La ex Ministra del Turismo Maria Vittoria Brambilla ha fatto gli scatoloni e ha lasciato il ministero senza portafoglio per consegnarlo al successore Piero Gnudi. Per lui un incarico facile e difficile al tempo stesso: difficile perché eredita un settore con tanti problemi al quale dedicarsi a tempo pieno. Dall’altro canto i malevoli dicono che in fondo sarà facile per il nuovo ministro fare meglio del predecessore e quindi i giudizi saranno influenzati positivamente dal paragone con gli ultimi tre difficili anni.

Molti si aspettavano un tecnico del settore, magari un giovane con lo sguardo più attento alle nuove sfide del futuro, ma non si può negare che il 73enne nuovo Ministro dello Sport e del Turismo abbia molta esperienza nelle aziende pubbliche. Nato a Bologna nel 1938, laureato in Economia e Commercio all’Università di Bologna, Gnudi, nel 1995, è stato consigliere economico del Ministro dell’Industria.

Inoltre il curriculum dice che Gnudi, laurea in economia e Commercio all’Alma Mater, titolare di un importante studio commercialista sotto le due torri, è stato presidente di Enel e ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell’Iri.

Chi ne riconosce le grandi doti di dialogo e concertazione è l’Ad dell’Apt dell’Emilia Romagna Andrea Babbi: “La nomina del Dottor Piero Gnudi e’ un’ottima notizia per il Turismo Italiano – ha scritto in un comunicato – stimato professionista, le sue competenze di grande manager sono una garanzia per lo sviluppo del nostro turismo e la promozione dell’Italia nel mondo”.

“Gli albergatori non faranno mancare il proprio sostegno alle riforme necessarie per riportare il Paese sulla strada della competitività e della crescita”, è l’impegno di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. Bocca ha evidenziato l’apertura, da parte della federazione, “a ogni iniziativa utile a favorire lo sviluppo dell’economia turistica, che possa offrire un contributo decisivo all’incremento del reddito e dell’occupazione”.

 

Tra i primi impegni che attendono il ministro, il riassetto dell’Enit  con la ricomposizione dei suoi  vertici, decapitati dalla Brambilla con il ritiro della nomina a presidente di Matteo Marzotto.

Un passo richiesto con urgenza dagli operatori per far ripartire le attività dell’agenzia. Poi ci sono anche appuntamenti inderogabili come la convocazione del tavolo con le Regioni per ridisegnare competenze e ruoli di un’azione condivisa in vista della stagione 2012 e la “istituzionalizzazione” tramite un assetto stabile del Convention Bureau nazionale per rilanciare un settore vitale come quello congressuale.

Infine, ma non meno importanti, il ministro Gnudi dovrà lavorare alla definizione pratica del Codice del Turismo e all’apertura di canali facilitati per l’accesso al credito per le imprese del turismo.