”Cadono” i T.O. come le foglie dagli alberi, ma anche gli ADV non restano attaccati alla pianta.
Ma davvero avevamo pensato che questo sarebbe stato un anno migliore per il turismo? Ma davvero avevamo sperato in una specie di miracolo che avrebbe un po’ salvato il settore? Sicuramente quei pochi che lo hanno creduto sono i “novellini” del settore, quelli, per intenderci, che sono diventati “agenti di viaggio” in una giornata lasciandosi abbagliare dal miraggio di forti guadagni nel turismo. Ma io credo che nessun professionista abbia creduto alle favole o sperato in una inversione di tendenza (anche se la speranza è sempre l’ultima a morire!). Nessun operatore o dettagliante con un po’ di cervello avrebbe mai potuto sperare di rifarsi rispetto allo scorso anno, soprattutto in questo 2012 che si era preannunciato, già da gennaio, come uno dei peggiori in assoluto. E così è stato. E’ veramente grande la preoccupazioni per il futuro – ma non troppo futuro – fra gli addetti ai lavori. Chi può sapere, infatti, chi avrà le spalle coperte per restare in piedi o rimanere a galla nel periodo autunnale o invernale?
Addio agosto, ormai sei passato portandoti dietro, oltre a delusioni cocenti, anche qualche nome noto del settore – come Polycastrum – o come Bini che si ferma per un po’ di tempo in attesa di capire cosa potrà fare e se lo potrà fare. Fra i pochi grossi nomi serpeggia tanto timore e alcuni hanno chiuso alcune sedi considerate periferiche. E’ tempo di stringere ancora di più la cinghia e di fare sacrifici se si vuole restare “vivi”. La delusione e la preoccupazione è così palpabile che anche nelle Fiere si respira un’aria veramente pesante.
A No Frills alla ricerca della via di uscita…
A No Frills, una delle poche Fiere considerate ancora “buone” per il B2B, le facce che s’incontravano nei corridoi non esprimevano di certo una grande allegria. Per la prima volta ho visto tanti agenti di viaggio seguire i convegni, che si sono svolte all’interno di No Frills, e che avevano come filo conduttore il futuro del settore. Futuro sempre più incerto e tutti con la soluzione a portata di “bocca”. Certo che se non si amasse così tanto questo lavoro e se non si avessero i nervi ben saldi, verrebbe proprio la voglia di chiudere baracca e burattini e dedicarsi ad altro.
Tirando le somme…che pianto!
Come sempre, è giusto che si tirino le somme di un’estate caldissima, ma solo meteorologicamente parlando, e si facciano i primi bilanci della stagione estiva – che si è conclusa completamente ad agosto. Calcolando il crollo del turismo negli ultimi anni, i problemi economici del paese, la carenza de la perdita di lavoro, lo spread e il bund (maledette parole!) L’estate non è stata niente altro che lo specchio di tutte queste componenti negative.
La ripresa non si è neppure intravista e solo agosto ha mostrato un po’ di vivacità nelle prenotazioni. Vivacità, attenzione, non fuochi d’artificio, che sono quelli poi che ci vorrebbero per dare un po’ di fiducia a chi lavora – ormai senza troppo entusiasmo – in quello che potrebbe essere il più bel lavoro del mondo.
Se fino a giugno c’era un grosso punto interrogativo sulle previsioni per i mesi invernali, oggi come oggi il punto interrogativo è diventato talmente gigantesco che c’è da avere molta paura per il futuro di molte piccole e grandi aziende.
L’unica vivacità di questa disgraziata estate si è avuta fra le cessioni dei marchi di alcuni T.O., anche di un certo rilievo, mentre altri hanno ceduto ad altri T.O. le proprie destinazione di lungo raggio. Molti dettaglianti, invece, sono stati quasi tutta l’estate a guardare fuori dalla finestra o a girarsi i pollici. Sono poche quelle che hanno potuto recuperare le perdite dei mesi precedenti.
Come sono cambiati i tempi! Tanti anni fa settembre era il mese preferito dalle famiglie per portare al mare tutta la famigliola (fino all’apertura delle scuole) perché i prezzi erano più bassi e il tempo era quasi sempre bello oggi, invece, settembre è il mese in cui le agenzie possono “spopolarsi” degli ADV perché non c’è più lavoro. E ottobre non è da meno.
I bilanci dei T.O. la dicono lunga…
A No Frills l’esperto Giorgio Castoldi ha fatto una bella relazione sui bilanci dei nostri operatori e, a sorpresa, alcuni di quelli che si ritenevano in buona salute, sono usciti dalla classifica dei primi 7. In questo momento i nostri primi operatori sono Costa Crociere, Alpitour, Eden Viaggi, Veratour, Hotelplan, Settemari e Boscolo. Ma attenzione, per il rapporto tra il risultato operativo e investimento, risultano dati negativi per Hotelplan (- 28,14%) e Settemari (-5,83%). Ancora a sorpresa, chi ha ottenuto dati positivi è Aeroviaggi e Rusconi. Quest’ultimo specializzato nei viaggi religiosi e, quindi, operatore di nicchia. Questo significa che tengono maggiormente le piccole realtà non generaliste, ma forse sono l’eccezione che fanno la regola. Ci sono tanti piccoli T.O. che, pur offrendo prodotti di qualità, faticano a farsi conoscere e a ritagliarsi un posticino fra le ADV.
Il male maggiore? La mancanza di coesione fra ADV
Ho sempre detto che il male maggiore che affligge il settore è quello della scarsa coesione. Ognuno vede nell’altro un “nemico”, un avversario da combattere. Ma qui non si tratta di dire “mal comune mezzo gaudio”, ora si tratta di dimostrare che esiste una vera categoria di professionisti che capisce che è solo la coesione a poter salvare il settore. Non parlo dei network, come qualcuno mi ha detto, quella non è coesione, è solo business e non mi sembra che lo sia così tanto per le ADV che ne fanno parte. Non ho mai pensato che un 2%-3% in più di commissione potesse risolvere i problemi economici della categoria ( e non ho mai capito come potessero pensarlo gli ADV che pagano una fee annuale per ottenere dei miseri punti in più) .
Un suggerimento: la contro pubblicità. Andiamo all’attacco utilizzando i media
Qui si tratta, come ho detto a Nardo Filippetti, Presidente Astoi, nel corso di una intervista a No Frills, di mettersi tutti attorno ad un tavolo e combattere con le stesse armi del vero “nemico”, ossia la pubblicità dei portali che vendono direttamente ai clienti in Internet e che dispongono di tanti soldi da potersi permettere di “bombardare” la gente con messaggi che lasciano intendere che solo con loro le persone possono “risparmiare fino al 50%”!!!
E’ vero che non ci sono soldi in giro. E’ vero che gli italiani sono tutti “saputoni” e sanno fare tutto da soli. E’ vero che è più comodo prenotare da casa o dall’ufficio senza alzare il sedere dalla sedia. E’ vero che ciò che viene ripetuto in continuazione raggiunge lo scopo di “rimbecillire” la gente. E’ vero che tutta questa frammentazione di associazioni di categoria non ha portato alcun beneficio al settore. E’ vero che la mano destra non sa cosa fa la sinistra, ma è ora di rialzare la testa, lasciare da parte le chiacchiere e incominciare ad agire senza pretendere che le cose cambino in meglio dall’oggi al domani.
Da che mondo è mondo è l’unione che fa la forza e non il contrario, ma il settore turistico non l’ha mai capito e non ha mai messo in pratica alcuna politica comunitaria.
L’unione fa la forza, e pochi Euro possono diventare milioni…
Iniziamo con le stesse armi di chi pubblicizza il prezzo basso – che spesso è più alto di quello che si può trovare nelle agenzie di viaggio e incominciamo a farle capire alla gente. Iniziamo a far capire che non sempre prezzo basso vuol dire stare meglio o avere gli stessi servizi. Pubblicizziamo il valore aggiunto di un viaggio prenotato in agenzia con tutte le sicurezze e garanzie che può offrire un essere umano rispetto ad un computer. Impariamo a far capire che se una prenotazione effettuata nel PC non risulta poi negli hotels riservati, la macchina (P.C.) non può aiutare nessuno, mentre gli uomini sì.
Gli agenti sono al servizio dei clienti prima, durante e dopo. E’ questo il messaggio che deve essere trasmesso e fatto comprendere alle persone. E’ vero che, qualche volta, il cliente ne sa di più di un giovane ADV, ma la maggior parte degli ADV ha l’esperienza e la passione per poter essere all’altezza di consigliare il cliente, trasmettergli sicurezza e rendere il suo viaggio più che piacevole e privo di problemi.
Ma come fare a trasmettere questi “plus” se nel settore non ci sono soldi? Io ritengo che sarebbe folle pensare ai soli T.O – dati i tempi che corrono – ma se tutti i T.O e le ADV italiane mettessero ognuno una quota – sulla base del proprio fatturato e, quindi delle reali possibilità economiche – per fare pubblicità televisiva, radiofonica e cartacea puntando e martellando proprio sul valore aggiunto della prenotazione in agenzia, anziché in Internet, si potrebbe arrivare ad una inversione di tendenza, ad un andare avanti non dimenticando, però, il passato.
Una specie di ritorno ai rapporti umani, alla fiducia dell’uomo per altri uomini. Io credo che questo possa essere il primo passo per ottenere qualche cosa in più. Non bisogna piangere sempre e dare le colpe agli altri se le cose non funzionano. E’ tempo di uscire dalla logica del negozietto da pulire solo davanti al proprio marciapiede.
E’ ora di incominciare a ramazzare tutti i negozi, ma tutti insieme!!!
Liliana Comandè
si certo, sono almeno 7 anni che diversi TO (anche fra quelli citati) che rientrano dagli investimenti o meglio Liliana chiamare investimenti alcuni sviluppi (es. sul web) che hanno fatto è un insulto al termine …
Davide non si parlava solo di investimenti fatti sul web, ma sui villaggi e sulla pubblicità…
si si lo so, ma credimi che se gli ‘investimenti’ (cosa di cui non ho dubbi) sono stati fatti con la stessa ‘oculatezza’ anche su villaggi e comunicazione … beh è un miracolo ma di quelli biblici che i libri contabili non siano in tribunale
D’accordo con te Liliana Comandè ma allora l’unica possibile soluzione per uscirne fuori per le adv – con un po’ di senno e di professionalità vera e concreta nei fatti – io da tempo la vedo come una coalizione tra “diversi” (nel numero e nelle proposte)” per concordare una ferrea collaborazione facendo “sistema” e creandosi (anche) prodotti e sistemi di vendita nuovi, non c’è solo il web che vedo come strumento e non “mente”, alternativi e desueti. Reinventarsi un “nuovo” lavoro da proporre ad una precisa individuata residua eccelsa clientela. Ad una prima “riunione” tra colleghi (pochi anni fà) proponevo di mettersi seduti e fingendo di venire da altro pianeta, individuare la via e la posizione migliore per “piazzarsi” in questo scombinato sistema turistico. (C’eravamo QUASI arrivati!).
Se gli Stati falsano i loro bilanci e gli altri fanno finta di crederci possiamo immaginare come sia facile per i T.O. scrivere quello che vogliono.
Luigi, è il quasi che è deleterio…
Il problema stà tutto in quel “quasi” perchè quando ti sei illuso di poter arrivarci, la posta in gioco viene spostata per le “furbizie” di qualcuno.
Quel qualcuno che non manca mai….
Cara Liliana la tua analisi è chiara,realista e totalmente condivisibile:tutti i nod di un anno balordo stanno venendo al pettine e coinvolgono tutta la catena del settore turistico,dai TO alle compagnie aeree alle ADV;in questa situazione la prospettiva è estremamente grigia.E vero anche che fra i TO soffrono i generalist:il che dimostra che specializzarsi su prodotti di nicchia può essere una strada vincente.Ma il punto estremamente importante della tua analisi,che sottoscrivo e condivido è quello che riguarda gli strumenti con cui reagire:formazione e,soprattutto,l utilizzo deli stessi strumenti che,fino ad oggi,hanno creatonon poca confusione nel settore:è ora infatti che anche noi ci attrezziamo per utilizzare gli strumenti dei media e della comunicazione.Un caro saluto
Rino Siconolfi
Non si fa altro che peggiorare ultimamente. Pensavamo che fosse il 2011 l’anno da buttare, ma quest’ultimo che va chiudendosi, davvero ha tolto l’ultimo sprazzo di vita a chi ancora ci credeva in questo lavoro, togliendogli l’unica vera fonte di guadagno… il cliente. Se non si fa qualcosa per cercare di riportarlo in agenzia, davvero è bene chiudere subito piuttosto che prolungare questa lenta agonia.
Stiamo davvero assistendo ad un lento inesorabile calvario di una pianta che una volta era floridissima, quella del turismo. E il paragone che hai fatto tu, cara Liliana, è davvero calzante. Ogni giorno cadono foglie, ma non per la potatura (quella è necessaria per la vita di una pianta), ma per la mancanza di cure da parte di chi dovrebbe innaffiarla e farla vivere. Sono d’accordissimo con la tua iniziativa e speriamo che le associazioni di categoria inizino a pensare a qualcosa, ma non tra dieci anni, subito.
Brava Liliana, anche io, nel mio piccolo, appoggio appieno la tua iniziativa e sono pronta a sostenerla anche economicamente, purchè faccia in modo di far ritornare la gente in agenzia.
Grazie Valeria, vediamo se l’appello da me lanciato potrà concretizzarsi.
Piera il paragone della pianta floridissima è appropriato, peccato che oggi la pianta è quasi secca fino alle radici. Ma tutti fanno finta di niente e vanno avanti. Ma molte piccole agenzie dove prendono i soldi per sopravvivere dal momento che la gente non viaggia come prima?
Fausto, credo che il 2012 sia stato l’anno peggiore in assoluto e le prospettive per il 2013 non sembrano essere migliori, purtroppo.
Diventa quasi ovvio condividere quanto Liliana Comandé scrive, commenta, analizza talmente chiare e specifiche sono da sempre le sue analisi. Siamo tutti consapevoli dei difetti maggiori nel dna degli agenti di viaggio: la mancanza di coesione, una unità di intenti e di interessi. Aggiungerei anche la miope abitudinale ricerca di sorpassarsi l’un l’altro alla ricerca di un vantaggio individuale anzichè di categoria. Da qui non credo si potrà trovare un valido accordo per un piano di rilancio pubblicitario generico e generalizzato capace di poter arrivare e ritenere l’attenzione delle masse. Penso – e vorrei sbagliarmi – che alla penuria di denaro in un momento così difficile per tutti, si aggiungerà anche il solito egocentrismo ed egoismo usuale.