Franca D.Scotti
Per la Douja d’or e il Palio, nello splendore autunnale del Monferrato
Al centro del Monferrato, appena nominato patrimonio protetto dell’Unesco, immersa nei suoi colori, rosso del mattone, giallo della pietra arenaria, Asti è una deliziosa città di provincia, perfetta per una visita breve.
Soprattutto in autunno, quando le colline brillano di grappoli d’uva, i boschi assumono i più bei riflessi rosso dorati e le vie si riempiono di sagre gastronomiche, sfilate folcloristiche, manifestazioni gustose.
È questo il periodo della Douja d’or. Grandi vini, grandi aziende, piacevoli degustazioni da accompagnare alla cucina tipica astigiana. www.doujador.it
Palazzo Ottolenghi ospita i banchi di degustazione e la vendita.
I ristoranti, tra cui spicca L’Angolo del Beato, di tradizione quarantennale, propongono piatti eccellenti: gli agnolotti al ragù, vitel tonné, il “tonno di coniglio”, la giardiniera alla piemontese, peperoni con bagna cauda, fiori di zucca ripieni di fonduta, tagliolini ai funghi e al tartufo, bonnet, bavarese al moscato, semifreddo al torrone con salsa al cioccolato. www.angolodelbeato.it
Una gioia per gli occhi e per il gusto.
In attesa della preziosa Fiera regionale del Tartufo di novembre, il clou delle manifestazioni settembrine é il Palio di Asti del 18 settembre, il più antico d’Italia, con un meraviglioso corteo di costumi medievali, sbandieratori e una gara di cavalli montati “a pelo”, che coinvolge tutte le vie e le piazze storiche della città. Preceduto, la settimana prima, dal Festival delle Sagre, che vede sfilare i costumi popolari delle contrade dell’astigiano, in scene tipiche della vita contadina: l’aratura, la vendemmia, il matrimonio contadino, la scuola d’infanzia, il laboratorio di cucito, la raccolta di nocciole, la molitura degli attrezzi da lavoro, il taglio del bosco.
Rievocazione tra il nostalgico il folcloristico della vita di un tempo in questa terra ricca e fertile.
Oggi il Monferrato, con le Langhe e il Roero, é patrimonio protetto dell’Unesco, con le sue morbide colline ricche di vigneti, i casolari, i borghi dominati da torri merlate. Al centro del Monferrato dunque Asti, che raccoglie in sé tutte le caratteristiche di questo magico territorio.
Tutto qui parla di Vittorio Alfieri, il personaggio più illustre: il solenne palazzo di famiglia, oggi Museo con ricordi e testimonianze, pannelli illustrativi, scene e costumi delle sue opere teatrali, la grande piazza triangolare Alfieri al centro della città, il corso principale, il piccolo teatro.
L’imponente settecentesco Palazzo Alfieri mostra la ricchezza delle famiglie cittadine. Come i contemporanei Palazzo Mazzetti oggi splendida sede espositiva nei sontuosi interni decorati da stucchi e arredi barocchi, o come Palazzo Ottolenghi di una ricchissima famiglia ebrea.
Benefattori e mecenati, erano una delle famiglie in vista della comunità ebraica che ad Asti, come in tutto il Monferrato, trovò accoglienza e riparo presso i Marchesi, molto più tolleranti di altre dinastie italiane.
Da qui il ghetto e la sinagoga appena restaurata.
Una città ricca, dunque, fin dal Medioevo, quando Asti era libero comune, uno dei più ricchi e potenti del Nord Italia, grazie alla sua posizione strategica e alla vocazione mercantile dei suoi cittadini.
Gli astigiani prestavano allora denaro ai potenti di tutta Europa.
Commercianti e artigiani laboriosi: ne sono testimonianza i nomi delle vie del centro, tutte dedicate a corporazioni, i sellai, i cappellai, i cestai.
Nella breve passeggiata in città, tra una degustazione e l’altra, da non dimenticare le belle chiese, anche queste caratterizzate dal caldo colore rosso dei mattoni: San Secondo dedicata al patrono della città, che ospita i drappi del Palio donati alla chiesa ogni anno durante una cerimonia tradizionale, la Cattedrale, l’edificio gotico più bello e imponente del Piemonte, con un grande campanile romanico, alte finestre monofore decorate da fasce di cotto e di arenaria e un’elegante tiburio e soprattutto il complesso di S. Pietro, del 1100, bellissimo esempio di romanico astigiano caratterizzato anche questo dalla bicromia di mattone e arenaria.
Accanto alle chiese le inconfondibili numerose torri rosse, che ricordano come nel medioevo Asti fosse la città delle 100 torri, tutte simbolo di potere di singole famiglie, sempre in guerra tra loro.
Oggi spiccano la Torre Rossa, la Torre Troiana, la Torre Comentina, la Torre Guttuari, ancora abitata, che fu abbassata quando la famiglia omonima cadde in disgrazia e fu allontanato dalla città.