La cucina peruviana è un viaggio sensoriale che si intreccia con la cultura, la spiritualità e l’identità. Per valorizzare questa ricchezza il Paese dedica ogni anno giornate speciali a piatti e bevande iconiche: un’occasione per viaggiatori curiosi di scoprire le tradizioni locali attraverso sapori autentici, fiere popolari e celebrazioni collettive.

 

Agosto all’insegna del caffè

Coltivato in 17 regioni il caffè peruviano è il frutto di un sapere ancestrale e di un impegno quotidiano che coinvolge milioni di persone. Il quarto venerdì di agosto questo patrimonio, che intreccia aromi e storie, viene celebrato in tutto il Paese con il Día Nacional del Café Peruano. Coltivato in altura con metodi sostenibili l’arabica peruviano rappresenta l’80% della produzione nazionale e custodisce chicchi tanto rari e pregiati – come il celebre Misha, frutto del ciclo digestivo di un piccolo mammifero della selva – da raggiungere quotazioni da record nel mondo del caffè d’eccellenza. A conferma di questo primato, cinque caffetterie peruviane (Puku Puku, Coffee Busters, Origen Tostadores de Café a Lima, e Three Monkeys Coffee insieme a Florencia y Fortunata a Cusco) si sono guadagnate un posto nella classifica The World’s 100 Best Coffee Shops, riconoscimento che premia qualità, innovazione, sostenibilità e impatto sociale.

 

Ottobre: il tempo dell’Anticucho

Il terzo sabato di ottobre, nelle strade di Lima e nei quartieri di tutto il Perù, si diffonde il profumo dell’Anticucho, pietanza a base di cuore di manzo marinato e cotto alla brace su spiedini di canna.  L’anticucho è un simbolo della cultura popolare nato da una lunga evoluzione che affonda le radici nella cucina preispanica e nell’intuizione delle comunità afro-peruviane che, durante il vicereame, seppero    trasformare le frattaglie in un’autentica delizia.

 

Maggio: il tubero protagonista

Il Perù è la terra d’origine della patata, la sua storia affonda le radici in 8.000 anni di civiltà andina e oggi se ne coltivano più di 3.500 varietà. Ogni 30 maggio il Paese celebra il Día Nacional de la Papa con fiere contadine, mostre gastronomiche, degustazioni e laboratori tra tradizione e innovazione culinaria. Dalla celebre causa limeña, alla papa a la huancaína, ogni piatto racconta una storia di territori, popoli e

biodiversità. Tra le pratiche più affascinanti si distingue il chuño, un metodo ancestrale di conservazione utilizzato ancora oggi dalle comunità quechua e aymara. Grazie all’escursione termica tra il gelo notturno e il sole le patate vengono naturalmente disidratate, mantenendosi a lungo. Nel Parque de la Papa a Pisac, nella Valle Sacra, Regione Cusco, varietà native vengono coltivate e protette da cooperative locali e i viaggiatori sono invitati a partecipare a rituali, camminate nei campi e attività didattiche. A Lima ha sede il Centro Internazionale della Patata (CIP), un punto di riferimento mondiale nella ricerca, selezione e conservazione delle sementi.

 

Giugno all’insegna del Ceviche

Fresco e irresistibile il Ceviche è il simbolo dell’identità gastronomica del Perù che ogni anno viene celebrato il 28 giugno con il Día Nacional del Ceviche. La ricetta è semplice: pesce fresco, succo di limone, cipolla rossa, peperoncino e un pizzico di sale. Il Ceviche era già consumato oltre 2.000 anni fa dalle culture precolombiane che marinavano il pesce in succhi di frutta locale come il tumbo. La civiltà Moche, celebre per la sua raffinata oreficeria e ceramica, rappresentava nelle sue opere le attività quotidiane tra cui la pesca con i Caballitos de Totora, antiche imbarcazioni. Il Ceviche si è diffuso anche nelle regioni andine e amazzoniche. Nelle Ande, si predilige la trota, marinata talvolta nel succo di sanky – un agrume andino dal gusto acidulo – e servita con mote, una varietà di mais. Nella foresta amazzonica, invece, il protagonista è il paiche, uno dei pesci d’acqua dolce più grandi al mondo, marinato nel succo di camu camu, superfood ricco di vitamina C, e arricchito da spezie autoctone. Nel 2004 il ceviche è stato dichiarato Patrimonio Culturale della Nazione dal Ministero della Cultura del Perù e rappresenta uno dei grandi ambasciatori del Paese nel mondo, capace di reinventarsi in ogni angolo del Perù senza perdere il suo spirito autentico e la capacità di unire. La sua importanza è stata ulteriormente riconosciuta nel 2023, quando “le pratiche e i significati legati alla preparazione e al consumo del Ceviche” sono stati inseriti nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

Luglio celebra il Pisco

Il 27 luglio, il paese omaggia il suo cocktail nazionale: il Pisco, acquavite d’uva senza aggiunta di zuccheri o altri alcolici, prodotta in cinque Regioni tra cui Ica,  culla di questa eccellenza. Il percorso denominato “Rutas del Pisco” si sviluppa in queste aree e prevede tra  le tappe più emblematiche la Regione di Ica, situata a circa quattro ore dalla capitale. Qui i visitatori possono immergersi in itinerari esperienziali tra antiche bodegas, vigneti baciati dal sole, degustazioni guidate e racconti di famiglia. Il primo sabato di febbraio, invece, il Perù brinda con una particolare variante tratta da questa acquavite, il Pisco Sour a base di pisco, succo di lime, sciroppo di zucchero, albume e qualche goccia di bitter. Molte altre varianti locali celebrano questa iconica acquavite, tra queste il Chilcano: cocktail emblematico della tradizione gastronomica peruviana, racconta la storia dell’immigrazione italiana in Perù. La sua nascita risale alla fine del XIX secolo quando l’arrivo di una colonia italiana nel paese portò con sé nuove tradizioni culinarie tra cui la preparazione di bevande miscelate. Il Chilcano, infatti, è una rivisitazione del gin con gin, un drink popolare tra gli immigrati italiani, adattato con ingredienti locali come il Pisco, il succo di limone e il Ginger Ale: un simbolo del connubio tra tradizioni straniere e peruviane che celebra la ricchezza culturale derivante da;integrazione e dallo scambio tra popoli.