di Tiziana Conte

 

400 chilometri con 17 tappe in 25 comuni delle 5 province marchigiane. È il Cammino dei Cappuccini che lega spiritualità, sostenibilità e scoperta di luoghi antichi, presentato a Roma nella sede dell’Enit in vista (nel 2028) dei 500 anni dalla fondazione dell’Ordine che ha le sue origini proprio nelle Marche.

A fare gli onori di casa Sandro Pappalardo, membro del cda di Enit, insieme al promotore dell’evento, il deputato e marchigiano, Antonio Baldelli. Al tavolo dei relatori anche Fra Sergio Lorenzini, ministro provinciale dei frati minori Cappuccini delle Marche; Marco Bruschini, direttore dell’Agenzia regionale per il turismo delle Marche; Miriam Giovanzana, giornalista e direttrice editoriale di “Terre di mezzo”.

I primordi dei frati Cappuccini sono tutti nelle Marche e perciò non stupisce che ancora oggi sia l’ordine religioso con tante presenze nella regione (100 religiosi  e 16 conventi). Da qui nasce l’idea di un cammino che possa ripercorrere da nord a sud, in un percorso di circa 380 km, a piedi o in bicicletta, tutte le tappe più importanti dagli albori di queso Ordine religioso. Il cammino  di 17 tappe: inizia da Fossombrone, ha il suo fulcro a Camerino (luogo di nascita dei cappuccini) e il suo epilogo ad Ascoli.

Fra Sergio Lorenzini ci ha fatto sapere che “il Cammino dà nuovo slancio ai luoghi di accoglienza e di ristorazione e vigore al cospicuo patrimonio storico artistico e che una Carta del pellegrino consentirà ai camminatori di accedere ai vari servizi con prezzi di favore”. Inoltre, che “avrà in sé la particolarità di coniugare l’esperienza del camminare alla dimensione spirituale grazie all’accoglienza nei conventi (Fossombrone, San Severino Marche, Camerino, Santuario della Madonna dell’Ambro, Offida, Ascoli Piceno) e agli incontri con i religiosi,” al fine di introdurre il camminatore nel clima francescano e alla conoscenza delle ricchezze culturali e artistiche dei luoghi.

I frati Cappuccini, con accordi previ, potranno mettersi in cammino in alcune tappe con i pellegrini, per condividere l’esperienza del camminare insieme e creare legami di amicizia.

Per l’Enit i cammini possono essere esperienza di rivitalizzazione dell’entroterra italiano. “Riteniamo che i tanti cammini italiani, ancora poco conosciuti, siano un’ottima risposta all’esigenza di un turismo sempre più orientato alla ricerca di esperienze autentiche da vivere nei luoghi più interni; ne riconosciamo l’importanza in termini di ricaduta economica su tutto il territorio ed è per questo che l’Enit si impegna ad una maggiore promozione”, ci ha fatto sapere Pappalardo.

E gli fa eco Baldelli: “Il Cammino dei Cappuccini è come il filo di una collana che ha la capacità di unire tutte le sue perle. Una grande opportunità per far conoscere la bellezza della nostra terra, i suoi comuni e per l’economia della regione e in particolare per i territori interni”.

Marco Bruschini ha precisato che “un prodotto turistico cosi ben fatto deve essere necessariamente promosso sui mercati internazionali”, quindi, è importante continuare a “fare squadra con Enit con cui saremo presenti, come Agenzia regionale, nelle fiere internazionali più importanti”.

Ed ha aggiunto: “Quello che abbiamo seminato con il volo Ancona Parigi sta portando risultati importanti ma è importante continuare a lavorare per incrementare i collegamenti da  Ancona”.