logo_iata_indexLa IATA (International Air Transport Association) ha pubblicato i risultati del traffico internazionale relativi al mese di Dicembre 2008 e all’intero anno.  Nel mese di dicembre, il traffico merci internazionale è crollato del 22.6% rispetto a dicembre 2007 e il traffico passeggeri internazionale ha mostrato un calo del 4,6%. Il load factor internazionale si è mantenuto al 73,8%. Nel 2008, complessivamente, il traffico merci internazionale è sceso del 4,0%, il traffico passeggeri ha mostrato un leggero incremento dell’1,6% e il load factor internazionale è rimasto sul 75,9%. “La caduta libera al 22,6% del traffico merci globale non ha precedenti ed è scioccante. Non c’è descrizione più chiara del rallentamento del commercio mondiale. Perfino a settembre 2001, quando la maggior parte della flotta mondiale rimase a terra, il calo fu solo del 13,9%”, ha detto Giovanni Bisignani, Direttore Generale e Amministratore Delegato della IATA. Il traffico merci aereo trasporta il 35% del valore dei beni commerciati a livello internazionale. A dicembre, nel settore passeggeri, c’è stato un calo del 4,6% della domanda, meno drammatico del crollo nel settore merci perché sostenuto dai viaggi per turismo di fine anno prenotati in anticipo. Una riduzione dell’1,5% nell’offerta non è bastata a tenere il passo con la caduta della domanda, che ha portato a un calo del 2,4% nel load factor di dicembre giunto al 73,8%. “Le compagnie aeree stanno lottando per far coincidere la capacità con il rapido crollo della domanda. Finché non entrerà in bilancio, anche il forte calo dei prezzi del petrolio non potrà impedire al nostro settore di affogare nei conti in rosso”, ha detto Bisignani.

Traffico passeggeri

 •·        Nell’arco dell’anno, i dati sul traffico passeggeri mostrano un aumento dell’1,6% nella domanda, il che rappresenta un drammatico calo rispetto al 7,4% registrato nel 2007. La capacità è cresciuta del 3,5%, dando una  media annuale del load factor del 75,9% (in calo rispetto al 77,3% registrato per il 2007).

  • Quello che segue è un sommario regionale del traffico in dicembre:
  • o Le compagnie aeree nell’area Asia Pacifico hanno registrato il calo più severo, con il traffico internazionale sceso del 9,7% in dicembre. Hanno anche registrato la riduzione più forte nella capacità, ma al 5,6%, inferiore al calo della domanda. I load factors sono scesi al 72,6%. La crisi economica è diffusa in questa regione. Il volume delle esportazioni in dicembre è calato del 20% per Singapore e del 35% per il Giappone. Il PIL coreano ha fatto registrare una contrazione del 5,5%. Anche se l’economia cinese continua a crescere, i dati recentemente pubblicati sul PIL mostrano che avanza molto più lentamente. Il risultato è che questa regione continua a essere quella colpita più duramente.
  • o Le compagnie aeree europee hanno registrato una caduta nei viaggi internazionali del 2,7%, mentre la capacità è calata dell’1,5%. I load factors si sono mantenuti sulla media globale del 73,8%. Con gli indici della business confidence orientati su un calo della produzione industriale del 10% e del 20% nel commercio, ci sono pochi motivi per essere ottimisti.
  • o Le compagnie aeree nord-americane hanno visto in dicembre un calo della domanda del 4,3%, di gran lunga superiore al taglio dello 0,7% nella capacità internazionale. Anche se le compagnie aeree nord-americane hanno provveduto a tempestivi tagli di circa il 10% nella capacità, questo è il primo mese in cui si registra un taglio nelle operazioni internazionali. Ciò nonostante, in quest’area si è registrato il load factor più alto, al 78,1%.
  • o I vettori africani hanno continuato ad assistere a una caduta del loro traffico, benché si registri ancora una crescita economica e più viaggi nel continente che in altre regioni. Il traffico passeggeri internazionale è calato del 4,6% in dicembre. La riduzione del 2,1% nella capacità ha portato i load factors al 68,5%, il dato più basso tra le diverse aeree.
  • o Le compagnie aeree latino-americane hanno registrato a dicembre un aumento dell’1,1% nella domanda e un aumento della capacità del 3,2%. Con una caduta così netta della domanda e del commercio di beni nell’America del Nord, c’è da prevedere un aumento delle difficoltà per le compagnie aeree in questa regione nei prossimi mesi.
  • o I vettori in Medio Oriente hanno mostrato un aumento della domanda in dicembre del 3,9%, molto al di sotto dell’aumento della capacità del 10%. Per i vettori di quest’area è finito un periodo di crescita a doppia cifra durato cinque anni, con una crescita della domanda sull’intero arco dell’anno del 7,0% (paragonato al 18,1% registrato nel 2007). La crescita continuerà a rallentare nel 2009, in quanto i profitti petroliferi e il traffico negli hub per collegamenti di lunga tratta sono attualmente entrambi in declino.

 Traffico merci

  • Il traffico aereo internazionale delle merci si è ridotto al 4,0% nel 2008, rispetto alla crescita del 4,3% nel 2007.
  • Nel mese di dicembre si è assistito a un calo senza precedenti del 22,6% nel volume delle merci rispetto all’anno precedente. Si sono registrati forti cali in tutte le aree.
  • Il collasso nel traffico delle merci per le compagnie aeree è un riflesso della caduta del 20-30% dei volumi delle esportazioni e delle importazioni che si è registrata tra l’Asia, il Nord America e l’Europa, mentre la recessione globale si fa ancora più profonda nel mese di dicembre.
  • I vettori dell’area Asia-Pacifico, che rappresentano il 45% delle merci internazionali trasportate per via aerea, hanno guidato il calo di Dicembre con una contrazione del 26,0% rispetto all’anno precedente. I vettori latino-americani hanno visto il settore cargo crollare del 23,7%; i vettori nord-americani del 22,2% e i vettori europei del 21,2%. Hanno registrato dei cali a una sola cifra i vettori del Medio Oriente (-9,2%) e quelli africani (-8,0%)

 “Il 2009 si sta configurando come uno degli anni peggiori mai attraversati dall’aviazione internazionale. Il calo del 22,6% nel traffico merci internazionale a dicembre ci porta in un territorio sconosciuto e non si sa quando si toccherà il fondo. Mantenete allacciate le cinture e preparatevi ad un volo turbolento e ad un atterraggio difficile”, ha detto Bisignani.

Le compagnie aeree hanno registrato una perdita di 5 miliardi di dollari nel 2008. Per il 2009, la IATA prevede un’ulteriore perdita di 2,5 miliardi di dollari, basandosi su un prezzo del petrolio di 60 dollari a barile, un calo del 3,0% nel volume dei passeggeri e un crollo del 5,0% nel traffico merci con un deterioramento dei ricavi del 3,0%. Si prevede che i ricavi del settore si riducano di 35 miliardi di dollari (da 536 miliardi di dollari del 2008 a 501 miliardi di dollari nel 2009).

Davanti a questa crisi economica, la IATA chiede degli importanti cambiamenti strutturali al settore. “Non vogliamo operazioni di salvataggio, ma abbiamo bisogno di cambiare le regole sulla proprietà. In quasi tutte le altre attività esiste la libertà di accedere al capitale globale e la possibilità di fusioni oltre frontiera dove sia necessario. Per affrontare questa crisi, le compagnie aeree hanno bisogno degli stessi strumenti di gestione”, ha detto Bisignani.