Non facciamo altro che sentire che l’Italia turistica sta andando bene, soprattutto Roma, anche grazie agli avvenimenti legati alla beatificazione di Giovanni Paolo II, alla festa del 1° maggio e a tutte le manifestazioni culturali e sportive che si succedono – come sempre, da anni – nella capitale. Dobbiamo credere a quanto ci viene raccontato? E questi ottimi risultati ci hanno fatto salire di qualche gradino rispetto al mediocre 5° posto che attualmente occupiamo nel turismo europeo?
Se pensiamo che nel 1997 l’Italia occupava il secondo posto al mondo per il turismo e il quinto per lo sviluppo industriale e lo paragoniamo a come siamo ridotti oggi, c’è di che piangere e di rimboccarsi le maniche per risalire la china.
Pur essendo un Paese ricco in termini di patrimonio culturale, con tanti siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità, splendide città d’arte, Musei unici per opere che vi sono conservate, bellezze naturalistiche, tradizioni enogastronomiche e popolari, artigianato, moda, e tanta storia antica di civiltà – visibile anche in molti paesi esteri – siamo pessimi come competitività nei prezzi e non sappiamo promuoverci all’estero nel giusto modo.
Un tempo l’Italia offriva al mondo un’immagine di alta qualità dei segni della sua cultura, della sua arte, della straordinaria qualità dell’ambiente, della sua enogastronomia, del suo paesaggio urbano e umano. Questo, però, avveniva tanti anni fa. Oggi, invece, come si presenta l’Italia agli occhi di chi dovrebbe sceglierla rispetto ai tanti altri paesi, che ci hanno superato nella classifica delle presenze?
Sicuramente l’unica cosa che il Belpaese è riuscito a mantenere (ma non per suo merito) è la ricchezza della sua storia e delle sue spettacolari testimonianze.
Per il resto…è sotto gli occhi di tutti il degrado ambientale oltre a quello dei suoi monumenti che, spesso, cadono a pezzi nell’incuranza più totale.
Siamo un paese disastrato sotto ogni punto di vista e non basta che sia bello, che si mangi bene e che possieda il patrimonio culturale archeologico più vasto del mondo.
Anni fa avevamo la grossa responsabilità di dimostrare al mondo di saper mantenere elevato il nostro standard qualitativo e la nostra immagine così esaltante e unica, tanto da dover rendere irrinunciabile una visita nel nostro paese.
Il nostro problema è stato quello di non aver fatto trovare ai turisti una conferma coerente nel sistema dell’accoglienza, dell’ospitalità e della mobilità sia via terra che ferroviaria.
Questa grossa “disattenzione”ha creato un tale effetto di contrasto e di delusione per gli ospiti che è andata a pesare negativamente sulla nostra economia turistica.
Il turista che viene nel Belpaese si aspetta molto, mentre è facile constatare che tutto contraddice le sue aspettative.
Alle esigenze della domanda non sempre risponde la nostra offerta turistica sia nazionale che regionale o locale, tranne rari casi nei quali le autorità competenti lo sono veramente e si danno da fare per rendere migliori i luoghi turistici e i prodotti enogastronomici del territorio e, soprattutto, sanno “venderli” nel modo giusto.
C’è di che preoccuparsi per il sistema paese, ossia per l’idea della sua efficienza, per la capacità di dare una risposta risposta reale e per l’affidabilità che questo sistema offre a chi lo sceglie come destinazione turistica rispetto ai nostri competitors sempre più agguerriti e preparati, nonostante la crisi generale.
Trasporti, organizzazione dei musei, strutture di informazione e di accoglienza, servizi della pubblica amministrazione, siamo ben lontani dall’aver raggiunto anche una misera sufficienza.
Noi abbiamo bisogno di recuperare il tempo perduto. Dobbiamo consolidare nuovamente la nostra quota di mercato e la nostra posizione di paese leader, non solo in Europa, ma nel mondo intero.
Dobbiamo riappropriarci del nostro primato valorizzando tutto ciò che il nostro paese ha da offrire ai turisti in cerca di conferme ma anche di novità.
Dobbiamo prestare più attenzione ai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni e alle nuove esigenze dei turisti.
Dobbiamo incrementare gli arrivi e le presenze attingendo anche a quei paesi che negli ultimi anni sono in reale crescita economica. Cina, Brasile, India, Russia, sono i mercati emergenti a cui guardare con grande interesse, anche se altri paesi europei – come la Germania – già lo hanno fatto ed hanno aumentato il numero di turisti provenienti soprattutto dalla Cina.
Dobbiamo ridare fiducia anche ai grandi mercati turistici che sono stati per anni la nostra vera ricchezza in termini di entrate valutarie e di occupazione sia nel campo vero e proprio del turismo che in tutto l’indotto collegato ad esso e spesso dimenticato.
Fino a 15 anni fa il flusso dei turisti provenienti dalla Germania e dagli Stati Uniti era in continuo sviluppo, ma ora?
E’ vero che c’è la crisi economica mondiale, ma non basta a giustificare la perdita di “appeal” dell’Italia.
Ci siamo sempre attaccati all’idea che il nostro paese si vendeva da solo (sole, pizza e mandolini!), ma non è più così da tanto tempo – anche se, molto spesso, i nostri governanti non se ne sono mai accorti.
L’espansione di un paese ha bisogno di un profondo cambiamento del proprio sistema turistico sia sul piano strutturale, ossia orientato verso la qualità, sia attraverso una promozione ben fatta e mirata. Inoltre, c’è bisogno di una “sburocratizzazione” delle amministrazioni pubbliche che, spesso, rendono difficoltoso lo svolgimento dell’attività imprenditoriale e professionale anche quando si vuole accrescere la qualità e i servizi delle strutture produttive.
Ho sempre affermato che ci deve essere sostegno e sinergia fra Stato e privati e tutti insieme devono essere coinvolti in programmi strategici atti a portare benefici al nostro paese sotto forma di immagine, di economia e di occupazione – e sappiamo tutti quanto abbiamo bisogno di soldi e di lavoro per poter uscire da questo stato di emergenza.
A tutt’oggi questa sinergia è piuttosto debole e i risultati si vedono. Chi “comanda” fa Leggi e nuovi regolamenti di testa propria, senza neppure consultare le Associazioni che rappresentano il Turismo, e quando queste ultime fanno sentire la loro voce ottengono delle modifiche che, però, non soddisfano pienamente la categoria.
Questo salto di qualità, ovvero uno stretto rapporto fra pubblico e privato è ancora in alto mare e la razionalizzazione in grado di integrare l’impegno, le capacità, le risorse tecniche e finanziarie, sembra non interessare più di tanto in un paese che potrebbe essere al primo posto per arrivi e presenze e con un PIL elevato proprio grazie ad un settore che ha portato benessere all’Italia, ma che oggi è sempre più stagnante, per nulla innovativo e…che non ha più niente di ciò che era ai tempi d’oro.
Periodi nei quali per gli stranieri era quasi un ‘must’ venire a visitare il paese che faceva sognare ad occhi aperti, anche grazie a film girati nei luoghi più belli di questa nostra bistrattata nazione, sotto tono, senza più arte e né parte.
Rispetto al treno Europa del turismo, noi siamo ancora fermi su un binario morto.
Liliana Comandè
Gentile sig.ra Comandè, condivido in pieno quanto da lei scritto, soprattutto sul fatto che non riusciamo a sfruttare nel modo giusto le nostre innumerevoli risorse. Io ho la fortuna di vivere a Verbania, nei pressi del Lago Maggiore e le assicuro che la zona è veramente meravigliosa. Non mi sembra però che ci siano molti tour operator che promuovono le vacanze sui laghi. Sicuramente il problema sono anche i costi, non sappiamo venderci al meglio. Cordiali saluti
Bravissima Liliana, precisa e puntuale come in tutti i tuoi editoriali. Mi associo pienamente a quanto da te scritto e all’invito fatto da qualcuno su questo forum per vederti rappresentante (o magari fondatrice) di una nuova associazione di categoria che finalmente ci rappresenti degnamente. Chi, se non tu che sei nel settore da tantissimi anni può farlo meglio? Continua sempre così e complimenti per il coraggio.
Giusto, i governanti e il popolo … due binari che non si incontreranno mai. E il nostro Paese intanto va allo scatafascio grazie ai primi, con i secondi sempre piu’ imbottigliati nella burocrazia e nelle complicazioni. Spero tanto ci sia un rimedio a tutto ciò. Un saluto da Bergamo
Da decenni si pensa che il nostro Belpaese si venda da solo, senza bisogno di inventive, di politiche per incentivare il turista straniero che decide di soggiornare qui. Siamo convinti di avere i posti piu’ belli del mondo.
In parte è vero, ma ricordiamoci che non siamo i soli in Europa. E negli altri Paesi, come sempre, sanno far fruttare meglio le loro ricchezza, non si adagiano sugli allori come facciamo noi. Sveglia Italia e diamoci da fare.
Sono tornata da un viaggio a New York, e, appena scesa a Fiumicino, ho pensato di aver sbagliato volo e di essere finita in qualche paese del terzo mondo. Sporcizia, disorganizzazione, operatori maleducati, ma che immagine diamo agli stranieri che vengono qui? Pessima davvero. Ciao da Verona
Buonasera Signora Comandè,
complimentoni per l’articolo scritto!!!!Saluti
Ottima rappresentazione della realtà italiana, tanto da mostrare e come sempre tutto messo in maniera pessima. Pompei e altri siti che cadono a pezzi, infrastrutture fatiscenti, progetti di ponti assolutamente inutili quando per arrivare al sud ci si impiegano 10 ore. Anche al Nord , tra mostri ecologici e tra autostrade impossibili da percorrere diamo proprio una bella immagine. Spero tutto si risolvi al piu’ presto, non si può continuare così.
Carissima Liliana, leggo sempre con piacere e interesse i tuoi reportages e i tuoi editoriali; i primi ci fanno sempre sognare, gli altri… ci riportano alla realtà che come scrivi giustamente non è che sia delle più rosee. Buon fine settimana da Perugia.
Il mese scorso stavo cercando qualche offerta per un week end in agriturismo, niente di impegnativo Umbria, Toscana, poi, un click tira l’altro, ho trovato sul vs. sito un’offerta per Sharm El Sheikh,7 notti, volo e formula all inclusive in Hotel 5* a € 180 a persona, molto meno del fine settimana in Italia. Ora, io che sono agente di viaggio e parto da anni con Interline International Club so che voi avete dei prezzi unici per noi addetti ai lavori, ma chi si “imbatte” per caso in un’offerta del genere ovviamente accantonerà subito l’idea di trascorrere il fine settimana in Italia e penserà ” ma non conviene restare in Italia” . Torniamo quindi al solito discorso, non riusciamo ad essere competitivi, non sappiamo vendere e promuovere il ns. immenso patrimonio in modo giusto, al passo con i tempi. Attendo impaziente i suoi prossimi articoli. Buon fine settimana a lei e a tutti i colleghi agenti e non!
Cara Liliana le tue parole sfondano una porta aperta con me e non posso che trovarmi d accordo con la tua analisi;è vero anni fa l Italia,insieme agli Stati Uniti era una delle locomotive del mondo in campo turistico:un punto di riferimento,forse la madre di tutte lemete,sicuramente il viaggio dei sogni per gli stranieri di tutto il mondo.Ed è altrettanto vero che l Italia è un paese unico al mondo per patrimonio artistico-culturale,mari,monti,laghi,enogastronomia,shopping,circuiti religiosi,benessere e quant altro.
Tuttavia uno dei punti deboli del nostro sistema è proprio quello che hai indicato tu e sul quale anch io spesso mi permetto di insistere:la carenza e la debolezza del nostro sistema dei trasporti;perchè puoi avere il paese più bello del mondo,il più completo che potenzialmente può offrire una vacanza a 360 gradi,ma se trovi difficoltà a girarlo,come accade oggi,te ne fai poco.Da più di 20 anni in Italia manca un piano nazionale trasposrti e mentre all estero si dotano di compagnie aeree d eccellenza(magari non paragonabili a miti del passato come Twa o Pan Am,ma di certo funzionanti),reti ferroviarie e metropolitane d avanguardia noi arranchiamo con una compagnia aerea ormai regionale da quando è entrata nell orbita di Air France e la crisi di Meridiana;un sistema marittimo che da un anno a questa parte si sta manifestando in tutta la sua in tutta la sua debolezza(vedi casi Tirrenia e Grandi Navi,salvata all ultimo da Msc)e accompagnato dallo scandaloso aumento tariffario dei traghetti;e un sistema ferroviario caro e non certamente all altezza come collegamenti e servizi alle necessità di un paese in cui il turismo con il 12 % del Pil insieme all indotto rappresenta la principale risorsa,per giunta l unica non delocalizzabile.Se il grado di sviluppo di un paese si vede dai trasporti certamente noi abbiamo molta strada da percorrere,soprattutto se non vogliamo perdere l ultimo treno che ci è rimasto per creare opportunità future per il nostro paese,cioè il turismo.Un caro saluto
Rino Siconolfi
Grazie Caro Arnaldo, Verbania l’ho visitata tanti anni fa e devo dire che è una delle zone più belle che abbiamo, compreso il Lago maggiore. Ci sono operatori che promuovono i laghi, ma sono una minoranza, e poi…l’italiano ama di più il mare, pertanto i nostri laghi andrebbero promossi maggiormente presso i mercatri esteri. I prezzi sono alti in ogni parte d’Italia – se comparati agli altri paesi – e, quindi, non è una questione di prezzi alti nella sua zona. Cordiali saluti
Che sono capitati in un paese da 3° mondo!
Cara Antonia, io sono nata in Calabria, anche se sono sempre vissuta a Roma, ma il mio sud e la mia terra l’ho sempre nel cuore. Quello che scrive è uno dei grossi problemi che affliggono il nostro paese e i collegamenti con una delle più belle regioni italiane sono, a dir poco, vergognosi e indecenti per un paese che si vanta di essere moderno (ma moderno in cosa?). Ma siamo in Italia e se non si farà una mezza rivoluzione, non credo che si otterrà nulla. Un saluto ai calabresi
Eppure, cara Ombretta, questo mio dire le cose come stanno, non è sempre apprezzato da tutti. Ci sono T.O. che si infastidiscono proprio per questo mio modo di scrivere. E’ come se le magagne dovessero essere nascoste nel cassetto oppure che “i panni sporchi si debbono lavare in casa”. Grazie per il suo supporto.
Caro Francesco, credo che ce ne siano già troppe di associazioni di categoria e non sempre ottengono i risultati che gli ADV si aspettano. Ma nella vita “mai dire mai”…
Caro Salvo, in poche righe hai descritto la pessima situazione delle tua Regione. Io spero sempre che si possa dialogare in maniera costruttiva con chi “deve” recepire le istanze e le problematiche del settore. Per ora non c’è la persona giusta, ma si spera che presto si possa risolvere qualche problema, fra i più urgenti e penalizzanti. Cordiali saluti
Caro Guido, io sono appena rientrata dalla Cina e, me lo lasci dire, siamo indietro anni luce per ciò che riguarda le infrastrutture, gli aeroporti ecc…La metropolitana di Parigi è fantastica, così come lo è quella di Londra, di Singapore ecc… Siamo noi che siamo indietro in tutto.
Grazie Alberto, siete tutti troppo buoni con me! Ma mi fa piacere!
Tony, i nostri binari sono anche “arrugginiti” e questo rende ancora più difficile il muoversi del treno. Speriamo che qualcuno li cambi questi binari. Saluti
Mariano, parole sante!
Cara Francesca, l’immagine che diamo al paese è proprio quella di un paese sporco, disorganizzato e poco accogliente. Di certo non depone a nostro favore.
Grazie Flavio. Saluti anche da parte mia
Grazie Vanessa, fa piacere avere dei lettori fedeli, altrimenti è come se scrivessi per me stessa…e non sarebbe una cosa buona né gratificante.
Elisa, in questo momento non si possono fare paragoni con le offerte per il Mar Rosso. La situazione è brutta anche per gli egiziani perché il mercato italiano nello splendido Mar Rosso è veramente esiguo. Ci sono offerte che non ripagano gli operatori neppure del costo del volo. Ma bisogna ridare fiducia al paese mediterraneo e si dovrà tornare ad affollare le spiagge di quei meravigliosi posti. Me lo auguro per gli egiziani, ma anche per i T.O. che con il Mar Rosso avevano il cosiddetto “cash flow” invernale e primaverile. Non a caso Sprintours ha chiuso dopo che si era interrotto il flusso dei suoi turisti sia in Egitto che in Tunisia. Speriamo proprio che ci sia una pronta ripresa.
Caro Rino, tu sei un grande esperto di turismo e, come me, sai perfettamente quali siano i nostri numerosi punti deboli. Le nostre carenze, soprattutto per ciò che riguarda i collegamenti, sono un handicap notevolissimo. Noi lo sappiamo, ma chi dovrebbe pensare a modernizzare i nostri trasporti, costruire strade, provvedere a creare collegamenti marittimi, degni di un paese che ama definirsi moderno e all’avanguardia, da tanti anni non lo fa e il nostro treno (spero che non sia l’ultimo), sta sempre fermo lì, su quei vecchi e abbandonati binari, e qualche volta, invece di andare avanti, torna anche indietro. Sono appena rientrata dalla Cina e mi sono dovuta mordere la lingua per non parlare male del mio paese quando la guida di Shanghai mi ha mostrato il treno-monorotaia che collega l’aeroporto alla città. Velocità 480 Km orari e 12 minuti per arrivare alla stazione centrale! Noi siamo proprio fermi alla preistoria, altro che paese moderno! Un caro saluto.
Una settimana fa mi è capitato di fermarmi a San Marino. Folla, negozi che esponevano scritte in lingua russa. Shopping selvaggio di oggetti, tipo Italia anni ’50, solo che portavano stampigliato “made in Cina”. Vacanze all’insegna del risparmio e dello shopping povero. Della miniera del turismo balnerare, qual è sempre stata la Riviera Adriatica, si potranno raccogliere solo piccoli scarti rispetto al passato.
Tutto scivola verso lo sfascio, in maniera irrefrenabile, con i bazar “oriental styl” che trionfano, mettendo in secondo piano le grandi ricchezze del Paese. La direttrice Liliana Comandè, da sempre apprezzata perchè giornalista attenta e pronta a mettere il dito nella piaga, ha visto giusto. Che fare? Il “cervello” del turismo in Italia sembra un satellite artificiale impazzito che vaga, senza rotta, nell’infinito. Il ministro Brambilla, come mi è capitato di constatare da giornalista, si è lasciato andare nell’enunciazione di grandi proposte, indubbiamente ammalianti ma che trovano l’ostacolo di un governo (è la mia constatazione di giornalista che non ha mai avuto tessere di partito), che si muove con la leggiadria di un pachiderma perchè la sua “mente” pensa ad altro. Colpa di una direzione “verticistica” che non da spazio alle iniziative dei ministri? Colpa di una categoria che non sa piantare i pugni sul tavolo perchè non è abituata a farlo? Oppure la crisi è dovuta al calo di guadagno della gente che investe sempre meno nelle vacanze? Tirando le somme, un popolo marcia bene quando i singoli portano a casa soldi per mangiare e divertirsi. E’ il meccanismo generale che da l’impressione di essersi bloccato. Altri dieci, mille, centomila, un milione di articoli come quello di Liliana Comandè per smuovere la palude e renderne l’acqua frizzante e allegra. Lo vogliono gli agenti di viaggio. Lo vuole la gente. Lo vuole l’Italia.
Caro Salvatore, è proprio vero che è il meccanismo generale ad essersi bloccato. Il problema è che nessuno sa, o non vuole, sbloccarlo. Siamo diventati un paese che “perde pezzi” da tutte le parti e quello che potrebbe essere il nostro petrolio, ossia il turismo, viene sempre ignorato se non per parlarne male quando accade qualche disservizio, magari uno su milioni di partenze. Siamo un paese che ogni giorno, nei telegiornali – soprattutto nel Tg1 e TG2 – non manchiamo di dare notizie di vitale importanza come “il colore del cappello della Regina” oppure del cane che assiste il padrone che è morto…Poiché noi non abbiamo problemi di alcun genere, figuriamoci se ci si può occupare di turismo. Turismo? E che cos’è?
Gentile Liliana, a mio parere i binari sui quali è fermo il treno del turismo fra un po’ si muoverà e ci porterà tutti verso il precipizio della chiusura. Io non vedo nessuna apertura da parte del Ministro Brambilla nei nostri confronti. L’estate sta andando male e dopo la chiusura di Sprintours, quale altro operatore farà la stessa fine?