di Roberto Necci
Il problema energetico è centrale nel dibattito pubblico e politico. I gestori di alberghi, al pari di altre realtà, stanno facendo i conti con bollette per l’energia elettrica e per il gas triplicate, a volte quadruplicate.
Si tratta di aumenti vertiginosi ai quali, attualmente, la politica non è in grado di dare risposta. Aumenti che preoccupano gli albergatori che con l’arrivo della bassa stagione rischiano di fare i conti con margini di profitto non sostenibili.
Alberghi e caro energia. Il quadro generale
Come riportato dal recente studio condotto da Federalberghi nel 2022 una struttura alberghiera rischia di spendere in media 94.000 euro di elettricità e 26.000 euro di gas.
Tali importi risultano triplicati rispetto allo scorso anno.
In termini ancor più espliciti, i dati emersi, dimostrano come il 18% del volume d’affari viene oggi eroso dal costo delle bollette.
A fronte di questi aumenti, ci si trova a dover gestire una situazione al limite del sostenibile che se non risolta in tempi brevi porterà gli albergatori a prendere decisioni drastiche:
- Aumentare considerevolmente i prezzi
- Chiudere durante la bassa stagione
In particolare, la decisione di tenere le strutture chiuse in inverno, sembra l’unica strada realmente percorribile, considerando che con l’arrivo del freddo i costi per il riscaldamento incideranno ancor di più sulle bollette.
Le conseguenze di una simile scelta hanno, come immaginabile, un impatto negativo che creerà problemi e disagi anche ai clienti e ai lavoratori.
Ricordiamo in merito che il settore alberghiero in Italia conta quasi 900.000 addetti, molti dei quali potrebbero trovarsi d’improvviso senza occupazione.
Il problema energetico negli alberghi. Soluzioni e rischi
Il presidente degli albergatori italiani di Federalberghi Bernabò Bocca auspica un pronto intervento da parte del Governo volto a contenere i prezzi dell’energia. Attualmente, le strutture alberghiere non sono considerate realtà energivore. Questo aspetto non ha permesso in passato di beneficiare degli incentivi previsti. È importante inoltre, sottolinea Bocca, permettere ai gestori di:
- Rateizzare le bollette
- Far accedere i lavoratori alla cassa integrazione senza costi aggiuntivi
- Promuovere investimenti in energie rinnovabili
Alle parole di Bocca, si uniscono le dichiarazioni di Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma. Roscioli, oltre a riprendere quanto dichiarato da Bocca, mette in guardia sul rischio concreto che fondi stranieri possano approfittare dell’attuale situazione acquistando alberghi a prezzi vantaggiosi, agevolando un fenomeno già in atto che vede oggi sempre più i grandi alberghi nelle mani di grandi fondi d’investimento esteri.
Infine, fanno riflettere le parole di Giovanni Cher, presidente provinciale Federalberghi, che pone l’accento sul forte sentimento di sfiducia e protesta che sta portando alcuni albergatori a rifiutarsi di pagare le bollette, alimentando così una situazione già tesa e preoccupante.
Limitare i consumi di elettricità. Da dove partire?
L’auspicio è un pronto intervento da parte del Governo che possa dare una mano a un settore che dopo due anni di difficoltà aveva appena iniziato a riprendersi. Gli alberghi notoriamente consumano molta energia.
In particolare, sono le camere gli ambienti più energivori. Ognuna consuma tra i 2.500 e 7.500 kWh[1] al giorno a cui vanno aggiunti i consumi dell’area ristorante e di tutte le zone comuni.
Limitare i consumi all’interno delle camere, mediante politiche informative sull’importanza del risparmio energetico, installare impianti per generare energia verde, fruire di eventuali agevolazioni messe a disposizione dal Governo, sono, in conclusione tre grandi possibili aree d’intervento che possono limitare parzialmente l’aumento dei costi dell’energia.