La Corte dei Conti accende i riflettori sul redditometro evidenziando i rischi nell’uso dei dati invitando a procedere con attenzione nel controllo delle informazioni che ne fanno gli uffici.
L’attenzione provienre durante il convegno ‘L’anagrafe tributaria nella prospettiva del federalismo fiscale’. Il presidente della Corte dei Conti nel suo report ha evidenziato gli ”inconvenienti che l’utilizzazione di informazioni non corrispondenti alla realtà economico-sociale può determinare in sede di applicazione di sofisticati strumenti di accertamento quali il ‘nuovo redditometro”’.
«Esistono situazioni – ha specificato il presidente Luigi Giampaolino – in cui la titolarità formale di utenze e canoni non coincide con coloro che ne supportano l’onere finanziario. In questi casi occorrerà che gli uffici procedano con grande attenzione per arrivare all’effettiva titolarità soggettiva».
E proprio la qualità dei dati è un aspetto che ”sta particolarmente a cuore” alla Corte dei Conti. Su questo fronte, secondo Giampaolino, ”occorre il massimo impegno dei tecnici e delle amministrazion. Per il presidente della Corte dei Conti si deve ”auspicare una profonda riflessione sull’impiego del sistema informativo della fiscalità, allo scopo di poterlo utilizzare quale fondamentale leva per la tax compliance, in grado di contribuire in modo decisivo alla riduzione dell’evasione, dei costi di adempimento per i contribuenti e dei costi di gestione per le amministrazioni”.