
Di Luciano Riella
Un ampia retrospettiva di Richard Paul Lohse, uno dei principali protagonisti del modernismo svizzero, artista, grafico e teorico, al MASI di Lugano fino all’11 gennaio. L’ambizioso progetto espositivo abbraccia i quattro decenni fondamentali della carriera dell’artista, dagli anni Quaranta del Novecento fino alla sua scomparsa nel 1988, a oltre vent’anni dall’ultima mostra museale a lui dedicata. Nella sua opera Lohse non smise mai di perseguire l’utopia dell’uguaglianza sociale, considerandola come una missione, insieme artistica e politica. Sistematiche, razionali e, al contempo, dal forte impatto emotivo, le opere di Lohse sono state capaci di anticipare con aspetti concettuali e minimalisti l’arte computazionale e algoritmica più attuale.

40 anni di pittura geometrico-astratta
La mostra riunisce oltre cinquanta dipinti, accompagnati da disegni su carta, provenienti dalla Richard Paul Lohse-Stiftung e da importanti collezioni pubbliche e private.
Fu solo all’età di quarant’anni che Lohse, lasciatosi alle spalle una giovinezza non priva di stenti, i primi esperimenti pittorici e una carriera di successo come grafico e tipografo, si avvicinò all’immaginario costruttivo-concreto. Ad affascinarlo furono l’unità tra il supporto pittorico e gli elementi che lo compongono, che ritrovò in certe tele del movimento olandese De Stijl, insieme al dinamismo utopico del Costruttivismo russo. A partire da queste premesse, il pittore sviluppò presto la sua personalissima via per l’astrazione, basata su un’estrema e rigorosa standardizzazione dei mezzi espressivi. Le sue tele diventarono così sistemi esatti all’interno dei quali campi di colore quadrati e rettangolari interagivano tra loro secondo regole matematiche e principi compositivi ricorrenti. Questa persistenza metodica emerge anche dai titoli dei dipinti e dalla loro datazione. La pittura geometrico-astratta di Lohse è razionalmente fondata e dunque razionalmente spiegabile. «Il metodo si rappresenta da sé, è l’ immagine stessa » scriveva l’artista.

Il cuore della mostra è rappresentato dalle opere che più di tutte ne hanno influenzato la ricezione: le tre imponenti variazioni di “Serielles Reihenthema in achtzehn Farben” realizzate da Lohse nel 1982 in occasione della partecipazione alla documenta 7 di Kassel. Emerge così il legame profondo tra la ricerca formale dell’artista, il contesto storico e le sue convinzioni politiche.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito dalla casa editrice Hatje Cantz in tre edizioni linguistiche separate (italiano, tedesco e inglese) con approfondimenti critici di Tobia Bezzola, Evelyne Bucher, Taisse Grandi Venturi, Sabine Schaschl e Linda Walther.
RICHARD PAUL LOHSE
7 settembre 2025 – 11 gennaio 2026
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
Sede LAC
A cura di Tobia Bezzola e Taisse Grandi Venturi
Una mostra del MASI Lugano in collaborazione con
la Richard Paul Lohse-Stiftung, il Museum Haus Konstruktiv, Zurigo,
il Josef Albers Museum Quadrat Bottrop
e il Wilhelm-Hack-Museum, Ludwigshafen am Rhein.
Masilugano.ch