’ambiente e della difesa della propria identità culturale rappresenta un problema di tutti, e bene fa questa mostra a ricordarcelo, come del resto ha fatto quella dedicata agli indiani d’America “Wolakota” che qui si è svolta in aprile. In questo senso difendere la cultura vuol dire difendere la diversità. Voglio sottolineare anche che questa iniziativa – conclude Barducci – oltre a stabilire un ponte con un paese lontano ma di grande interesse e fascino come il Brasile, vede una collaborazione con il MuVIM, Museo della Illustrazione e della Modernità della Provincia di Valencia, che è da molti anni gemellata con la nostra Provincia, che si è fatto tramite per la sua buona riuscita anche dal punto di vista del sostegno finanziario alla mostra”.

 

LA LUCE DELLA SELVA AMAZZONICA

Palazzo Medici Riccardi, Sale Istituto Storico della Resistenza e sale della Limonaia

Piano terra, Via Cavour 3

La mostra è aperta fino al 4 settembre 2011 e rientra nel percorso museale di Palazzo Medici Riccardi

 

Info ingresso

Orario: feriali e festivi 9.00 – 19.00. La biglietteria chiude alle 18.30

Giorno di chiusura: Mercoledì

Biglietto: intero 7,00 € – ridotto  € 4,00

Riduzioni: studenti delle scuole superiori e universitari con tesserino, gruppi di almeno 15 persone, militari e bambini tra i 6 e i 12 anni, soci ACI, CTS, Touring Club, ICOM, persone con più di 65 anni.

Ingresso gratuito: bambini fino a 6 anni, persone diversamente abili e loro accompagnatori, giornalisti con tesserino.