Di Tiziana Conte
Numeri in crescita per il turismo della Repubblica Dominicana che ha recuperato alla grande sul periodo pre covid grazie a strategie mirate, protocolli di sicurezza rafforzati e adattamento alle nuove tendenze di viaggio fattori, questi, che hanno permesso di chiudere il 2023 con più di dieci milioni di arrivi internazionali + 25% sul 2019 e +22% sul 2022. Ce lo dice Neyda Garcia direttrice dell’Ufficio del Turismo della Repubblica Dominicana intervistata nel corso della Borsa Mediterranea del Turismo a Napoli, dove l’Ente era presente con un suo stand a rimarcare l’importanza del mercato centro-sud Italia: “Napoli è al terzo posto per numero di turisti italiani che arrivano a Santo Domingo, preceduta dal Veneto e dalla Lombardia al primo posto. Dalla Campania riceviamo principalmente sposi in viaggio di nozze che preferiscono soggiorni relax nei resort delle nostre bellissime spiagge spesso combinandoli con tour negli Stati Uniti, mentre in generale gli italiani, al quinto posto nella classifica incoming dall’Europa, prediligono i soggiorni balneari”. Ma il successo di questa isola caraibica che negli ultimi anni ha vissuto un vero e proprio exploit del turismo è dovuto alle collaborazioni strategiche tra il settore pubblico e privato, al miglioramento delle infrastrutture e alle efficaci strategie di marketing.
Fra le iniziative adottate per stimolare il mercato del Belpaese “abbiamo accordi con Alpitour World per azioni promozionali dirette al consumer e stiamo puntando sempre più al trade con un programma di fidelizzazione, il Do Travel Rewards, che mira a rafforzare i rapporti con gli agenti di viaggi e i tour operator con formazione costante anche su segmenti di nicchia e nuovi prodotti.” Inoltre, il programma “prevede premi ed incentivi oltre ad azioni di networking come i forum online ed eventi virtuali, per citare qualche esempio”. L’Ufficio del turismo della Repubblica Dominicana segue quelli che sono i nuovi orientamenti del mercato globale che puntano sempre più ad un turismo sostenibile culturale e gastronomico e anche se “il turista italiano è orientato specialmente al balneare apprezza molto Samanà e i suoi hotel ecosostenibili.” Chi è alla ricerca di qualcosa di esclusivo fra le nuove mete del turismo sostenibile c’è Miches, tra la baia di Samaná e le famose spiagge di Punta Cana, Bávaro e Macao, con più di 25 km di spiagge dove numerosi player del lusso hanno messo gli occhi. E non a caso nel maggio scorso la Repubblica Dominicana ha ospitato la 118° riunione dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), a Punta Cana dove i protagonisti del settore turistico mondiale hanno discusso i progressi, le strategie e le sfide per il futuro e, come tema principale, la sostenibilità nel turismo. In quell’occasione il segretario generale dell’UNWTO, Zurab Pololikashvili, nel sottolineare i risultati raggiunti dalla Repubblica Dominicana l’aveva definita “riferimento mondiale per il turismo” e David Collado, ministro del Turismo della Repubblica Dominicana, aveva precisato che per il suo Paese “il turismo non è un lusso, ma qualcosa di essenziale per l’impatto che ha sull’economia, dato che rappresenta più del 25% del Prodotto Interno Lordo”. Non stupisce quindi il restyling della città coloniale di Santo Domingo i cui monumenti tornano a splendere. Una meta, la Repubblica Dominicana, apprezzata dai vacanzieri per I suoi paesaggi, il ricco patrimonio culturale, il clima, la gastronomia, e per la vasta offerta di tipologie di strutture ricettive: dai resort di lusso e villas agli hotel economici.