La Repubblica Dominicana è nota nel mondo per la sua musica: non c’e casa, strada o spiaggia dove non regni sovrano il suo ritmo contagioso. Non sorprende, quindi, che la gente si lasci spesso prendere dalle note e dai canti o improvvisi qualche passo. Ma c’è un momento speciale in cui la capitale Santo Domingo si trasforma per 4 giorni e 4 notti in una frenetica pista da ballo a cielo aperto: è l’annuale Festival del Merengue, che quest’anno si tiene dal 29 luglio al 1 agosto. Uno spettacolo magico sia per gli appassionati di ballo latino sia per chi desidera vivere un vero e proprio sogno ad occhi aperti. 

Il ritmo travolgente del merengue, ballo tipico della Repubblica Dominicana, diventa il protagonista incontrastato per 4 giorni e 4 notti di grande festa, in cui la capitale dominicana Santo Domingo si trasforma in un’autentica pista da ballo a cielo aperto: un’occasione da non perdere per gli appassionati di ballo latino e per chi desidera scoprire una caratteristica, quella della musica e della danza, che ha un aspetto insolito di questo meraviglioso Paese.

In occasione dell’annuale Festival del Merengue, dal 29 luglio all’1 agosto prossimi, la capitale Santo Domingo si anima con esibizioni folkloristiche in costume, competizioni ufficiali tra barman, mercatini di artigianato, feste ed eventi dedicati alla succulenta gastronomia locale.

Particolare e del tutto unico nel suo genere, è anche il “palco” scelto per questa straordinaria kermesse tutta dedicata al merengue: gli eventi principali si svolgono, infatti, davanti al Malecón, lo splendido lungomare della capitale, chiuso al traffico per l’occasione e trasformato in una pista da ballo davvero spettacolare dove si esibiscono giovani emergenti e stelle della musica dominicana e latina, proponendo i loro pezzi, all’insegna soprattutto di merengue e bachata, considerati i “balli nazionali”.

Il merengue, in particolare, è considerato il “ritmo nazionale” della Repubblica Dominicana e si può dire che scorra nelle vene della sua solare popolazione. La sua storia è molto affascinante ed è strettamente legata a quella del Paese. Anche se è difficile stabilire con certezza le sue origini, sembra che questo ballo sia la derivazione di una danza chiamata Upa Habanera giunta nell’area caraibica tra il 1838 e il 1843, diffondendosi in un primo momento a Porto Rico. Si pensa che un suo particolare “movimento” venisse chiamato merengue, movimento che iniziò ad essere “ballato” in Repubblica Dominicana a partire da metà ’800. Nell’arco di pochissimi anni e dopo qualche controversia, il merengue divenne molto amato a Santo Domingo, soppiantando la tumba, la danza più in voga dell’epoca.

Con la diffusione del nuovo ballo, si iniziarono a scrivere anche nuove composizioni musicale. Pezzi come ¡Ay, Coco!, El sancocho, El que no tiene dos pesos no baila e Huye Marcos Rojas que te coje la pelota che hanno fatto la storia di questo irresistibile ritmo.

Il merengue è espressione della cultura musicale popolare anche per gli strumenti che vengono utilizzati per accompagnarlo: le bandurrias dominicane e le chitarre tipiche “el Tres” e “el Cuatro”. Verso la fine del XIX secolo, la fisarmonica diatonica di origine tedesca, grazie alla sua maggiore maneggevolezza, sostituì la bandurria. La maggiore povertà melodica di questo strumento rese il merengue meno raffinato da un punto di vista sonoro e, di conseguenza, più facile da ballare rispetto a danze che avevano numerose figure e un approccio meno immediato. La sua nuova dimensione più semplice fu anche però l’origine della sua grande diffusione e del favore popolare.

Partecipare a questi eventi è un po’ tuffarsi nel ritmo più travolgente e nel calore più autentico del Caribe: l’occasione ideale per tutti di sperimentare la spensieratezza e l’allegria, due tra le tante caratteristiche da sogno della Repubblica Dominicana.

Per chi vuole godersi il meglio di Santo Domingo senza perdersi un attimo del Festival più travolgente della Repubblica Dominicana, è possibile scegliere l’Hostal Nicolas de Ovando, un hotel di charme situato nel cuore della zona coloniale.  Dimora dell’omonimo militare spagnolo che fu anche Governatore delle Indie, il palazzo, risalente al 1502, è considerato patrimonio storico dell’Unesco ed è l’ideale per chi cerca un luogo incantevole per i propri momenti di relax.

Con Hotelplan: – 9 giorni/7 notti. Sistemazione: 3 notti all’Hostal de Ovando, 4 notti all’Iberostar Hacienda Dominicus; quota a partire da: 1.490 euro a persona in camera doppia con trattamento di pernottamento e prima colazione all’Hostal Nicolas de Ovando e formula all inclusive durante il soggiorno mare.

www.hotelplan.it