Il 66% degli alberghi italiani sono stati finora interessati dalla crisi dovuta alla nube del vulcano islandese, con cancellazioni di arrivi e pernottamenti. Il dato emerge da un monitoraggio effettuato dalla Federalberghi-Confturismo nella giornata di ieri intervistando con metodologia internet 1.123 imprese ricettive, distribuite a campione sull’intero territorio nazionale.
La media di presenze cancellate finora per ogni struttura ricettiva è di 35 pernottamenti. Il giro d’affari perduto al momento supera gli 80 milioni di Euro. Oltre il 90% degli alberghi interessati dal fenomeno ha annullato la prenotazione senza applicare alcuna penale, provvedendo poi nel 20% dei casi a restituire eventuali importi pagati all’atto della prenotazione, concordando nel 28% dei casi un bonus da utilizzare in un altro periodo o nel 52% dei casi lo spostamento della prenotazione ad altra data.
“Si tratta, come si vede -afferma il Presidente di Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca– di un grande esempio di responsabilità degli albergatori italiani, del quale nessuno dubitava e che riteniamo a ragione debba avere un pubblico riconoscimento politico ed una adeguata attenzione governativa.
“Le aree maggiormente colpite -conclude Bocca- al momento sono le città d’affari e quelle d’arte, ma con il passare delle ore anche le località vacanziere stanno cominciando a segnalare a loro volta annullamenti e cancellazioni”.