FUSIONI  E CONSOLIDAMENTI NEI CIELI ITALIANI.

Air Dolomiti controllata  cento per cento Lufthansa, AirOne finita nella fauci di Alitalia, ed ora grandi manovre intorno a Meridiana Fly; i cieli italiani si fanno sempre più complessi ma una cosa appare certa: il numero dei vettori si va assottigliando anche se alla fine, malgrado si parli di fusioni, gli aerei delle aerolinee interessate continuano a volare ognuno con i propri colori. A seguito delle notizie che circolavano circa un piano di ristrutturazione e mobilità che riguardava 910 dipendenti, a febbraio di quest’anno già ci eravamo interessati di Meridiana (“Meridiana Fly al bivio”, 22 febbraio 2011).

 

Nel frattempo  il primo semestre del 2011 è stato un periodo critico per la compagnia sarda la quale fra l’altro a  fine maggio ha approvato il bilancio di esercizio 2010 che si è chiuso con una perdita netta consolidata di 53,1 milioni di euro rispetto alla perdita netta consolidata di euro 36,8 milioni registrata nel precedente esercizio 2009.  Come se non bastasse il tutto è stato accompagnato da voci circa l’interessamento sia di Alitalia, sia di Lufthansa  a un eventuale accorpamento.

Differente invece la situazione per Air Italy che ha chiuso l’anno 2010 in pareggio con un fatturato di 240 milioni in crescita del 25 per cento rispetto al 2009

E’ con una certa sorpresa pertanto che è stata accolta la notizia di questi giorni circa la fusione tra  Meridiana Fly e la compagnia condotta dal comandante Giuseppe Gentile, Air Italy.  A questo punto sarà pure il caso di ricordare come nel febbraio 2010 Meridiana annunciava l’avvenuta integrazione con Eurofly dando vita a Meridiana Fly, la seconda compagnia aerea italiana a conclusione di un processo che si era iniziato nel novembre 2009. All’evento fu data ampia risonanza mettendo fra l’altro in evidenza come diventavano 7  le destinazioni intercontinentali servite, 48 quelle internazionali e 32 quelle domestiche.

Quindi ennesime nozze nei cieli e nascita di un nuovo gruppo a dirigere il quale sarà il comandante Gentile, mentre Massimo Chieli, amministratore delegato di Meridiana Fly ha presentato le dimissioni.  E’ da notare, a sostegno di quanto da noi sopra asserito circa i complessi scenari italiani, che Air Italy nel momento in cui ha annunciato la fusione con Meridiana aveva, ed ha tuttora aperta, una offerta vincolante per Livingston compagnia per la quale è stata attivata la procedura di amministrazione controllata in base ad una sentenza del tribunale di Busto Arsizio del novembre 2010.

Una volta le fusioni nascevano per dar vita a compagnie più grandi, ma oggi questa possibilità di creare compagnie “rafforzate” è un evento assai raro e nella maggior parte dei casi le fusioni servono solo a dar vita a “sinergie” e “razionalizzazioni” cioè esattamente il contrario dell’espandersi,  dell’ingrandirsi, del conquistare nuovi mercati e sottrarre traffico ai concorrenti.

Questo schema lo abbiamo visto già visto in opera nella “fusione” Alitalia/AirOne.  Il nuovo gruppo che nasce dall’accorpamento Meridiana Fly/Air Italy opererà essenzialmente sul traffico leisure quel traffico cioè che sul breve raggio –come noto-  è ormai completamente controllato dai vettori low cost, non disdegnando però le destinazioni a lungo raggio di carattere charter.

Dopo la fusione con Eurofly malgrado l’incremento nel numero passeggeri, malgrado il sostanziale aumento dei ricavi, il risultato dell’esercizio 2010 rispetto al 2009 è stato deludente per Meridiana Fly. Queste le cifre tratte dal conto economico complessivo della Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2010.

Esercizio 2009                       Esercizio 2010

Ricavi                                     293.570.991                           644.623.994

Passeggeri                              1.585.150                               4.587.255

Conto Economico,

risultato netto                         (34.059.068)                           (51.861.451)

 

Il piano di integrazione tra le due compagnie avverrà con un rafforzamento patrimoniale del gruppo Meridiana Fly mediante un aumento in due tappe del capitale di circa 231 milioni di euro. Al termine dell’operazione l’Aga Khan manterrebbe il 41%, Air Italy il 37% la restante parte al mercato. Qualcuno a seguito di questo ennesimo mescolamento delle carte intravede addirittura la nascita di un temibile concorrente per Alitalia, a noi sembra invece che lo scenario più probabile sarà quello che vedrà Alitalia/Air One convolare verso Parigi, e il nuovo gruppo Meridiana/Air Italy prendere la rotta per Francoforte.

 

Antonio Bordoni