Sempre difficili in Italia i rapporti fra pubblico e privato, nella maggior parte dei casi ostacolati dai sostenitori intransigenti dell’uno e dell’altro. E se invece fosse possibile darsi delle regole e avviare delle collaborazioni? E’ quanto si sono chiesti la Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni, il Comitato “Comunicare con la Cultura” di Civita ed alcune delle più importanti aziende del nostro paese (Enel, Ferrovie dello Stato, Fondazione IBM, Compagnia di San Paolo, tanto per fare qualche esempio). Il risultato della discussione -dopo un lavoro fatto di incontri e di confronti iniziato un anno fa- sono state diverse proposte, tutte orientate alla partnership. Soprattutto in un momento come questo, si è detto, in cui le risorse del pubblico sono quanto mai esigue, l’intervento del privato può essere importante. In che modo? In tutte le fasi di un progetto legato alla cultura: nella progettazione, nella realizzazione, nel marketing, a patto che i rapporti siano ben disciplinati. Una delle proposte ha infatti espressamente riguardato la sponsorizzazione, della quale è necessario stabilire regole e modalità. Albino Ruberti, Segretario Generale di Civita, ha dichiarato di essere molto fiducioso nel futuro, in cui il rapporto fruttuoso fra pubblico e privato può aprire per la cultura nuovi scenari. Il tutto cercando di conciliare tutela, mercato e sviluppo economico