Apre domani a Monteriggioni lo Slow Travel Fest, l’unico appuntamento in Italia interamente dedicato alla cultura del viaggio lento, tre giorni di incontri, escursioni, arte, musica, cinema e natura. Il Touring Club Italiano, main partner dell’iniziativa, presenta allo Slow Travel Fest la ricerca “Il turismo sulla Via Francigena”, realizzata dal Centro Studi TCI in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene, per fare il punto sui numeri di un segmento con prospettive di crescita elevatissime.
Dalla ricerca emerge che il turismo sul tratto italiano della Francigena (dal Gran San Bernardo a Roma) è un’evidenza recente (il 90% ha affettuato il percorso negli ultimi 3 anni) ma in forte sviluppo. La motivazione religiosa non è prioritaria (solo il 10%), a fronte degli interessi culturali (22%) e del desiderio di un turismo diverso da quello di massa (17%).
Il viaggiatore sulla Via Francigena è informato, si organizza prevalentemente da solo, acquista prodotti editoriali dedicati, si muove perlopiù a piedi ma anche in bicicletta (24%), parte in primavera o estate, alloggia in strutture extralberghiere e alloca un budget di spesa limitato (il 62% spende meno di 500 euro). Tra gli stranieri, il 46% viaggia da solo.
L’esperienza sulla Francigena è un viaggio slow ma non necessariamente lunga: il 23% dedica al cammino meno di 4 giorni, il 24% da 5 a 7, il 28% da 8 a 14: solo il 25% dedica oltre due settimane. Il soggiorno medio è di circa 10 giorni per gli italiani e di 17 per gli stranieri.
“La domanda di turismo lento, in particolare sui Cammini, è in fortissima espansione – afferma Massimiliano Vavassori, direttore del Centro Studi TCI – e costituisce un modo unico e sostenibile per scoprire il nostro Paese. In vista del prossimo Giubileo della Misericordia, l’Italia deve farsi trovare pronta per offrire un’esperienza accessibile alle diverse tipologie di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, in termini di servizi e di infrastrutture”.