Di Stefano Modena

 

Si parla spesso di aviazione sostenibile, meno spesso di misure concrete. La quarta edizione di The Aviation Challenge (TAC) – iniziativa lanciata da SkyTeam – tenta di colmare proprio questo divario, trasformando le buone intenzioni in azioni misurabili. Quest’anno 23 compagnie hanno accettato la sfida, tra cui Air Europa e Air Europa Express, che hanno messo alla prova il proprio impegno ambientale con due voli ottimizzati per ridurre l’impatto lungo l’intera filiera operativa.

 

DUE TRATTE, UN’UNICA STRATEGIA

Il primo test è avvenuto il 29 settembre sulla rotta Madrid–Las Palmas, operata da Air Europa Express con un Boeing 737. Il secondo, il 22 ottobre, ha collegato Madrid a San Paolo a bordo di un Boeing 787 Dreamliner, l’aereo di lungo raggio considerato tra i più efficienti della sua categoria. In entrambi i casi, il vettore ha introdotto misure coordinate a terra e in volo: carburante sostenibile (SAF) nei serbatoi, percorsi di volo ottimizzati per ridurre consumi ed emissioni, materiali riutilizzabili a bordo, equipaggi formati sulla sostenibilità e supportati da mezzi elettrici per tutte le procedure aeroportuali. L’obiettivo non era “verdi” a tutti i costi, ma verificare quali soluzioni funzionano davvero e possono essere replicate su larga scala. Il settore aeronautico, del resto, rischia troppo spesso di limitarsi a dichiarazioni d’intenti.

 

GESTIONE RIFIUTI, GENDER BALANCE, COMPENSAZIONE

Uno degli aspetti più interessanti è l’attenzione ai processi di bordo. Niente plastica monouso, bicchieri personali riutilizzabili, raccolta differenziata gestita in tempo reale. Soluzioni semplici, ma tutt’altro che banali se si considera la complessità logistica dei servizi di catering in volo. Curiosa – e potenzialmente significativa – anche la scelta di garantire la parità di genere nella composizione dell’equipaggio del volo operato da Air Europa Express. Non cambierà l’impatto ambientale, ma tocca un altro nodo critico dell’industria aeronautica: l’equilibrio nelle opportunità professionali. Sul volo intercontinentale, invece, sono stati introdotti kit per i passeggeri realizzati con materiali riciclati e – soprattutto – promosso un programma trasparente di compensazione delle emissioni. Il passeggero può conoscere l’impatto del proprio viaggio e scegliere se acquistare crediti di carbonio certificati. Ancora una volta, non la soluzione definitiva, ma un passo misurabile.

 

THE AVIATION CHALLENGE: GARA O LABORATORIO?

I dati definitivi dei risultati arriveranno nei prossimi mesi, ma TAC non vuole decretare un vincitore. La vera posta in gioco è un’altra, testare soluzioni concrete, condividerle e renderle scalabili. Il valore aggiunto, se il progetto manterrà la promessa, è proprio l’apprendimento collettivo. Finora troppo spesso le compagnie aeree hanno trattato l’innovazione ambientale come un elemento di marketing proprietario, più che come una strategia di sistema. Certamente, lo scetticismo non manca: quanto SAF viene effettivamente utilizzato su base annuale? Quante rotte seguiranno questi standard dopo la “competizione”? Senza una regolamentazione più stringente e incentivi economici, non è detto che le pratiche sperimentate si trasformino in routine.

 

AIR EUROPA TRA IDENTITÀ D’ALLEANZA E STRATEGIA GREEN

La compagnia spagnola – membro SkyTeam dal 2007 – insiste da tempo su una narrativa legata all’efficienza operativa, alla puntualità e alla modernizzazione della flotta. Con 53 aeromobili e un network che collega Europa e America, il vettore sta progressivamente costruendo un’identità basata su innovazione e decarbonizzazione. Tuttavia, è legittimo domandarsi quanto rapidamente anche i voli quotidiani – non solo quelli “dimostrativi” – integreranno SAF, riduzione dei rifiuti e compensazioni trasparenti. La sfida, oggi, non è più dimostrare che sia possibile, ma rendere scalabile ciò che funziona.

 

UNO SPUNTO CRITICO PER IL FUTURO

Il vero limite dell’aviazione non è tecnologico, ma sistemico. Mancano ancora infrastrutture per il SAF, incentivi strutturali e una governance condivisa sull’impatto climatico. In questo quadro, operazioni come quelle di Air Europa rappresentano un passo concreto e misurabile, ma ancora isolato. Se TAC rimarrà un evento annuale, il progresso sarà lento. Se diventerà standard operativo, allora avremo davvero assistito all’inizio della transizione. Oggi le compagnie dimostrano come si potrebbe volare in modo più sostenibile. Resta da vedere quante saranno pronte a farlo sempre, non solo in occasione di una sfida.