Non solo Praga, ma si può andare a caccia di monumenti dell’Art Nouveau anche fuori dalla capitale di palazzo in palazzo, tra Boemia e Moravia. Vi segnaliamo alcune le tappe imperdibili questo viaggio nell’arte e nell’architettura di inizio Novecento.
Karlovy Vary, rinomata località termale dagli antichi fasti, è un vero e proprio gioiello architettonico di stile liberty. Il Grand Hotel e i palazzi affacciati sul fiume ricordano che queste erano le terme imperiali. Proprio a cavallo tra ‘800 e ‘900 la città è divenuta uno dei più apprezzati centri mondiali di villeggiatura termale, frequentato da autorità e intellettuali.
Anche Marianske Lazne può farci scoprire capolavori liberty come la kolonada (splendida struttura in ferro e vetro) e una parte della stazione ferroviaria, aggiunta nel 1902. A Olomuc, cittadina medievale sotto tutela Unesco, troviamo Villa Primavesi, particolare esempio di armonica fusione tra il liberty viennese e quello inglese. Fu realizzata tra il 1903 e il 1905 dagli architetti viennesi von Krauss e Tölk per i banchieri Primavesi. Notevoli anche gli edifici liberty di Brno, città natale di Jan Kotera e di Adolf Loos, in eterna polemica con i colleghi rappresentanti della Secessione.
Da vedere in particolare Casa Jurkovic, il palazzo di Klein e il teatro Mahen. Degna di nota è una versione inconsueta del liberty in Cechia, ovvero il cosiddetto liberty folk (o popolare). Un’opera altamente rappresentativa è la stazione termale morava di Luhacovice, nella regione di Zlin, i cui edifici sono prevalentemente a firma dell’architetto slovacco Dusan Jurkovic. Altri esempi di liberty folk si trovano anche in montagna, nei rifugi alpini della Belle Epoque, realizzati con ricami e decori lignei invece che in metallo, vetro o ceramica. Informazioni: www.turismoceco.it
Foto (C) Turismo Ceco