Sidi-Abu-Said-Porta-bludi Andrea Bellusci

La Tunisia, come è noto, offre un ampio ventaglio di possibilità per una vacanza. Dalle spiagge di sabbia bianca, rossa e color della pietra a splendidi panorami tutto inserito in un alto contesto culturale che riporta indietro nei tempi antichi. Terra pregna di calore e di passione non aspetta altro che essere scoperta.Questo l’obiettivo del lavoro di promozione dell’Ente Nazionale Tunisino per il Turismo, impegnato al 100% per stimolare il mercato italiano.

Un rosso avvolgente si riflette sulle calde pietre di arenaria alla luce del tramonto. L’anfiteatro di El Jem, città posta nel governatorato di Mahdia, riesce a far rivivere l’atmosfera di un tempo lontano. Sotto un cielo azzurro intenso si staglia imponente, ricordo e simbolo di una civiltà mai morta. Costruito nel III secolo d.C., duecento anni dopo il nostrum Colosseo romano, si presenta semi intatto e ben curato.

Quest’opera monumentale, dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1979, altro non è che una delle meraviglie culturali che offre la Tunisia, crocevia di popoli e culture, culla di sapere nel centro del Mediterraneo.

L’anfiteatro, costruito dai romani sotto il potere consolare di Giordano I, era capace di contenere 35.000 persone e ospitava spettacoli quali corse di bighe e lotte tra gladiatori. Queste scene rivivono all’interno del museo del Bardo di Tunisi in cui piccoli tasselli sapientemente posizionati vanno a comporre immagini testimoni di un’epoca.

Il museo del Bardo (primo museo nazionale) è dotato di una struttura architettonica insieme diSidi-Abu-Said-Panorama antico e di moderno. Il primo complesso sorge nel 1988; in seguito all’ Indipendenza tunisina, ottenuta formalmente nel 1956, il museo acquista il suo nome attuale (prima Museo Alaoui dal nome del reggente in carica tra il 1882 e il 1902). Con il passare del tempo l’edificio si amplia ed  ora il museo si presenta agli occhi come una struttura ordinata e di stampo razionalista. Ciò si deve ad una giovane architetto decisamente abile e made in Tunisia: Amira Nouira. Il Bardo con i suoi corridoi bianchi e ben illuminati, ha una conformazione cubica e moderna che non contrasta in alcun modo con le opere presenti al suo interno; ci sono capolavori di differenti fasi storiche e differenti popoli: dall’era punica-fenicia, con riferimenti egizi, al periodo romano e paleocristiano, dall’era bizantina fino al periodo libico, vandalo ed infine islamico. Decisamente da non perdere!

Altra realtà museale, vero e piccolo gioiello culturale, sorge nella città di Sousse. Capoluogo del governatorato omonimo dista circa 150 km da Tunisi verso il sud del paese. Città fenicia subisce l’influenza di diverse culture sino ad entrare nell’orbita del mondo arabo. Il suo centro storico medievale, la medina, nel 1988 è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e il suo museo archeologico offre ricchezze inaspettate.

Sousse-Museo-Archeologico-Mosaico-della-medusaIl mosaico della Medusa è veramente capace di ipnotizzare senza, e per fortuna, riuscire a trasformare il visitatore in pietra; grazie al colore e alla posizione dei tasselli sembra dotato di una terza dimensione capace di avvolgere e coinvolgere. Cambiando sala e periodo si possono scovare manufatti di straordinario valore come la donna ubriaca, sintesi di un realismo che farà il suo ingresso nel mondo occidentale secoli e secoli dopo.

Poco più a nord di Tunisi Cartagine, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, si impone per maestosità storica. Legata indissolubilmente alla città è la figura tragica di Didone (in fenicio Alyssa) a cui si deve, tramite il mito, la sua fondazione nel 814 a.C. (70 anni prima della nascita di Roma).

Proprio la regina fenicia, in fuga dalla città natale Tiro, nell’odierno Libano, si rifugia sulle coste tunisine. Qui chiede asilo al reggente locale. Il re Iarba le concede il permesso di stabilirsi in una porzione di spazio pari e non superiore a quella che può contenere una pelle di toro distesa. L’esule regina applica un astuto stratagemma: dividendo la pelle di toro in molteplici strisce crea un perimetro che delimita lo spazio al cui interno sorgerà la città.

Destinata ad avere un ruolo importante nella Storia, oltre il mito, Cartagine fu vera protagonista nel Mediterraneo. Proprio per la sua forza crescente e la sua prosperità economica fu distrutta dall’impero romano nel 146 a.C. Tuttavia risorgerà dalle sue ceneri e le sue spoglie oggi sono orme del passato che devono essere percorse.

La città è come se fosse un unico reperto; consigliabile una visita al Tophet, santuario per sacrifici umani o necropoli per bambini nel centro della zona archeologica. Un luogo suggestivo immerso nella natura in cui si respira l’odore di un tempo lontano; così come è consigliabile una visita al porto punico tramite cui è facile intuire le straordinarie capacità del popolo fenicio; esso è posto sottostante la collina della Byrsa, la cittadella, tempio del potere economico in epoca punica. La Byrsa (che significa pelle di toro in fenicio) offre uno splendido panorama e assolutamente da visitare è il suo museo ricco di resti archeologici.

Il clima è stupendo fino a ottobre e molto rilassante è una passeggiata nel quartiere di Sidi Bou Said.Cartagine-Porto-punico-sotto-collina-della-Byrsa Tutto è meraviglia: si è circondati da un’ esplosione di odori e colori. Case basse e bianche fanno da contesto che rivela sorprese ad ogni angolo. Ogni casa cela un giardino particolare al suo interno con le sue porte colorate e di pregiata fattura.

Qui, inoltre, venditori ambulanti tengono a mostrare ognuno il proprio emporio; mai troppo insistenti tuttavia una volta caduti nel “tranello” è difficile uscire dal bazar senza un sacchetto in mano o un semplice ricordo. Grande è l’armonia tra la costruzione delle case, dominate dai colori del bianco e dall’azzurro, e la flora locale composta da bouganville viola e gelsomini profumati.

Il caffè alto inoltre è tappa fondamentale per riposarsi dopo un lungo cammino. Anni addietro era l’ingresso principale della moschea cittadina, ora, gestito a conduzione famigliare, è un luogo caratteristico che offre ai turisti affaticati riparo dal sole ed una tazza di the tunisino ai pinoli, particolare gradevole da sperimentare.

Hammamet-Bianco-e-neroMolto suggestivo è passeggiare nelle strade bianche di Hammamet, piccola città che si trova più a sud rispetto a Cartagine. Qui si gode di un’atmosfera rarefatta e piacevole. Una spiaggia di sabbia, acqua limpida e barchette colorate, tutto dominato da una fortezza imponente, la kasbah.

Importantissimo punto di approdo turistico è la città di Kairouan. Capitale nel periodo islamico dei califfati è la quarta città santa dopo la Mecca, la Medina e Gerusalemme. Dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1988 è esempio di architettura araba e berbera. E’ la prima città fondata dagli arabi in Nord Africa ed ospita la Moschea più antica di tutta l’Africa del Nord. La Grande Moschea si presenta imponente. Mura spesse, ricorda un bastione medievale.

Questo, infatti, lo scopo primario della costruzione che sorge su un terreno in piano. La pianta ha un perimetro irregolare e le mura, ricche di feritoie, fanno spazio ad un solenne ed alto torrione. Oltre a funzione religiosa, questo minareto adempiva ad una funzione militare, occhio di controllo e monito di forza del mondo arabo sul nuovo territorio (è nel 646 d.C. che le cronache registrano i primi arabi in Tunisia).

La sua natura difensiva tuttavia si stempera grazie alla ricchezza artistica che si trova al suo interno.Kairouan-Grande-moschea-Minareto E’ così infatti che il cortile è circondato da un porticato formato da numerose colonne, ognuna dotata di un capitello di differente stile ed epoca: greca, ellenistica, bizantina e paleocristiana. Per la costruzione della moschea infatti sono stati utilizzati materiali di recupero.

L’ampio spazio del cortile presenta un luogo per la raccolta dell’acqua piovana necessaria per l’abluzione, momento di purificazione antecedente la preghiera. Lo spazio di culto all’interno della moschea è diviso in navate che molto ricordano il modo occidentale nella costruzione delle chiese. Un grande portone di legno lavorato apre alla navata principale in cui ben visibile è il pulpito dell’Imam. Tutto appare quieto, stabile e senza tempo. Assolutamente da non perdere.

Altra architettura degna di visita è il Mausoleo del Barbiere. Importantissimo per i mussulmani, è palcoscenico per matrimoni ma soprattutto è il luogo dedicato al il rito della circoncisione, inizio del percorso religioso e momento cruciale nella vita di un mussulmano. Al suo interno splendidi mosaici e piastrelle colorate in un’atmosfera di sacralità rendono la visita al mausoleo qualche cosa di speciale.