L’Hotel Principe di Savoia, già vincitore nel 2007 per la categoria Migliore Strategia Innovatrice nella Gestione Alberghiera  e nel 2008 con il riconoscimento Migliore Sala da Bagno d’Albergo  grazie alle Mosaic Deluxe Room, anche quest’anno ottiene il rinomato Prix Villegiature. Nel 2010 il gioiello italiano della Dorchester Collection primeggia su tutti gli alberghi d’Europa per il Miglior Ristorante d’Hotel; l’oggetto di tanto successo: l’Acanto.  

Ristorante a Milano e per Milano: dalla sua apertura nel 2006 Acanto ristabilisce, attraverso la frequentazione cittadina della sua tavola, quel legame speciale che esiste tra il Principe di Savoia e la sua città.

La rielaborazione di antiche ricette della tradizione gastronomica lombarda è alla base della linea di cucina dell’Acanto, guidato dall’Executive Chef Fabrizio Cadei, che ama cercare ispirazioni Mediterranee di grande estro per una cucina moderna dai mille sapori di grande delicatezza. Il segreto è nell’uso di ingredienti di prima qualità, freschissimi e stagionali, per dare origine a portate basate sull’esaltazione del sapore originale e  sull’immediatezza del suo gusto con una mise en place  per la presentazione dei piatti finalizzata al più profondo appagamento estetico.

Protagonisti del successo in sala del Ristorante Acanto sono Raffaele Longo, per anni Restaurant Manager e ora F&B Operation Manager del Principe,  e Michele Garbuio,  Chef Sommelier nonché Beverage Manager, già designato “Miglior Sommelier d’Italia”.

Lo sviluppo del ristorante nei suoi nuovi ambienti e nel suo totale riarredo con un ingresso indipendente è firmato dallo Studio Celeste dell’Anna Design.  Si è voluto creare un luogo che esercitasse grande attrattiva sia per i business lunch sia per momenti squisitamente conviviali, sempre all’insegna di una gastronomia di qualità, in un ambiente luminoso durante il giorno, grazie alle grandi vetrate a tutta parete con vista sul giardino all’italiana in un gioco di continuità tra interno ed esterno, e di grande atmosfera la sera per il sapiente gioco di luci modulabili. Un’importante innovazione è stata apportata con la creazione della cucina a vista, realizzata per la prima volta in Italia da Paul Valet, celebre firma dei più prestigiosi ristoranti del mondo. E’ un vero spettacolo oggi poter osservare gli chef intenti nella preparazione dei piatti accompagnati nelle loro mansioni dall’ascolto in sottofondo della musica classica diffusa in filodiffusione solo per loro.

 

Per il corredo della tavola le porcellane di Limoges Bernardaud e Deshoulière sono state disegnate esclusivamente per l’Acanto, i bicchieri sono opera dei maestri vetrai Bormioli e la posateria è firmata dalla casa Christofle Ténéré.

Le proposte all’ospite sono presentate nel classico menù à la carte, – o con il business lunch che il ristorante propone dal lunedì al venerdì – dalle 12.30 alle 15.00 – a base di buffet di antipasti e scelta fra tre primi e dessert – disponibile anche in formula light. La domenica, invece, dalle 12.30 alle 15.00, è di scena il brunch, l’appuntamento gastronomico milanese più amato oltre che dagli adulti anche dai bambini, perché sono quasi sempre previste attività ludiche di intrattenimento studiate appositamente per loro.

Per la sera, da quest’anno la carta si arricchisce di appositi menù tematici sui sapori di autunno, inverno, primavera, estate, puntando su un prodotto tipico, un evento principe, un vino ‘eletto’ per ogni mese dell’anno.

 

Il premio Villegiature vanta una giuria composta da 20 tra i migliori giornalisti del settore e 3 direttori di prestigiosi alberghi d’Europa. Riuniti in consiglio, premiano il meglio del meglio nel vecchio continente, così come i media più audaci, promotori di destinazioni d’eccezione. La premiazione del 2010 ha avuto luogo a Parigi il 18 ottobre scorso, alla presenza di autorità, celebrità, artisti, dirigenti dei migliori hotel d’Europa, famosi architetti, VIP ed editori.