La Posidonia Oceanica non è un’alga ma una pianta marina che si sviluppa in colonia e che ha un ruolo chiave nell’ecosistema marino del Mediterraneo, in
quanto è vitale per la riproduzione dei pesci e per la conversione di CO2 in ossigeno (un solo ettaro ne converte quanto cinque ettari di foresta amazzonica); inoltre, in via indiretta, è fondamentale anche per il turismo, visto che la sua presenza nei fondali marini garantisce le acque cristalline che ogni anno attirano numerosi turisti e villeggianti nelle varie località balneari del Mare Nostrum.
Tuttavia oggi l’ancoraggio selvaggio e incontrollato delle imbarcazioni mette a serio rischio la sopravvivenza di molte colonie di Posidonia, e di conseguenza a rischio c’è tutto l’ecosistema marino. E’ quello che per esempio sta accadendo alle Baleari, dove peraltro è stato calcolato che la pianta marina ogni anno genera un miliardo di euro fra proventi della pesca, produzione di materia organcia, protezione delle coste e attrazione di flussi turistici.
Nei fondali della riserva marina del Parco Naturale di Ses Salines di Ibiza e Formentera vive un ampio bosco di Posidonia, e per questo il parco dal 1999 è patrimonio mondiale dell’Unesco; la grande colonia di Posidonie però nel giro di pochi anni si è ridotta di non meno del 30% o del 40% della sua superficie totale, e in appena tre o quattro anni potrebbe andare distrutta completamente.
Questo è quanto hanno di recente denunciato il biologo marino Manu San Felix e il professor Carlo Duarte: il loro grido d’allarme ha avuto una rapida e notevole eco, tanto che già il 15 agosto alle loro parole faceva seguito un’importante manifestazione a San Francesc, capoluogo di Formentera. E nei giorni scorsi anche il quotidiano nazionale spagnolo El Pais si è occupato del rischio dell’imminente scomparsa della Posidonia Oceanica di Formentera.
Alla denuncia pubblica si sono uniti molti soggetti e associazioni che hanno subito attivato campagne di sensibilizzazione e iniziative varie in tutto il Mediterraneo; tra queste organizzazioni è impegnato in prima linea anche il network internazionale Posidonia Project, di cui fa parte l’associazione italo-spagnola Posidonia Project Formentera, organizzatrice del “Posidonia Festival”, manifestazione internazionale di Arte, Ambiente e Sviluppo sostenibile che si tiene dal 2008 a Formentera e che quest’anno, a fino luglio, si è svolto a Carloforte (isola di San Pietro, Sardegna).
Posidonia Project, nell’unirsi alla denuncia pubblica dei due esperti, ha comunicato il suo totale appoggio a tutte le iniziative finalizzate alla salvaguardia della pianta marina, e ha ringraziato tutti coloro che hanno intrapreso e intraprenderanno iniziative in tal senso. Posidonia Project comunica inoltre che metterà a disposizione risorse proprie affinchè si possa raggiungere l’obiettivo minimo che ci si è dati, ovvero l’inversione di tendenza, entro il 2014, nella riduzione della superficie marina totale di Posidonia Oceanica nel Mediterraneo, a cominciare proprio dalle colonie sofferenti nel mare di fronte a Formentera.