di Antonio Bordoni.

 

Quando nel 2011 Ryanair vinse l’appello contro la sentenza di Charleroi che in prima istanza aveva giudicato illegali gli aiuti dati dall’aeroporto al vettore irlandese, uno dei commenti di Michael O’Leary  alla sentenza fu che  la UE avrebbe dovuto concentrarsi “sulle violazioni reali e sfrontate delle norme sugli aiuti di Stato delle più grandi compagnie di bandiera di Europa, come l’ultimo salvataggio illegale di Alitalia da parte del governo italiano e l’aiuto di stato di 500 milioni di euro da parte del governo austriaco a Lufthansa come incentivo per convincerla a comprare Austrian Airlines…”

E’ passato quasi un decennio e dobbiamo dire che poco o nulla è cambiato sotto il sole europeo con un contenzioso fra aeroporti vs. Bruxelles che si fa sempre più sostenuto.  L’ultima è della scorsa settimana allorchè le autorità di regolamentazione della concorrenza  UE hanno ordinato alla Francia di recuperare 8,5 milioni di euro di aiuti “illegali” concessi a Ryanair  dall’aeroporto di Montpellier in quanto gli stessi, secondo Bruxelles,  hanno conferito al vettore irlandese  un vantaggio sleale nei confronti dei concorrenti.

Ryanair ha servito l’aeroporto nel sud della Francia fino ad aprile di quest’anno e nel 2018 il numero passeggeri movimentato sullo scalo è stato di 1,9 milioni.  La Commissione europea aveva avviato un’indagine a seguito di una denuncia presentata da un concorrente di Ryanair.

I regolamenti attualmente in vigore prevedono  che un contratto tra aeroporto che dispone di risorse pubbliche e compagnia aerea per poter essere attuato deve soddisfare il criterio MIRP (Market Investor Economic  Principle) il quale è soddisfatto se:

  1. a) il prezzo dei servizi aeroportuali è di mercato

oppure

  1. b) una analisi preventiva (ex ante) dimostra che l’accordo messo in essere contribuirà in modo apprezzabile alla redditività dell’aeroporto.

Fra i due criteri diciamo che l’analisi di aumento di redditività cosiddetto “ex ante” costituisce il criterio più attendibile per valutare la congruità delle tariffe in linea con il MIEP. Infatti l’aeroporto deve dimostrare che le tariffe consentono di coprire tutti i costi derivanti dall’accordo stesso, per tutta la durata del medesimo, generando un ragionevole margine di profitto sulla base di sostenibili prospettive di medio termine.

Nel 2014 una decisione della Commissione Europea dichiarò che alcuni dei contratti marketing stipulati dalla società pubblica Flugplatz Altenburg-Nobitz, che gestiva lo scalo di Altenburg-Nobitz con Ryanair non sarebbero stati redditizi per l’aeroporto e ciò in base ad una analisi “ex ante”.

Anche nell’ultimo caso di contenzioso si è appreso che il contratto era stato stipulato avvalendosi di una sussidiaria controllata al 100% da Ryanair la AMS, Airport Marketing Services Ltd. Annotiamo questo particolare in quanto ci eravamo imbattuti nella AMS anche nel caso Ryanair-Trapani Birgi (1) ma soprattutto perché la presenza di questa sussidiaria del vettore irlandese, ogni qualvolta vi sono accordi particolari con gli aeroporti,  spiega il perché nei bilanci ufficiali di Ryanair non si trova traccia alcuna di cifre riferentesi a sussidi ricevuti dagli aeroporti.

L’autorità antitrust della UE ha dichiarato che il caso  di Montpellier era incentrato su circa 8,5 milioni di euro versati alla compagnia aerea e alla sua controllata AMS per favorire la promozione dei flussi turistici negli anni compresi tra il 2010 e il 2017 e  aver promosso l’area di Montpellier e zona circostante sul sito web di Ryanair.  Ricordiamo che allorchè Ryanair stipula questi contratti si fa forte del fatto che i 140 milioni di passeggeri da lei trasportati annualmente debbono obbligatoriamente transitare sul suo sito istituzionale il quale pertanto è un formidabile veicolo promozionale.

Non abbiamo dubbi sul fatto che grazie a questi sussidi Ryanair riesca ad offrire le tariffe più basse di qualsivoglia altro concorrente, tuttavia in questa vicenda così come in tutte le altre che la hanno preceduta vi è un aspetto che va evidenziato. Il vettore irlandese ha una flotta che tocca quasi le 500 unità: un numero che nessun altra aerolinea in Europa può vantare.

Ciò significa che quando la compagnia decide di aprire collegamenti su un certo aeroporto lo può fare con una forza di attacco che non ha uguali sia come frequenze, come numero di voli, come affidabilità. Quante volte -in particolare nelle stagioni estive- i media ci informano di voli programmati dai nostri aeroporti e mai partiti perchè la compagnia aerea prescelta non ha svolto il servizio?

Se ciò accade è perchè la compagnia selezionata ha una flotta talmente ridotta di numero da creare inconvenienti di questo genere.  Con i numeri  di Ryanair e con il traffico che la compagnia è in grado di generare è scontato che la stessa chieda ai gestori degli scali un supporto economico per il lancio dei suoi servizi.

Ovviamente ciò non significa che se vi sono delle regole da rispettare esse vadano infrante, tuttavia non ci meraviglieremmo se fra qualche mese o anno apprendessimo la notizia che il ricorso  è stato vinto, e diciamo ciò in quanto  appare alquanto strano che la compagnia che in pratica ha creato questo problema giuridico e che nello stesso è incappata non poche volte, ancora non sappia come muoversi in merito.

Le brutte notizie comunque non giungono mai sole. In contemporanea al caso Montpellier, la compagnia aerea ha annunciato l’imminente necessità di dover tagliare 900  posti di lavoro a causa delle ricadute della Brexit,  del perdurare del fermo dei 737 MAX di Boeing da lei ordinati e  dei maggiori costi per il carburante e per il personale ora sindacalizzato.

In Portogallo inoltre il sindacato SNPVAC dell’equipaggio di cabina ha avvertito che dal 21 agosto i voli della compagnia potrebbero essere a rischio per un loro sciopero. Secondo la SNPVAC Ryanair avrebbe rifiutato di rispettare un protocollo firmato lo scorso novembre che prevedeva il pagamento delle ferie, 22 giorni di ferie annuali all’anno e la piena conformità con la legge parentale portoghese.

(1) “Affare Ryanair: L’accordo, le inadempienze di AMS e Pace” https://www.natalesalvo.it/affare-ryanair-laccordo-le-inadempienze-di-pace-e-ams/

 

Tratto da www.aviation-industry-news.com