Come raccontare l’avventura di questi cinque irresistibili artisti, cantanti e attori, cabarettisti e comici, leggeri ma serissimi …? Sette anni intensi spesi nel teatro di rivista e nei musical, poi l’esplosione su Internet: ad oggi oltre 2 milioni di contatti ricevuti in due anni da I promessi sposi in dieci minuti geniale micro-musical messo on-line su You Tube dagli Oblivion per farsi conoscere in modo diretto dal grande pubblico. La TV “orizzontale” di Internet spinge subito il teatro ad accogliere nel modo migliore il loro show, grazie anche alla divertita ma rigorosa regia di Gioele Dix : due stagioni di tour e oltre 200 repliche nei più importanti teatri e città italiane. Il Teatro chiama poi la TV ed ecco l’invito come ospiti a Zelig . Migliaia di studenti impazziscono per le parodie culturali degli Oblivion ( I promessi sposi, appunto, ma anche Shakespeare in 6 minuti, Dante , Pinocchio ….) , nascono così le “lectio dementialis” su I promessi sposi nelle scuole italiane e un libro con dvd ( I promessi esplosi) tra il didattico e il comico.
Un’ attualissima trasversalità di mezzi, dunque, in un gruppo innamorato di una comicità vecchio stile. Ma è questo il bello. Gli Oblivion strizzano l’occhio al cabaret ma anche al cafè chantant, praticano una satira (di costume, ma non solo) così garbata da essere anche più corrosiva, inventano giochi tra musica e linguaggio.
Un’alchimia difficile da descrivere, come ha sottolineato qualche recensione, qualcosa che si cerca di inseguire per tutto lo show rimanendo immancabilmente travolti dal ritmo, dalle risate e dalla densità di riferimenti musicali e culturali che gli Oblivion riescono a concentrare nei loro pezzi.
Gli Oblivion utilizzano almeno un secolo di materiale musicale italiano servendosi delle canzoni come di un alfabeto privato per montare, intrecciare, deformare, riciclare in modo da costruire uno scintillante palinsesto canoro al tempo stesso omaggio ai grandi e sberleffo ai meno grandi, in cui si raggiunge un miracoloso equilibrio tra citazione e creatività, tra umorismo e commozione.
Al regista, Gioele Dix, “piace lavorare con gli Oblivion, perché sono artisti che sanno crescere ed evolversi, pur restando ‘fedeli alla linea’. Giunti al terzo anno consecutivo di tournée con uno show che non smette di entusiasmare il pubblico, hanno deciso di scommettere sull’innovazione di parte del loro repertorio. Mettere in scena altre parodie di opere letterarie, inventarsi altri ingorghi di parole, giocare e improvvisare su altri generi musicali: ecco il loro programma. E così citano il café chantant, reinterpretano i musical di Bollywood, irridono l’eccesso di rap e pop e, nel contempo, ironizzano sui vizi contemporanei, sulle derive pseudo intellettuali, sulle omissioni della nostra memoria collettiva. I loro “numeri” fanno ridere e anche pensare, come nella migliore tradizione della comicità di qualità. Fare ancora da guida agli Oblivion, suggerendo qualche nuova soluzione scenica e qualche stratagemma teatrale, è un compito per me gradito oltre che agevole, favorito tanto dal loro talento quanto dal loro innato senso del palcoscenico”.
3.15 gennaio
Il Rossetti Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Malguion
Gli Oblivion in
OBLIVION SHOW 2.0
Il Sussidiario
distribuzione BAGS entertainment
testi di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda
gli Oblivion sono Graziana Borciani Davide Calabrese Francesca Folloni Lorenzo Scuda Fabio Vagnarelli
musiche Lorenzo Scuda
regia Gioele Dix