Il Manifesto per la promozione del turismo accessibile, elaborato dal ministero del Turismo italiano e recentemente sottoscritto dall’ENAT (European network for accessibile tourism), si propone quale “modello” per altre esperienze europee. Lo ha detto il 13 maggio scorso a Budapest il ministro del Turismo, on Michela Vittoria Brambilla, in qualitá di presidente dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, l’agenzia dell’Onu che riunisce 154 Paesi e 400 organizzazioni, durante la conferenza stampa con il segretario generale dell’OMT Taleb Rifai, il vicepresidente della commissione europea Antonio Tajani e il ministro ungherese dell’Economia Zoltan Cséfalvay.
“E’ un documento – spiega il ministro Brambilla, che ha illustrato i risultati della conferenza europea “Turismo sostenibile e responsabile quale apportatore di qualità della vita”- al quale abbiamo lavorato molto, nel quale crediamo molto e che è stato recentemente sottoscritto da un importante network no profit. E’ del tutto evidente che in Europa l’accessibilità, nella più ampia accezione del termine, dev’essere sempre effettivamente garantita a tutti i turisti.
Come europei dobbiamo farne una bandiera della nostra politica, innanzitutto perché si tratta di una grande battaglia di civiltá, per il rispetto dei diritti di ogni persona ed é questa la prima ragione per la quale nella riforma del turismo, che abbiamo varato la scorsa settimana, abbiamo previsto per legge e per la prima volta che sia considerato “atto discriminatorio” impedire alle persone con disabilità motorie, sensoriali e intellettive, di fruire, in modo completo ed in autonomia, dell’offerta turistica.
In secondo luogo, dobbiamo evidenziare come sostenere il turismo accessibile sia anche utile alla competitività della nostra offerta perché risponde alle esigenze di milioni e milioni di persone che, diversamente, potrebbero rinunciare a viaggiare. Fornire prodotti e servizi per tutti e senza barriere è un dovere e, insieme, un’opportunità.
Vuol dire tener conto delle esigenze degli anziani, delle famiglie con bambini piccoli, delle persone con disabilità temporanee o permanenti, di chi ha particolari necessità dietetiche o di chi soffre di allergie, vuol dire, insomma, ampliare la platea dei potenziali clienti. L’abbiamo affermato molte volte e la riflessione sul problema dell’accessibilità ce lo conferma: l’attenzione all’etica, in generale, assume una forte valenza economica, perché contribuisce – ricorda il ministro – ad innalzare la qualità dell’offerta e si riflette positivamente sulla competitività del settore”.
Come presidente del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, il ministro Brambilla ha anche proposto di intensificare gli scambi di informazioni tra le amministrazioni nazionali del turismo e l’Organizzazione Mondiale del Turismo.
“E’ importante – sottolinea – unire gli sforzi per la creazione di una rete organica e funzionale al comune obiettivo di costruire un turismo sostenibile, accessibile, competitivo e di qualità”.