di Liliana Comandè
Con l’avvento di Internet abbiamo agevolato i clienti facendo fare loro tutto on-line e li abbiamo allontanati dalle agenzie.
Chi ricorda i bei tempi in cui il cliente che voleva concedersi una vacanza veniva senza alcun problema in agenzia e chiedeva un suggerimento fra le varie destinazioni che aveva in mente di visitare? E chi non ricorda che tornava nel periodo dopo Bit per prendere qualche catalogo da visionare e poi ritornava in agenzia per confrontare località, prezzi e sicurezza sulla struttura prescelta o sul tour da effettuare? Rammentiamo anche che tornava con le idee chiare per prenotare e lasciare l’acconto? E che poi tornava per saldare il viaggio e terminare quando veniva a ritirare voucher e biglietti aerei? Abbiamo fatto il calcolo di quante volte si avevano rapporti con ogni singolo cliente? Normalmente ci si vedeva 6 volte, e in quel periodo di tempo si aveva modo di stabilire un contatto umano e di fiducia che continuava nel tempo. Giovani e anziani non avevano alcun problema nel muoversi da casa per andare nell’agenzia di fiducia. Cosa è successo da allora? Perché oggi i clienti che si recano nelle agenzie vivono soprattutto in provincia e non nelle grandi città? E’ vero che la città disumanizza le persone, ma questo non giustifica il fatto che le persone siano diventate così pigre da non avere più voglia di spostare il “sedere” dalla sedia, muoversi un po’ e andare a trovare il suo consulente di fiducia. Si trova il tempo per la palestra, per andare a ballare, per andare ad imparare una lingua ecc…ma per recarsi in agenzia sembra che si perda del tempo prezioso. Se ci pensiamo bene tutto è successo con l’avvento di Internet. Le cose sono cambiate da allora, ma non parlo del fatto che oggi la gente preferisce prenotare senza muovere un passo, ma del fatto che, in realtà, gli ADV pensando di fare bene, si sono fatti del male. Potrà sembrare strana questa mia affermazione, ma il realtà non lo è!
Pensiamoci bene…Non siamo stati noi a dire ai clienti che se avevano difficoltà nello spostarsi da casa avrebbero potuto mandare tranquillamente una e-mail e poi gli sarebbe stato inviato il preventivo? E non siamo stati sempre noi a dirgli di guardare le strutture su Internet senza bisogno di passare in agenzia a prendersi i cataloghi? E non abbiamo detto che avrebbero potuto pagare per mezzo di un bonifico bancario, effettuato sia on-line che in banca? E infine, perché sarebbe dovuto passare in agenzia se i documenti si potevano inviare via e-mail o via fax?
Ecco, qui è iniziato tutto il distacco e la perdita del rapporto umano con i clienti, anche i più vecchi e affezionati.
E allora, se era possibile fare tutto on-line con la propria agenzia, perché non farlo con quelle che vengono considerate agenzie on-line? Anche i più anziani, da allora, hanno incominciato ad affidarsi ai figli “smanettoni” che si sentivano in grado di prenotare un viaggio in Internet alla stregua di un qualsiasi professionista del settore.
Pensiamoci ancora una volta…Non siamo stati noi a indirizzare i clienti all’utilizzo del computer per effettuare ogni tipo di operazione che riguardasse i viaggi?
Non siamo stati noi, in fondo, “i colpevoli” che, per agevolare i clienti, alla fine li abbiamo visti “prendere il volo” per non tornare più? Quante volte ci siamo detti: “Chissà che fine ha fatto tizio e caio. Non sono più venuti a prenotare alcun viaggio!”
Bene, anzi male, i clienti – se non sono morti – sicuramente hanno cambiato “casacca” e, come tanti irriconoscenti hanno buttato alle ortiche gli anni in cui avevano a disposizione un essere umano che si prendeva cura di loro prima, durante e dopo il viaggio.
La pubblicità dei portali ha dato il colpo di grazia, ma il settore, se fosse stato coeso, avrebbe potuto dimostrare che non è oro tutto ciò che luccica e, cataloghi alla mano e computer davanti, avrebbero potuto far vedere che i prezzi che ritengono più bassi in realtà spesso sono più alti.
Ho verificato personalmente proprio oggi i prezzi per Marsa Alam. Tre amici mi avevano chiesto di controllare le quote di una certa struttura. Con uno dei portali che passa per essere più basso sul mar Rosso, i miei amici avrebbero speso 175 euro in più in camera singola e 100 a persona in camera doppia rispetto ai prezzi pubblicati da un operatore molto noto sul mercato italiano.
E questa non è la prima volta che accade. Io sono stata a Milano per la Bit in un hotel 4 stelle che avrei pagato per due notti in BB su un portale, notissimo per i suoi prezzi bassi, Euro 298,00. Bene, io l’ho pagato 120, 00 euro e non direttamente con l’hotel.
A volte si può risparmiare, ma tantissime altre volte non è così. Io continuo ad insistere su una controinformazione e sulla coesione delle Associazioni di categoria.
Capisco di avere pensieri utopistici o di essere ancora un’ingenua, ma sono troppi anni che sogno una cosa del genere e, visto ciò che sta accadendo nel settore turistico – una grande morìa di T.O. e agenzie di viaggio – non vedo altre alternative a queste enunciate.
E’ come se volessimo fare un suicidio di massa. Nessuno si muove e nessuno fa niente per modificare questa situazione. Attendiamo di conoscere il nome del prossimo “defunto”, ci dispiaciamo un po’ e poì tutto continua come sempre. Camminiamo sui carboni ardenti ma sembra che non avvertiamo alcun dolore!
Liliana Comandè
Ciao Liliana, anche questa volta il tuo editoriale è uno specchio fedele delle trasformazioni del nostro settore, cambi epocali di cui possono avere coscienza solo chi questo lavoro lo svolge da tanti anni e lo ha vissuto sulla propria pelle e non di riflesso per i racconti di altri. Anche io concordo con te nel dire che ci possono essere cause che fanno parte dell’evoluzione dei tempi ma gran parte delle responsabilità sono da attribuirsi a noi stessi e se i clienti si sono allontanati, è ovvio che non siamo stati capaci di farli restare. In questa perversa malformazione (che non è solo un gioco di parole) gran parte di noi anziché continuare a condurre la partita, si sono arresi allo stesso modo di ragionare che hanno i clienti che vanno su internet, avallando quello stesso processo di acquisto che poi vorremmo contrastare. Io posso dire con immensa soddisfazione che ancora, certo, non sempre, perché non sono superman, riesco con la giusta empatia a portare il cliente davanti a me e quando è davanti a me, il più delle volte si arrende….capendo che c’è qualcosa di diverso tra chi gli sta davanti e una scatola, bella che sia, ma sempre una scatola…..
E’ così Santo. Peccato che non ci sia l’aiuto delle Asociazioni, ma tutte compatte, a dare un segnale forte all’esterno. Si potrebbe recuperare tanta di quella clientela convinta che in agenzia si paga di più.
Liliana, permettimi di dirti che sei stata la prima e rimarrai l’unica giornalista ad aver detto sempre quello che pensavi e a scriverlo senza tanti giri di parole. Da qualche anno ti hanno seguita alcuni giornalisti o altre persone che hanno incominciato a scrivere cose sul turismo sulla tua scia. Ma per me rimarrai la pioniera e quella che vedeva già il futuro del settore. peccato che siamo stati tutti miopi e non ti abbiamo seguito. Con tanta ammirazione. Buon lavoro
Liliana buongiorno. Come darti torto? Dobbiamo fare un mea culpa tutti quanti. hai ragione, senza rendercene conto siamo stati noi ad allontanare i clienti dalle agenzie ed ora ne vediamo i risultati. Grazie per volerci aprire gli occhi ma forse il nostro è un settore di ciechi.
Una chiara pagina di storia la tua, una analisi perfetta della situazione come ti è d’abitudine, cara Liliana. Non sono d’accordo sul dover fare un mea culpa tutti quanti assieme per spirito di solidarietà con quanti invece veramente sono stati i trainanti in questa difficile situazione, predicando e predicando solo pensando però forse più ai loro individuali interessi e non a quelli ai quali si erano preposti a capo come vigilatori, difensori a tutela degli interessi dell’intero comparto distributivo del turismo. Accomunarsi con questi VERI responsabili che nemmeno all’evidenza dei fatti pensano lontanamente di recitare una loro mea culpa e di farsi una riflessione di coscienza, che anzi tirano dritti per la loro strada additando chiunque altro quale reo ed addirittura arrivano ad auspicare una massiccia chiusura con l’improbabile speranza di salvarsi loro quali “predestinati dal cielo”(???), sarebbe una vera ingiustizia ulteriore nei confronti di quanti invece hanno sollevato e gridato inutilmente in ogni occasione, inascoltati, derisi o emarginati. Credo che sia tempo ormai di dare a Cesare quel che è di Cesare, chiamare le cose, le azioni, le persone col loro giusto nome attribuendo le responsabilità a chi di dovere. E dire chiaramente che chi fallisce nel compito assegnato sia suo dovere ritirarsi e lasciare spazio e che IN OGNI CASO non sia possibile tenere cariche di responsabilità a vita ed a suo insindacabile desiderio, nemmeno se come sempre “sono gli altri che lo chiedono” ( 😉 🙂 🙂 )
Grazie Emilio, ma come hai potuto notare le mie sono state parole gridare al vento e nulla più.
Buongiorno Gianna, si, a volte è un settore di ciechi anche se c’è chi si è discostato da questo modo di fare e ha conservato una gran parte della sua clientela.
Caro Luigi, è chiaro che quando si scrivono certe cose lo si fa in generale. Purtroppo sono state troppe le agenzie che hanno abituato i clienti a non andare più in agenzia…In quanto alle Associazioni di categoria a mio avviso sono troppe e non esiste un intento comune che riesca a postare reali benefici verso chi rappresentano. Nessuno ammetterà mai di aver sbagliato o di non aver fatto il proprio dovere. E’ un po’ come in politica…anzi, è proprio come in politica. E dai politici cosa vogliamo aspettarci?
Io penso si tornerà al contatto umano, più flessibile e più sincero. Questa utopia dei social network poi, ancora peggio. Vero che pochi hanno saputo cavalcare internet però a mio avviso diventerà uno strumento di rinforzo della nostra condizione e la gente capirà che è bene, visto il prodotto così complesso, ritornare in agenzia. Perché conviene e noi dobbiamo essere i primi a dimostrarlo. Ieri noto sito internet: 218€, Restel 154€. Pari condizioni. Insomma, sforziamoci di non cascare anche noi nel Pregiudizio e usiamo internet per rafforzare la comunicazione in agenzia e diventare più competitivi.
Come in tutte le cose c’è sempre la possibilità di trovare il giusto equilibrio. Concordo con la mia omonima sui punti essenziali e appunto il problema è stato quello che tanti invece di utilizzare internet e tutte le opportunità a proprio favore, lo hanno utilizzato come sostituto alla propria incompetenza o pigrizia nel volersi aggiornare,credendo che il cliente come un automa seguisse le istruzioni date da noi (controlla qui, leggi qua, informati con il web) Giustamente io cliente mi sono detta: ma se devo pagare per poi andare a fare il lavoro che dovrebbe svolgere il professionista, tanto vale che faccio da solo..chi fa da sè fa per tre. Non voglio parlare della mia personale esperienza per non passare per la solita noiosa, ma come me comunque in tanti, forse non a sufficienza, abbiamo invece “cavalcato” la novità internet e le opportunità, come un miglioramento un “di più” da aggiungere alla nostra professionalità, un nuovo mezzo per ottenere maggiori informazioni da elaborare e integrare con la nostra preparazione. Internet come mezzo che coadiuva il nostro lavoro , che utilizziamo per rendere la comunicazione piu veloce per semplificare le pratiche ecc ecc. Ma siamo NOI che lo utilizziamo, cosi come utilizziamo un crs o qualsiasi altro mezzo utile per la nostra professionalità. Non lasciamo i clienti in balia di internet in una marea di informazione vere o fasulle dove finisce per annegare e si aggrappa al primo salvagente piu economico . E’ fisiologico che alcuni clienti si perdano per strada , chi sperimenta il fai da se ,ma grazie al web si possono acquisire nuovi clienti che hanno voglia di interagire con un professionista reale e non virtuale . Ecco che allora la nostra abilità nell’utilizzo della tecnologia diventa una PLUS e non una condanna un ripiego. Purtroppo e mi spiace per coloro tra le giovani leve che ci sono capitati investendo anche soldini, sono sorte “pseudo adv ” dove purtroppo tutto è legato solo alla migliore offerta che si trova sul web e diventa un gioco al massacro. Colleghi che si sono fatti abbindolare dal fatto che la professionalità non serve, basta smanettare su internet, per poi trovarsi in situazione di impotenza di fronte a situazioni di emergenza, piuttosto che davanti a richieste dei clienti su mete che non sanno come prenotare . delle quali non conoscevano l’esistenza e che sono chiusi nella pratica sharm=villaggio (è un esempio ) ma che magari non hanno mai provato a spiegare al cliente che magari è bella anche la crociera sul Nilo e che l’Egitto non si riduce a una mera spiaggia simil Rimini . Manca da parte di alcuni la voglia di conoscere di piu di informarsi di aggiornarsi e lo leggiamo nei commenti nei vari gruppi: come si puo chiedere un nr di telefono che troveresti sulle pagine gialle on line piuttosto che chiedere …Ibiza con chi ? o cose simili?…. Non si parla piu di aiutare un collega in difficoltà ma di collega che non ha voglia di alzare il sedere dalla sedia e prendere in mano un catalog, di chi non sa neanche cosa sta vendendo non si informa cosa propongono i tour operator tra i piu noti……… insomma…. non stupiamoci se i clienti ci ignorano ….
No Liliana, non siamo stati noi…è il mercato che è cambiato e cambia con gran rapidità ad aver insegnato a tutti ad utilizzare mezzi che citi. Poi ci sono stati decreti per spingere/ obbligare tutti ad utilizzare moneta elettronica e bonifici on line. Non si è potuto fare diversamente. E prima ancora la liberalizzazione scellerata delle licenze. Sono passaggi epocali, non dobbiamo farci carico di colpe che non abbiamo. e non possiamo neppure restare fuori dalla storia. Non starò a fare il punto sulle associazioni di categoria che oramai fuori dalla storia lo sono da troppi anni. Purtroppo! Per il resto qualcuno , anzi troppi si affidano alle migliaia di offerte di GRUPPI che non nomino, e si inalberano quando, come è accaduto la passata settimana, partono in 2 con una nota compagnia di crociere per la cifra complessiva di 750,00 euro….Tu hai ragione in generale e resti “voce sola” nel panorama giornalistico relativo ai viaggi, ma non nel caso di questo mea culpa. Questa volta mi permetto di dissentire. Per non parlare della Colò, che in tutti questi anni ci ha messo del suo per sconsigliare l’intermediazione , e persegue alla grande…
Riccardo io me lo auguro, ma è certo che se nessuno fa capire che ci sono portali e portali con prezzi diversi per le stesse strutture, i clienti dovrebbero anche pensare che, forse, non hanno poi pagato così poco. Internet è uno strumento utilissimo per gli ADV se lo sanno usare bene, il problema, però, non è tanto questo. E’ farlo capire alle persone che ormai non fanno nemmeno più paragoni fra i prezzi delle agenzie e quelli pubblicati in Internet. E’ sull’informazione ai clienti che io insisto tanto. Devono capire che non è tutto oro quello che luccica e, spesso, pagano più in Internet che in agenzia. Io sto facendo vari confronti fra i prezzi di alcuni T.O. e i portali. Spesso il T.O.ha il prezzo più basso per la stessa struttura. Ma chi glielo fa arrivare al pubblico?
Concordo pienamente con te su tutto ciò che hai scritto e non mi meraviglia che tu abbia saputo utilizzare Internet per agevolare il TUO cliente che si trova nella TUA agenzia. Purtroppo la pigrizia e la presunzione di essere agenti di viaggio ha contribuito ad allontanare il cliente dalle agenzie di viaggio e poi: “Manca da parte di alcuni la voglia di conoscere di piu di informarsi di aggiornarsi e lo leggiamo nei commenti nei vari gruppi: come si puo chiedere un nr di telefono che troveresti sulle pagine gialle on line piuttosto che chiedere …Ibiza con chi ? o cose simili?…. Non si parla piu di aiutare un collega in difficoltà ma di collega che non ha voglia di alzare il sedere dalla sedia e prendere in mano un catalog, di chi non sa neanche cosa sta vendendo non si informa cosa propongono i tour operator tra i piu noti……… insomma…. non stupiamoci se i clienti ci ignorano …”. Con questa osservazione (la stessa che faccio io) hai detto tutto. Peccato che per queste persone, anche chi ha lavorato sodo e ha cercato sempre il contatto umano, ci ha rimesso una parte della clientela.
Francesca, il mercato è cambiato con grande rapidità e nessuno si aspettava che sarebbe accaduto quello che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Tutto quello che menzioni l’ho già scritto tante volte da averne la nausea. Con la Colò ho avuto uno scontro proprio nel corso di una BMT e i colleghi, mentre applaudivano me perché le stavo dicendo quanto male stava facendo al settore incitando al “fai da te”, appena finita la conferenza, erano lì da lei a chieder l’autografo!!! Se hai letto i miei editoriali sai che ho anche detto che i Gruppi erano un grande pericolo non solo per le ADV, ma anche per i T.O. che devono dare loro la commissione più alta, le tasse d’iscrizione che si trattengono e l’over a fine anno per aver raggiunto i vari target. Tu sai che non faccio solo la giornalista e questo mi permette di avere una visione a 360° di ciò che è accaduto e che accade nel mondo agenziale. Permettimi di dirti che molte agenzie si sono proprio comportate come ho scritto. E’ chiaro, poi, che non tutte hanno agito così. Chi ha mantenuto il rapporto umano, chi, dopo aver effettuato un viaggio di gruppo ha organizzato una “pizzata” per far rivedere tutti, chi ha sempre tenuto a distinguersi dagli agenti in 24 ore, non dirà “Mea culpa”. Fra queste, evidentemente, ci sei anche tu. E poi, se rileggi il titolo, ho scritto: “per fare meglio hanno fatto peggio”. Molti di questi ultimi, l’hanno fatto in buona fede, sono i clienti che hanno tradito gli ADV.
ciao Liliana, io sono con te, condivido tutto.. che facciamo allora? io ho proposto alle associazioni di categoria (fiavet,autotutela,ecc)innanzitutto di far togliere di mezzo gli abusivi che sono troppi (cioè che diventi obbligatorio comunicare numero licenza per prenotare gruppi, x esempio..)poi di far in modo che i to ci applichino tariffe piu basse a noi e non piu alte di quelle che vendono su internet, io molte volte ho notato questo.. come si puo fare il tutto? diamoci una mano!!!
Ciao Gio, il fatto è che l’abusivismo è talmente diffuso che ai T.O., che alle agenzie chiedono la copia della licenza, tanto per far vedere che loro sono “puliti” e lavorano solo onestamente, se ne infischiano quando ci sono i privati che organizzano gruppi e portano soldi nelle loro casse. In quanto ai prezzi più bassi pubblicati in internet trovo che sia un’idiozia e basta. La commissione che danno all’agenzie permette che la filiera continui ad esistere, scontando ai clienti, significa solo che lo invogliano a passare tramite loro direttamente e che tentano di eliminare l’intemediazione. Bisognerebbe segnalare i nomi di chi gioca sporco, non lavorarci più e “sputtanarli” pubblicamente sui giornali di categoria (quelli che hanno il coraggio di farlo, però!).
Liliana tutto vero ma fino ad un certo punto. Tutto è cambiato ma in realtà è sempre la stessa pasta con il solito condimento. E’ mancata la professionalità necessaria per fare bene l’ ADV. I clienti, quelli si sono cambiati, perchè con la paura di essere fregati si sono informati, hanno aperto gli occhi e viaggiare porta esperienza e conoscenza che molti ADV fatti in laboratorio per incrementare i numeri del network ò altro, non possiedono ò meglio dire non sanno neanche cosa vuol dire. Più sopra anche Luigi Bonciani individua con la sua solita maestria e punta il dito. Un cliente si fidelizza non solo dalle ADV. Ogni attività ha i sui clienti affezionati e fedeli che pretendono di essere trattati con rispetto e professionalità. Nel caso contrario vanno via. Ultimamente raccogliamo vari clienti propio per l’improvvisa disaffezione causata per mancanza di sensibilità e spesso ci confessano il loro malumore. Va a capire a chi di esperienza manca totalmente cosa vuol dire.
No non sono state le agenzie. E’ semplicemente il mercato che è cambiato.
All’ADV non interessa evolvere o anche solo valutare come fare. e decidere poi se si può fare e a che condizioni. Altro che internet. Spesso sono le basi elementari che mancano. Nel nostro piccolo vediamo che anche l’invio di mail è un ‘problema’. Per non parlare poi della vendita di un cofanetto. E ho detto 2 cose talmente basilari e stupide che ‘internet’ al confronto è quasi un viaggio su Saturno. Andata e ritorno.
Davide, la chiusura verso l’innovazione è sempre stata figlia di poca cultura. Aggiungi anche la dotrina dei networks e la pizza è fatta.
Noi siamo i soliti ipercritici, e anche questa volta non vogliamo smentirci… Aver indicato al cliente alcune “comodità” che avrebbero comunque scoperto da soli è stato, diciamo, gioco forza: come non dire che il saldo si può fare con un bonifico online (che il giorno dopo è moneta sonante quando per monetizzare un assegno ci vuole una settimana…) piuttosto che recarsi in agenzia?
No, per quello nessun mea culpa… Forse andrebbe recitato per aver dato più enfasi al web (…”guardi pure le descrizioni dell’hotel sul sito…”), ma anche questa scoperta il cliente l’avrebbe fatta da solo, a meno che non si parli di un cliente decerebrato.
No, io credo che la disaffezione del cliente dipenda – in buona parte – dalla scarsa professionalità di diversi AdV e dalla scarsa preparazione (in generale) del settore.
Gli agenti si arrabbieranno a morte,ma è sufficiente scorrere post e commenti sui vari gruppi che frequentiamo tutti per leggere bestialità improponibili, discorsi inaccettabili e dimostrazioni d’ignoranza che farebbero scappare non solo i clienti, ma qualunque essere animato da tante agenzie.
Il mondo si è evoluto, e il web non ha portato solo le OLTA ma anche una maggiore cultura, una più facile vicinanza all’informazione: molti AdV non si rendono conto che un cliente, prima di affidarsi a loro, studia il proprio viaggio spesso arrivando a conoscere la meta destinata molto meglio di tanti professionisti, e paragonando strutture – e costi – come farebbe un ragioniere.
Purtroppo non tutti gli agenti di viaggio hanno seguito questo processo evolutivo…
In quanto alle associazioni…Che dire: noi ci abbiamo provato, ma siamo troppo scomodi per essere accettati!
non e’ facile!anche perché la gente non ha soldi…
La maggioranza dei clienti arriva in agenzia dopo aver raccolto su internet una grande quantità di informazioni che non sempre gli chiariscono le idee, anzi…
Noi agenti allora dobbiamo fare proposte che puntino soprattutto sulla qualità e la ns esperienza, professionalità, preparazione (ovvio non tutti purtroppo lo sono) giocano dalla ns parte.
Secondo me i clienti ci sono, ma bisogna saperli attrarre e contando la spietata concorrenza non solo delle altre agenzie ma anche di tutti gli altri attori della distribuzione, sicuramente non è cosa facile da attuarsi….ma bisogna continuare a provare e sperarci!
Carissima Liliana,probabilmente se tutto il settore,dai tour operator alle agenzie,avesse l umiltà di fare autocritica,oggi non saremmo in questa situazione e ci sarebbe senz altro più coesione.Certo che è colpa anche delgli addetti ai lavori aver allontanato i clienti spingendili vesro internet,clienti che,in passato,con l assidua frequentazione in agenzia,diventavano spesso amici condividendo le emozioni di viaggio l esempio dell invio dei preventivi ai clienti per email è lampante;come è lampante il fatto che spesso è volentieri gli operatori hanno paura a chiedere le spese di agenzia,terrorizzati dall idea di sentirsi rispondere” Ma su internet il prezzo è….” come se al ristorante o in palestra non facessero pagare il coperto o la quota d iscrizione…E la responsabilità degli operatori nell aver allontanato i clienti è una grande responsabilità;una responsabilità pari alla disinformazione sui prezzi che,come hai giustamente sottolineato,spesso su internet sono più alti….Ma prenotare su internet è diventato un cult no??a costo di farsi tutti del male dagli addetti ai lavori ai clienti!Ma sembra che il nostro settore non trovi di meglio,e lo dico con infinito rammarico,che continuare a farsi del male e a contare le vittime che ogni giorno lascia sul campo di battaglia:perchè questo ormai è davvero un campo di battaglia,o peggio,una guerra fra poveri in un paese sempre più povero…Un fortissimo abbraccio
Rino Siconolfi
Cara Liliana,purtroppo ci vorrebbe un grande mea culpa da parte di tutti gli addetti ai lavori per aver spinto i clienti,che una volta frequentavano assiduamente le agenzie,diventando spesso amici,verso internet e i preventivi inviati via email sono un esempio lampante.Invece di fare la differenza,facendo valere la loro professionalità di consulenti come fattore qualificante,gli addetti ai lavori hanno manifestato una sudditanza sempre maggiore verso internet,vergognandosi spesso perfino di chiedere le spese di agenzia per paura di sentirsi rispondere”Ma su internet il prezzo è..”.Sembra che la voglia di farsi del male non abbia limite e superi di gran lunga quella di lottare uniti:se è così non resta che continuare a contare le vittime che ogni giorno reastano sul terreno in una lotta tra poveri in un paese sempre più povero.Un abbraccio
Rino Siconolfi
Rino, hai perfettamente ragione, questo è diventato un campo di battaglia dove si lasciano, però, solo feriti e morti. UN forte abbraccio anche a te.
Condivido al 100% tutto quello che hai scritto.
Buon lavoro e grazie per i tuoi commenti sempre molto chiari e giusti.
Un abbraccio caro.